La mitica salsa genovese, preparata con l'antico marmoreo mortaio e il ligneo pestello, concorre come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO.
Lunedì 19 gennaio, nel Palazzo della Borsa, è stata presentata la candidatura del pesto genovese al mortaio per ottenere il prestigioso riconoscimento, in modo da evitare abusi di identità e genuinità dell'arcinoto prodotto e rinforzare la tradizione dell’uso famigliare del mortaio.
Questi i motivi che hanno spinto Regione Liguria e Comune di Genova, con gli assessori Angelo Berlangeri e Carla Sibilla, e la Camera di Commercio di Genova, tramite la Segreteria generale e il presidente Paolo Odone, a diventare i primi promotori della candidatura.
La richiesta di cultural heritage, secondo la Convenzione Internazionale di Parigi del 2003 riguarda, nel nostro caso, “l’ambito delle cognizioni e delle prassi relative alla natura e all’universo”, per due principali qualità:
- pesto genovese al mortaio è patrimonio etno-antropologico tipico della Liguria
- pesto genovese è cibo naturale di alta qualità e salubrità inserito nella Dieta Mediterranea, già patrimonio UNESCO.
La procedura, con tutta la documentazione necessaria, prevede la mediazione e l’intervento del Ministero dei Beni Culturali e Ministero dell’Agricoltura, una vasta adesione di enti pubblici territoriali e il massimo coinvolgimento delle comunità locali organizzate in istituti, gruppi e associazioni culturali, pubblici e privati.
L’obiettivo di Regione Liguria, Comune di Genova e Camera di Commercio è di entrare nella tentative list dello Stato Italiano per la selezione del Comitato intergovernativo UNESCO.
Giudicato di grande rilievo per l'auspicato futuro riconoscimento il fatto che le Amministrazioni locali sostengono, da tempo, la tradizione del pesto al mortaio, in particolare con l'annuale Campionato mondiale dedicato alla salsa, ideato e organizzato in città dall’associazione Palatifini da quasi un decennio.
Lunedì 19 gennaio, nel Palazzo della Borsa, è stata presentata la candidatura del pesto genovese al mortaio per ottenere il prestigioso riconoscimento, in modo da evitare abusi di identità e genuinità dell'arcinoto prodotto e rinforzare la tradizione dell’uso famigliare del mortaio.
Questi i motivi che hanno spinto Regione Liguria e Comune di Genova, con gli assessori Angelo Berlangeri e Carla Sibilla, e la Camera di Commercio di Genova, tramite la Segreteria generale e il presidente Paolo Odone, a diventare i primi promotori della candidatura.
La richiesta di cultural heritage, secondo la Convenzione Internazionale di Parigi del 2003 riguarda, nel nostro caso, “l’ambito delle cognizioni e delle prassi relative alla natura e all’universo”, per due principali qualità:
- pesto genovese al mortaio è patrimonio etno-antropologico tipico della Liguria
- pesto genovese è cibo naturale di alta qualità e salubrità inserito nella Dieta Mediterranea, già patrimonio UNESCO.
La procedura, con tutta la documentazione necessaria, prevede la mediazione e l’intervento del Ministero dei Beni Culturali e Ministero dell’Agricoltura, una vasta adesione di enti pubblici territoriali e il massimo coinvolgimento delle comunità locali organizzate in istituti, gruppi e associazioni culturali, pubblici e privati.
L’obiettivo di Regione Liguria, Comune di Genova e Camera di Commercio è di entrare nella tentative list dello Stato Italiano per la selezione del Comitato intergovernativo UNESCO.
Giudicato di grande rilievo per l'auspicato futuro riconoscimento il fatto che le Amministrazioni locali sostengono, da tempo, la tradizione del pesto al mortaio, in particolare con l'annuale Campionato mondiale dedicato alla salsa, ideato e organizzato in città dall’associazione Palatifini da quasi un decennio.
