Settimo Simposio Cotec Europa
Napolitano: «Si investa sulla ricerca»

Palazzo della Meridiana blindato per il convegno trilaterale su innovazione e ricerca: presenti il Re di Spagna Juan Carlos, il presidente della Repubblica e il Capo dello Stato portoghese Anibal Cavaco Silva

Giorgio Napolitano al Palazzo della Meridiana - foto di Mimmo Giordano
Palazzo Grimaldi della Meridiana si trasforma, per un giorno, in un set di un classico film d’azione americano, con personalità da proteggere e immane dispiegamento di forze di sicurezza. La scalinata interna che porta al salone in cui si tiene il settimo Simposio Cotec Europa, organizzato dalle Fondazioni Cotec per l’innovazione tecnologica di Italia, Spagna e Portogallo, ricorda un po’ quella della Royal Albert Hall di Londra nel film di Hitchcock “L’uomo che sapeva troppo” (senza attentati, per fortuna).

Centocinquanta delegati (50 per ciascuna nazione) si sono dati appuntamento nelle sale affrescate dell’edificio ristrutturato di recente dalla famiglia Viziano per parlare dei sistemi nazionali per il finanziamento dei progetti di ricerca e innovazione, dell’importanza del capitale umano e dell’utilizzo della domanda pubblica di beni e servizi ad alto contenuto innovativo: a concludere il convegno, gli interventi delle più alte cariche dei tre Paesi. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (giunto in piazza della Meridiana dopo aver incontrato i lavoratori di Fincantieri sotto la Prefettura), il re di Spagna Juan Carlos e il Capo dello Stato portoghese Anibal Cavaco Silva. Oltre alle istituzioni locali (Claudio Burlando, Marta Vincenzi e Alessandro Repetto) e ai direttori generali e ai presidenti di Cotec, c’era anche il vicepresidente della Commissione Europea e commissario all’Industria e Imprenditoria Antonio Tajani.

«Cotec - ha dichiarato il re di Spagna Juan Carlos - è nata dall'interesse comune dei nostri paesi di rendere più competitive le nostre economie. Questa è una strada eccellente per rafforzare la crescita e il benessere delle nostre società. Il coordinamento a livello europeo sull'innovazione è fondamentale, così come è fondamentale, da sempre, convertire la conoscenza in fonte di ricchezza. Iniziative come quella di Cotec sono un modello per garantire entrambe queste basi, ricerca e sviluppo».

Nel suo intervento, il presidente Napolitano ha ricordato come «oggi, nel mondo globale contemporaneo, la sfida si chiami innovazione, ricerca, competitività. È una sfida che riguarda tutti: il rinnovamento scientifico, tecnologico e industriale è la miglior risposta alla crisi: alla crisi economico-finanziaria come alla crisi di fiducia che investe in modo particolare in questo momento l’eurozona».

«La ricerca e l’innovazione “costano”: in energie umane, in formazione, in tempo e volontà di sperimentare – ha proseguito Napolitano -. Ma è un investimento pagante per la competitività dei nostri Paesi e un motore per una ripresa rapida, sostenibile e duratura. Tanto più necessario nell'attuale crisi globale, che rende più acuto il problema della bassa crescita in Europa. La strada è quella del cambiamento strutturale del nostro sistema economico, tornando a presidiare settori ad alta tecnologia e ad elevato valore aggiunto, con imprese di dimensione adeguata e ricche di conoscenza e talenti. Sono necessarie nuove politiche per l'innovazione, che valorizzino i fattori chiave della produttività (investimenti in ricerca, software, formazione di capitale umano, pubblicità design, organizzazione aziendale), la complementarietà delle strategie innovative delle imprese, la inter e multi-disciplinarietà della ricerca e lo sviluppo di reti di collaborazione per la gestione di progetti di ricerca e innovazione. Va costruito un nuovo genere di bene comune, una grande infrastruttura tecnologica e immateriale che faccia dialogare persone e oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, producendo inclusione e migliorando il nostro vivere quotidiano».

«La storia di Genova, la Superba, può essere un esempio per l’Europa di oggi - ha detto il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva -  perché ai genovesi si attribuisce lo spirito d’impresa e il saper usare la scoperta, l’innovazione per crescere e prosperare».

Marta Vincenzi è tornata a ricoprire il ruolo di “inside reporter” tramite l’utilizzo di Twitter (la cronaca del convegno attraverso i “tweet” del primo cittadino si può seguire a questo indirizzo). Riferendosi all’intervento di Napolitano, il sindaco chiosa: «Bene anche Smart City. Che gioia che ne parli anche lui! La politica locale la ignora! Noi ci abbiamo costruito la proposta di futuro della città!». Non mancano i commenti di colore: «(il) Re di Spagna (è) molto invecchiato ma (è) così regale! Omaggia Genova che chiama (città) dinamica».
Genova, 13 ottobre 2011
Ultimo aggiornamento: 13/10/2011
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