"Sgomberare gli abusi, costruire i diritti". Questo il senso dell'operazione di sgombero dell'accampamento improvvisato sulla Fascia di Rispetto di Prà, che comprende un percorso di inclusione dei nomadi allontanati.

Circa 30 persone avevano dato vita a una baraccopoli in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, costituito da una decina di ricoveri realizzati con mobili vecchi e lamiere.

L'allontanamento dall'area occupata, avvenuta con il consenso degli interessati, è stata diretta dai servizi sociali del Comune di Genova e dalla Polizia Municipale, con la collaborazione del Municipio Ponente.

L'operazione, che è stata coordinata tra gli assessorati alle politiche sociali, alle manutenzione, alla legalità e diritti e all'ambiente, prevede lo sgombero e la demolizione delle baracche abusive, la realizzazione della recinzione, per evitare la costruzione di nuovi insediamenti, e un continuo monitoraggio della zona.

In questo campo abusivo, ha detto l'assessore alle politiche sociali Emanuela Fracassi, erano presenti alcune famiglie, sette per la precisione, con bambini molto piccoli.

In collaborazione con le associazioni del terzo settore e del volontariato, verranno accolte per alcuni giorni in spazi che erano stati destinati all'emergenza freddo, con un servizio costante di accompagnamento e sorveglianza.

Cessata l'emergenza, verrà loro proposto un percorso di inclusione a partire dall'integrazione scolastica dei minori e dalla ricerca di una casa in cui risiedere.

L'eventuale alloggiamento temporaneo, che non riguarderà assolutamente le case di edilizia residenziale pubblica, sarà riservato alle famiglie con minori o disabili e sarà offerto in locali già adibiti a servizio sociale per progetti di inclusione o di assistenza in casi di estremo disagio, strutture di proprietà pubblica o di associazioni che partecipano ai programmi sociali.


Tra domani e dopodomani, dopo un sopralluogo dei tecnici del Comune, inizierà l'abbattimento della baraccopoli abusiva.