Cento e sempre di più
Genova contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata Internazionale del 25 novembre, presentate le iniziative genovesi: un video e una installazione/evento a Palazzo Ducale,  uno spettacolo teatrale con Serena Dandini a dicembre e una serie di azioni quotidiane da parte del Comune e dei Municipi

foto R.Cecconi
Lo strumento usato per scrivere produce un suono stridente e sgradevole, mentre l’artista e calligrafa Francesca Biasetton mette in fila i numeri: 1, 2, 3, fino a 25, 35, 60, 99, 100. Sul 100 la scrittura si inceppa, i numeri si sovrappongono fino diventare un groviglio rosso illeggibile.
Si apre così il video prodotto da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e dal Comune di Genova, per ricordare che nel 2012 più di 100 donne sono state uccise in Italia. Erano 100 al momento della realizzazione del video, sono già 115, al ritmo di una ogni due giorni.
Alla fine del tragico conteggio, il testo spiega che, con dati che vanno dal 70 all’87% delle morti violente, le donne italiane che vengono uccise sono vittime di mariti, ex fidanzati, parenti.
Uccise perché donne, uccise in famiglia. E non sono omicidi “passionali”: non c’è nessuna passione, nessun amore. Solo odio e senso di possesso. Mentre scorrono i dati, la voce dell’artista Ursula Rucker recita un testo raggelante, per chi capisce l’inglese.

Il video, “100 morte che non contano”, è solo una delle azioni messe in campo da Palazzo Ducale per la ricorrenza; i numeri realizzati da Francesca Biasetton sono ora affissi sulle pareti della Loggia del Palazzo, in attesa che arrivino le scarpe rosse dell’installazione “Zapatos Rojos” dell’artista Elina Chauvet.
Chauvet si è trasferita per ragioni di studio a Ciudad Juarez, dove nel 2009 ha deciso di fare qualcosa per provare a protestare contro la strage di donne che, in quella città, vengono stuprate, rapite, mutilate e uccise ogni anno a centinaia, nel luogo considerato il più pericoloso del mondo per una donna fra i 15 e i 25 anni. Ha così deciso di chiamare le sue amiche e conoscenti, raccogliendo scarpe da donna rosse, o da dipingere di rosso, per creare un percorso che evocasse l’assenza di quelle donne, scomparse dalle loro famiglie e dalla società. Quel primo anno raccolse 33 paia di scarpe, quest’anno erano oltre 300.
Il suo esempio è stato seguito in altre città e nazioni; a Milano, e domenica 25 a Genova, il testimone lo ha raccolto l’artista genovese Francesca Guerisoli, che la scorsa settimana ha ricreato a Milano la marcia delle scarpe rosse, simbolo di femminilità; e che per domenica 25 invita le genovesi e i genovesi a portare la loro testimonianza di solidarietà. Non è necessario che le scarpe siano rosse, potranno essere dipinte nel corso della performance.
L'idea di Elina Chauvet era già stata ripresa dalle donne di Se Non Ora Quando nello scorso giugno, e corso Italia si era popolato di scarpe rosse.

D’altro canto, l’assessore alla Legalità e Diritti del Comune di Genova Elena Fiorini lo ha spiegato chiaramente: nel nostro Paese, dove ancora nel 1981 il delitto d’onore e il matrimonio riparatore erano previsti dal Codice Penale, assistiamo a un ritorno della cultura della violenza nella relazione uomo – donna, dove il femminicidio è l’epilogo di un modo di intendere la relazione basato sul possesso. Il lavoro da fare è, quindi, culturale.
A Genova è nato uno sportello per il sostegno al Familiare maltrattante, perché un uomo che provi l’impulso di essere violento nei confronti di una donna della sua famiglia può essere aiutato a capire che si tratta di un impulso sbagliato, non inevitabile, che può essere curato. E d’altro canto le donne devono sentirsi più libere di non accettare una relazione fondata sulla prevaricazione, a interromperla ben prima che arrivi alla violenza; ed educare i propri figli nella consapevolezza che le relazioni devono essere basate sull’amore, il sostegno e la libera scelta.

Anche il Comune di Genova propone le sue iniziative: il 9 dicembre al Teatro della Corte si terrà uno spettacolo di Serena Dandini, una sorta di Spoon River al femminile già andato in scena a Palermo e che, oltre a Genova, verrà rappresentato a Bologna e Roma.
Inoltre, su sollecitazione della ricchissima rete di associazionismo cittadino impegnato sul tema, è intenzione del Comune far affiggere una targa in memoria delle vittime di femminicidio al Tempio Laico del cimitero di Staglieno, perché anche di queste vittime si mantenga memoria e testimonianza, come di quelle della criminalità o del lavoro.

Lo ribadisce anche Simone Leoncini, Presidente del Municipio I Centro Est: da un lato la gestione di un’emergenza su cui non c’è sufficiente consapevolezza fra i cittadini, dall’altro il lavoro culturale. Il Municipio ha recentemente nominato di una Consigliera delegata alle Pari Opportunità e Politiche Femminili, Eva Ferrara: proprio oggi è andata in discussione in Consiglio una mozione sul linguaggio di genere; mentre l’assessore municipale Maria Carla Italia è in costante contatto con il Centro Antiviolenza di via Mascherona.

Le iniziative del 25 novembre nascono dalla collaborazione fra Comune di Genova, Palazzo Ducale, Municipio Centro Est, Centro Provinciale antiviolenza di via Mascherona, Amnesty International Genova Gruppo 7 e movimento Se Non ora Quando.
21 novembre 2012
Ultimo aggiornamento: 21/11/2012
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