Canova: l'invenzione della gloria. Disegni, dipinti, sculture al 'Falcone' e mostra diffusa

Disegni finiti di accademia e schizzi di getto, dagli album e dai taccuini d’artista, progetti interi e parziali per bassorilievi in gesso e grandi sculture a tutto tondo, per raccontare la nascita delle idee che annunciano i  capolavori di Antonio Canova. Dal 16 aprile al 24 luglio l’esposizione negli spazi dell’ex teatro del Falcone e la mostra diffusa che comprende Palazzo Tursi, il museo dell’Accademia Ligustica, la Gam, le raccolte Frugone e il cimitero monumentale di Staglieno. Assessore Sibilla: “Questa mostra sancisce la realtà di una collaborazione efficiente e rapida tra le diverse istituzioni”

Parla di 'una follia contagiosa' la direttrice del Museo autonomo di Palazzo Reale Serena Bertolucci, nel presentare la mostra Canova: l'invenzione della gloria. Disegni, dipinti e sculture. L'esposizione si inaugura sabato 16 aprile come una mostra diffusa che ha il suo fulcro nell'allestimento dell’ex teatro del Falcone ma si dispiega in sei diversi luoghi della città: palazzo Tursi dove è esposta la Maddalena penitente, le presenze canoviane nella Gipsoteca dell'accademia Ligustica, passando per le suggestioni nel segno di Canova, tra romanticismo e Déco, nelle opere della Gam e delle raccolte Frugone, fino alle visite tematiche dedicate al 'modello canoviano' nel cimitero monumentale di Staglieno.

Disegni, bozzetti, dipinti e sculture saranno in mostra fino al 24 luglio negli spazi dell'ex Teatro del Falcone che fu il primo palcoscenico genovese, attivo già nel 1645 e divenne sede espositiva dopo i restauri degli anni '50, dovuti al bombardamento subito dal teatro durante la seconda guerra mondiale.

Nella prima sezione della mostra sono esposti settantaquattro disegni provenienti dalla raccolta del Museo Civico di Bassano del Grappa, selezionati dalla curatrice Giuliana Ericani tra i circa 1800 disegni che costituiscono la più grande raccolta al mondo di grafica di un artista, donata a metà Ottocento all’appena inaugurato Museo civico di Bassano da Giambattista Sartori Canova, fratellastro ed erede universale di Antonio. Oltre ai disegni, in mostra si potranno vedere modelli e bozzetti in terracotta e in gesso e dipinti dell’artista provenienti dalle raccolte bassanesi e dell'Accademia Ligustica e incisioni volute da Canova, in un'opera di valorizzazione delle sue opere scultoree che ha caratteristiche di assoluta modernità.

La mostra - promossa da ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, comune di Genova e comune di Bassano del Grappa e organizzata da Palazzo Reale e associazione Metamorfosi - affronta con chiarezza lo studio del disegno di Canova da due punti di vista: da una parte quello stilistico, affrontando le sue caratteristiche e il rapporto di Canova con gli artisti contemporanei, dall'altro quello della prima idea per l’opera realizzata.

Giuliana Ericani, che ha definito la Maddalena penitente, di cui in mostra è ripercorso l'iter di invenzione ed esecuzione, “uno dei fari nella produzione canoviana”, ha illustrato le tre sezioni della mostra di Palazzo Reale: nella prima, intitolata Il disegno di Antonio Canova, particolarmente Interessante per la comprensione dello sviluppo del disegno canoviano è il foglio preparatorio per la Venere Italica.
La seconda sezione, Canova e lo studio dell'antico, include i disegni di statue antiche eseguiti da Antonio Canova a Roma e a Firenze nel corso del Gran Tour compiuto dall'artista tra il 1780 e il 1785. Tra questi, i disegni che documentano la grande ammirazione di Canova per il Gladiatore, uno dei più importanti capolavori di statuaria antica presenti nella collezione Borghese.

La terza sezione, Antonio Canova e i grandi del suo tempo, espone disegni che costituiscono “pensieri” o “prime idee” o “progetti” per opere in marmo dedicate ai protagonisti della storia italiana, europea e mondiale tra Settecento e Ottocento. Vi compaiono, tra gli altri, i disegni per i monumenti a Napoleone Bonaparte, Maria Luisa d’Asburgo, Maria Cristina d’Austria, Carlo III e Ferdinando IV di Borbone, George Washington, Vittorio Alfieri, Orazio Nelson, Paolina Borghese Bonaparte.

"L’idea è di contribuire alla valorizzazione della la città e delle sue grandi risorse culturali - ha spiegato Serena Bertolucci - questa volta a partire dalla Maddalena penitente custodita a palazzo Bianco, per creare in città una mostra diffusa".  "E' importante avere sancito questa modalità di collaborazione tra istituzioni - ha aggiunto l'assessore alla cultura Carla Sibilla - in un periodo dell'anno fertile dal punto di vista della curiosità da parte di cittadini e ospiti".

Orari della mostra all'ex Teatro del Falcone (ingresso da Palazzo Reale, via Balbi 10)
da martedì a sabato 10-19, domenica e festivi 14-19, chiuso il lunedì

info: www.palazzorealegenova.beniculturali.it
www.museidigenova.it
www.accademialigustica.it
www.fstaglieno.wordpress.com

www.visitegenoa.it
15 aprile 2016
Ultimo aggiornamento: 18/04/2016
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