Un depuratore centrale
per chiudere Volpara

Presentato in commissione Sviluppo economico, il quadro degli investimenti di Mediterranea delle Acque. Presto la completa messa a norma del sistema di depurazione. Le interconnessioni idriche ci hanno salvato dalla recente siccità. Gli acquedotti genovesi dissetano l’82 per cento dell’intera provincia

Testo Alternativo
Questa mattina Mediterranea delle Acque ha presentato ai consiglieri della Commissione Sviluppo economico del Comune di Genova, il resoconto degli investimenti degli ultimi anni e di quelli in fase di realizzazione, con particolare attenzione a quelli strategici, come le condotte sottomarine dei depuratori, che consentiranno alla nostra città: «Di avere – dice l’assessore all’ambiente Valeria Garotta - dei depuratori a norma rispetto alle direttive europee e l’avvio della progettazione  del depuratore dell’area centrale genovese. Siamo già impegnati nell’acquisizione delle aree. Il nuovo impianto consentirà di dismettere il sito di trattamento fanghi della Volpara».Verrà superato anche l’impianto di depurazione di Cornigliano, vista la sua vicinanza alle case.  L'impianto prevede la possibilità di trattare parte delle acque reflue e gran parte dei fanghi provenienti dagli impianti in particolare Volpara, consentendone la dismissione, e Valpolcevera migliorando il trattamento. L'impianto prevederà la valutazione dei carichi idraulici ed inquinanti attuali e futuri, individuando le migliori tecnologie applicabili come salvaspazio e recupero energetico. Per i depuratori, dal 2004 al 2010, sono stati spesi 41 milioni di euro.

Un secondo punto strategico del quadro di investimenti, riguarda la spesa sostenuta per la manutenzione e il controllo costante delle tubazioni, la “performance delle reti”. Ogni anno, Mediterranea delle Acque, controlla il 7% delle tubazioni. Così Genova si piazza ai primi posti dei comuni virtuosi, in grado di ottenere un risultato eccellente in materia di rendimento delle proprie reti di distribuzione. A fronte di una media nazionale di acqua sprecata che si aggira intorno al 25,7%, nel capoluogo ligure la percentuale di acqua persa non supera il 15%. In occasione della costruzione del Terzo Valico, Mediterranea delle Acque ha annunciato la sostituzione in Valpolcevera di alcune centinaia di metri di tubature particolarmente vetuste. Per la manutenzione delle reti degli acquedotti, sono stati già spesi 19, 6 milioni di euro.


Un altro dato confortante presentato questa mattina riguarda l’interconnessione delle reti che, anche nei periodi di maggiore carenza di pioggia degli ultimi anni, ha garantito alla città un normale approvvigionamento, grazie ad una completa integrazione delle fonti più ricche con quelle maggiormente carenti.  Così non si sono più verificati i disagi dei razionamenti che nel recente passato hanno afflitto i genovesi. Particolare importanza nella rete di distribuzione è rappresentata dai tanti pozzi in città. Vi sono tre importanti giacimenti: Valpolcevera, Voltri e Valbisagno. Nonostante si trovino in ambito urbano, l’acqua che scorre nel sottosuolo è protetta da elementi di argilla che la rendono particolarmente sicura. La qualità viene certificata da Mediterranea delle Acque e Arpal che effettuano 128.000 controlli all’anno.
genova, 26 settembre 2012
Ultimo aggiornamento: 26/09/2012
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