Terzo Valico: una galleria a Borzoli
Presidio dei “No Tav” a Tursi

Il Comune metterà a disposizione del Cociv un'area per decongestionare la zona dal traffico pesante. Gli altri provvedimenti della giunta. I contestatori, entrati fino allo scalone del Comune, hanno ottenuto di assistere alla conferenza stampa

no tav scalone
Messa a disposizione al consorzio Cogiv, da parte del Comune, di un'area a Borzoli per la realizzazione di una galleria sotto la collina degli Erzelli nell'ambito dei lavori preliminari relativi alla costruzione della linea ferrovia del Terzo Valico. Subito si partirà con una rotonda che migliorerà la circolazione e la cui costruzione non influirà con il sistema viario locale.

E' una delle decisioni assunte dalla giunta riunita oggi, e confermata alla stampa dal sindaco Marco Doria, che ha fatto il punto non solo sull'alta velocità ma anche sulle altre questioni urgenti trattate dagli assessori.

Il tutto mentre sugli scaloni di Tursi i No Tav contestavano rumorosamente, con fischietti e tamburi, gli annunciati provvedimenti dell'amministrazione comunale, al punto che una delegazione di due dei contestatori è stata ammessa ad assistere (ma senza intervenire) all'incontro con la stampa.

Oltre allo spinoso argomento del terzo valico e dei problemi ad esso collegati (come la prevista chiusura della scuola Villa Sanguineti), Doria e il vice sindaco Stefano Bernini hanno affrontato anche il problema della demolizione del Palazzo di Via Giotto 18, costruito sul letto del Chiaravagna, il cui cantiere è concomitante con quello di Borzoli; il calendario delle iniziative per l'illustrazione del Bilancio; le attività intraprese per salvare le aziende Finmeccanica a rischio, e la lettera scritta assieme a Regione e Provincia al ministro Passera con la richiesta di un incontro urgente, che è stato convocato per martedì prossimo, 19 maggio.

Dopo circa due ore di presidio con tamburi e fischietti, i manifestanti, hanno lentamente forzato il blocco di vigili e poliziotti davanti al portone di Palazzo Tursi, percorso - sempre tenuti sotto controllo - la prima rampa di scale e il cortile interno e sono stati fermati, con i loro striscioni, i cartelli e i tamburi rullanti sotto la seconda rampa, quella che porta ai piani superiori del palazzo.

I "No Tav" si sono giocati le loro carte senza strafare, portandosi i bambini per mano e sono arrivati a ottenere di assistere con una rappresentanza di due persone alla conferenza stampa convocata dalla giunta per illustrare ai giornalisti le decisioni appena prese sui cantieri per l'inizio dei lavori sul terzo valico. Cosi, a mezzogiorno, gli altri hanno sciolto il presidio andando via. Il sindaco, dal canto suo, dopo il suo intervento, il sindaco ha detto ai due No Tav che i momenti di confronto non mancheranno in futuro.

 I contestatori, una trentina,quasi tutti giovani, a cominciare dalle 9,30, hanno cominciato a presidiare con cartelli, striscioni, rulli di tamburi e fischietti, l'ingresso di Tursi mentre dalle 9,30 la giunta comunale era riunita per deliberare l'assegnazione di alcune aree che segnano l'inizio dei cantieri per i lavori del Terzo Valico. Sono arrivati alla spicciolata, con tutta la zona del centro adiacente il palazzo comunale presidiata dalle forze dell'ordine, e hanno iniziato prima un volantinaggio per poi dare vita a una rumorosa manifestazione con i tamburi.

In via Garibaldi la presenza della polizia è stata discreta e il clima assolutamente tranquillo.
«Sono il padre di un bambino che va a scuola a Villa Sanguineti, che rischia la chiusura – ha detto Mauro Malfatto, del Comitato dei manifestanti – e quest'opera è assolutamente inutile perché esistono alternative come la bretella Voltri Serravalle.

Inoltre si spenderanno oltre 6 miliardi contro 500 milioni per non avere nemmeno certezze su quella che sarà la movimentazione delle merci fra 10 anni. A noi interessa più il presente per i nostri figli di un futuro incerto». Concetti ribaditi nei volantini distribuiti in cui si contesta la “linea ferroviaria ad alta velocità Genova-Tortona che passerà per la Valpolcevera comporterà devastazione ambientale, peggioramento della qualità della vita e problemi per la salute”.

Entrando nel merito delle decisioni della giunta, per quanto riguarda l'area affidata al consorzio Cociv - che ha vinto l'apposita gara d'appalto - per la realizzazione della galleria sotto la collina degli Erzelli lunga 1400 m. per un costo di 19 milioni di euro, costi non a carico del Comune, nel corso della conferenza stampa è stato precisato che i lavori dureranno due anni e che i punti di scavo saranno due: a Borzoli e a Rio Secco, in una zona vicina all'aeroporto di proprietà privata.

La galleria farà parte del sistema della viabilità urbana, i primi lavori saranno stradali e porteranno alla costruzione di una rotatoria per migliorare l'impatto sul traffico della zona, che sarà toccata solo dal cantiere di Borzoli, dove sarà istituito un senso unico connesso anche ai lavori  di escavazione. Il materiale estratto con una forte presenza di basalto di qualità, che verrà riutilizzato dalle Ferrovie per essere collocato fra i binari.

Riguardo i problemi di viabilità non sono dati dal cantiere di Borzoli, ma dalla contemporanea presenza di più cantieri (l'allargamento dell'intersezione tra Via Ferri, via Borzoli e corso Perrone;  l'abbattimento del palazzo di via Giotto 18 a Sestri; in più alla fine di via Borzoli i mezzi pesanti non possono girare perché il ponte sul Rio Fegino è troppo stretto).

Da molto tempo il Municipio della Valpolvecera chiedeva i lavori per la costruzione della galleria che dirotterà dalla normale viabilità tutto il traffico pesante alleggerendo le arterie cittadine; ora i lavori sono finanziati, ma iniziano in contemporanea a quelli dell’altra parte della vallata, ossia l’abbattimento del Palazzo, che è importante per migliorare la situazione del Chiaravagna. «Ci siamo dati molto da fare – ha commentato il sindaco -  ma la legge per la gara d’appalto di affidamento della demolizione prevede  tempi tecnici incomprimibili, mentre altri tempi tecnici sono stati necessari per mettere d'accordo gli inquilini e bisognerà fare una sorta di piano della mobilità urbana, che non sarà facile».

«A proposito degli impatti – ha aggiunto il vice sindaco Bernini -  la galleria era stata richiesta dal territorio, anche prima della viabilità alternativa di Scarpino; gli studi di fattibilità e di impatto sul territorio sono, quindi, un po’ datati. Con l’affidamento dei lavori del cantiere di Borzoli a Cociv, c’è stato un percorso di democrazia deliberativa che ha coinvolto cittadinanza, associazioni e comitati presenti sul territorio, tanto che allo stadio finale, le richieste fatte a cociv sono state molte e precise, come l'abbattimento del rumore nella galleria del Priano, la ripiantumazione, i lavori da fare prima della riconsegna dell’area al Comune rispetto alla viabilità.

L’insieme dei lavori che riguardano il primo lotto dei lavori finanziati a cociv, riguarda anche aree non comunali: una seconda galleria sarà realizzata sotto il Priano in area privata; la cessione bonaria è già avvenuta e nei mesi scorsi ci sono stati incontri tra gli abitanti, il Cociv e il Comune per definire le compensazioni anche per definire tutti gli altri aspetti. Il tavolo di lavoro è comunque ancora in piedi per monitorare i lavori».

nella zona di fegino, ha precisato il Vicesindaco, le proteste in atto non riguardano la Tav ma l'impianto del cantiere del nodo ferroviario.

Un'opera, che da molto tempo la nostra città richiede e che consentirà il transito dei mezzi merci e treni regionali a lunga percorrenza, non sulla linea costiera, consentendo di utilizzare la linea costiera per il trasporto metropolitano.

Tra Voltri e Principe sarà finamente possibile avere una metropolitana con più fermate rispetto con più fermate rispetto alla linea ferroviaria attuale, oggi quella linea  non è utilizzabile perché  la stessa tratta è utilizzata anche dai treni a lunga percorrenza.
Genova, 14 giugno 2012
Ultimo aggiornamento: 14/06/2012
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