Essere sindaci per un giorno
Il difficile mestiere della politica

L’ultima tappa di ComuneMente, il progetto di educazione civica patrocinato dall'assessorato alle politiche educative del Comune di Genova,  è l’incontro con il sindaco Marco Doria. Così martedì 7 ottobre i ragazzi dell’Istituto Vittorio Emanuele II – Ruffini, ospiti in Sala Rossa, hanno ragionato con il primo cittadino di servizio pubblico locale, ciclo dei rifiuti, femminicidio, movida e di futuro

Testo Alternativo
Vivere la politica da protagonisti, questo lo scopo di ComuneMente, un progetto di cittadinanza attiva patrocinato dall'assessorato alle politiche educative del Comune di Genova, ideato e promosso da un gruppo di giovani universitari: Giovanni Bottino, Edoardo Elia, Elena Capone, Matteo Rossi, Lorenzo Delfino, Giovanni Benassi, Marianna Pederzolli  e realizzato graficamente dall'architetto Sara Amielli.

Ideato sul modello del Monopoli, in questo gioco di società ognuno ha la possibilità di essere sindaco  e deve prendere  decisioni importanti, con tutte le conseguenze che esse comportano, argomentando le proprie scelte. Ogni classe è divisa in piccoli gruppi di 4 o 5 persone e ogni gruppo rappresenta una giunta con il suo sindaco. Ogni casella del percorso rappresenta una macroarea di intervento del Comune, nel cui ambito c’è una criticità che deve essere risolta. Le opzioni possibili sono tre, la scelta va fatta tenendo conto di tre parametri: bilancio, qualità dei servizi e consenso elettorale e, spesso, occorre decidere rinunciando al consenso elettorale pur di risparmiare.

«La politica è assumere decisioni che riguardano la vita di tutti – dice Doria ai ragazzi seduti nell’aula consiliare – in democrazia sono prese da persone elette dai cittadini. Voi voterete, questo è un atto libero. Non andare a votare è legittimo ma vuol dire delegare ad altri anche la propria decisione».

Viviamo un momento di grande disaffezione per tutto ciò che riguarda la politica, ricorda la consigliera Marianna Pederzolli, «anche perché spesso l’esempio non è stato dei migliori, continua Pederzolli. Ma ogni decisione, anche la più piccola, è politica: esserci, vuol dire far parte del cambiamento».

Doria ha spiegato che ogni istituzione, nei diversi livelli di governo, ha competenze specifiche e le decisioni che prendono impattano in maniera diversa sulla vita dei cittadini: quelle prese a livello centrale sono per tutti i cittadini italiani, mentre le scelte del Comune di Genova solo per i residenti.

Gli studenti  hanno sottoposto al Sindaco alcuni problemi che hanno incontrato nel “gioco”, per confrontarsi con lui circa le soluzioni possibili. Non solo problemi pratici, come la soluzione del servizio pubblico, la possibile costruzione del nuovo stadio, lo smaltimento dei rifiuti, ma anche di tipo più valoriale: il femminicidio, la movida giovanile  e il difficile rapporto con gli abitanti delle zone interessate.

Riguardo il problema del trasporto pubblico, molto sentito, Doria ha spiegato che in tempo di crisi ogni decisione è difficile. Qualsiasi servizio costa al Comune, anche se l’utenza non si ritiene soddisfatta. Nel caso specifico del trasporto pubblico, la linea politica dell’amministrazione è di migliorare il servizio senza pesare ulteriormente sulle tasche dei genovesi, ma cercando un contenimento e una razionalizzazione dei costi. «Un progetto importante – continua Doria – è di prolungare il percorso della metropolitana fino a S. Fruttuoso, una zona della città molto abitata. Serve anche per facilitare l’accesso all’ospedale S.Martino, il più grande di tutta la regione.  Per far questo occorre un contributo da parte dello Stato e, quindi,  che il progetto sia inserito nel disegno legislativo del governo».

Sul ciclo dei rifiuti, il problema è la mancata raccolta differenziata: Genova è al 34%, l’obiettivo europeo da raggiungere è il 65%. Per fare questo, occorre l’impegno da parte di tutti i cittadini, solo così sarà possibile superare il problema della discarica. Nello specifico, fra dieci giorni Scarpino dovrà essere chiusa, i rifiuti dovranno essere mandati a un termovalorizzatore fuori regione, ma questa soluzione ha un costo elevato.

Infine, i problemi che investono la sfera dei valori. Circa il femminicidio l’azione dell’amministrazione è rivolta a promuovere un lavoro di sensibilizzazione sull’importanza del rispetto fra i sessi già nelle scuole medie. La movida giovanile è un problema comune a tutte le città, si contrappongono le esigenze dei ragazzi che vogliono divertirsi fino a notte inoltrata, con quelle dei residenti che hanno diritto al riposo notturno. Il tema non  è di facile soluzione, Doria sottolinea come l’amministrazione cerchi un compromesso, ma che non è facile da trovare.

«La mia priorità come sindaco – dice Doria – è darvi una prospettiva di futuro, cercare di creare delle prospettive occupazionali che vi possano far vivere in maniera dignitosa. Riguardo il tempo libero, come amministrazione possiamo sostenere le associazioni sportive, ricreative, ma anche chi abita nella zona di S.Bernardo ha dei diritti, dormire di notte è uno di questi. Non credo che Genova non sia una città per giovani». Sulla vicenda del centro sociale Buridda il sindaco ha ricordato che l’Amministrazione comunale ha da tempo messo a disposizione cinquecento metri quadri al mercato del pesce.

ComuneMente è un gioco, ma aiuta a capire che gestire la cosa pubblica è un mestiere difficile,« ogni problema può essere visto da diverse angolazioni, conclude Doria, chi governa, riconosciuta la legittimità di una richiesta, deve cercare di trovare la migliore delle soluzioni».
7 ottobre 2014
Ultimo aggiornamento: 02/12/2014
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