Genova fa i conti con
la crisi degli alloggi

Il problema della casa va affrontato con una pluralità di strumenti e soluzioni, solo in parte urbanistiche, ma soprattutto di politiche abitative. Se ne è parlato a Tursi in un convegno aperto a imprenditori e inquilini

Testo Alternativo
L’offerta di case popolari è talmente inferiore rispetto alla domanda, che si riescono a soddisfare solo le emergenze. Nel 2011 su un fabbisogno di 3.133 alloggi di edilizia residenziale pubblica, le abitazioni assegnate sono state 350. Nel 2012 è andata peggio: su circa 4.000 domande, la risposta si è fermata a poco più di 300. E’ quanto è emerso nel corso del convegno: “Analisi e prospettive della crisi abitativa a Genova” che si è tenuto questa mattina nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi.

Le famiglie genovesi sono schiacciate da una lato dalla scarsa disponibilità di alloggi in locazione e, dall’altro, dal costo della prima casa che si aggira intorno ad una media di 9,6 annualità di reddito familiare, con il risultato che il 40 % dei mutui è in sofferenza sulle rate (dati Nomisma). Un tempo, buona parte dell’emergenza abitativa, trovava una soluzione con l’assegnazione di un alloggio popolare. Oggi la disponibilità di case a canone ridotto è bassa ovunque: a Milano c’è un alloggio di edilizia agevolata ogni 10 nuclei familiari, a Torino ogni 24 a Bologna ogni 16. Nel capoluogo ligure, poi, a fronte di un alloggio popolare si contano 30 famiglie.

Parte da qui, in un quadro di assoluto realismo, la richiesta di un confronto, alle associazioni imprenditoriali e ai rappresentati degli inquilini, per concertare una risposta al problema della carenza di alloggi. Una collaborazione che dovrà tenere conto da un lato dell'azzeramento del fondo di sostegno agli affitti, operato dal Governo, e, dall'altro, dello scarso successo del social housing, che favorisce l'affitto attraverso una serie di incentivi pubblici e canoni concordati. 

“La mancanza – ha detto l’assessore Paola Dameri - di una politica nazionale che riguardi la casa influenza pesantemente gli enti locali. Le città sono in crisi anche perché non vengono più finanziati programmi per l’edilizia popolare, a partire dalla manutenzione del patrimonio dei comuni, o il sostegno alle locazioni”. Il patrimonio immobiliare non sempre rappresenta una ricchezza. Negli ultimi anni, dal bilancio del Comune, ha detto l’assessore, sono stati spesi 50 milioni di euro per la ristrutturazione degli alloggi di proprietà civica. 
genova, 5 marzo 2013
Ultimo aggiornamento: 05/03/2013
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