Rubrica antichi mestieri: Venditrice di nisseue

02/11/2016 - 09:39

Eccoci all'ultimo appuntamento del mercoledì con Antichi mestieri.

Oggi 2 novembre, Commemorazione dei Defunti si abbina a un mestiere molto vicino a questa tradizione.

Tutto è puramente casuale ma in un certo affascina questa coincidenza.

La "Venditrice di nisseue"  si indentifica nell'immaginario comune con Caterina Campodonico e la sua bella statua che collocata nei porticati del cimitero di Staglieno.

La celebre figura ci commuove ancora ricordando come, pur nella modestia di un lavoro, che ai giorni nostri può apparire assurdo questa Signora riuscì a "comprarsi" il lavoro mirabile di uno scultore che ne fece un'immagine famosa in tutto il mondo.

Non fu sicuramente l’unica ma senza dubbio la più conosciuta fabbricatrice di “reste” e venditrice "de nisseue”.

Appare difficile da credere che, nel 1700, ci sia stato qualcuno che per campare, abbia svolto una attività tanto strana e improponibile come venditore di nocciole e canestrelli, ma la cosa in effetti risulta reale e praticata.

Frequentemente si vedeva , durante le sagre paesane, fiere e nei mercati , il venditore appunto di nocciole e precisamente le collane fatte con le nocciole chiamate in genovese “reste”.

C’era l’usanza tra i giovani maschi di regalare alla fidanzata una collana , una “resta” che veniva messa al collo a mo' di collana, come significato di buon augurio per un felice eventuale matrimonio, e a ribadire il desiderio del fidanzato di tenere legata nel tempo la propria amata. 

IL PROGETTO

La rubrica Antichi Mestieri Genovesi sul sito istituzionale ogni mercoledì svela i segreti di figure di lavoratori ormai estinte.

Un progetto dell'Ufficio Comunicazione ICT, in collaborazione con la Redazione Web, che vuole ricordare il passato della città che è stato glorioso anche per ciò che artigiani imprenditori, con coraggio e intraprendenza, creavano in buie botteghe o all'aperto in stretti carruggi, e rispolverare tecniche e attività di alcune decine di lavori dimenticati come l'arrotino, il primo artigiano presentato.

Mestieri e usi, abitudini e linguaggi, rituali e rumori scomparsi, prima dal nostro quotidiano e ormai anche dal ricordo collettivo.Genova è stata, nei secoli, fucina di grandi personaggi: marinai e esploratori, artigiani e balestrieri, e artisti noti e celebrati in Europa e nel mondo.

La realtà contemporanea e l'economia 2.0 ha cancellato dal mercato del lavoro molte tipiche figure professionali, oggi definite vintage, ma solo fino a pochi decenni fa il lavoro era soprattutto fatica fisica e sfruttamento dell’ingegno.

La rubrica si avvale della collaborazione, per i testi, di Claudio Pittaluga, cultore di storia genovese, che ha messo a disposizione le sue ricerche anche in un programma di incontri nelle scuole primarie cittadine e, per le immagini, di Gino Carosini, illustratore di fumetti e favole per bambini e bambine.

La sezione dedicata presenta anche utili link esterni per chi volesse conoscere la storia della città attraverso i secoli o approfondire la conoscenza della lingua zeneize.

Come detto con questo antico mestiere si conclude il progetto. Nei prossimi mercoledì verranno allegati i file con le schede scaricabili e un poster dei disegni ugualmente scaricabile nella speranza che questo lavoro sia stato gradito. 

Testo Alternativo
Ultimo aggiornamento: 02/11/2016
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