Unioni Civili: a Tursi confronto sul disegno di legge Cirinnà

La legge sulle Unioni Civili fa capolino a Palazzo Tursi in un convegno organizzato dalla Cgil. Un approccio multidisciplinare con sociologi, psicologi, giuristi ed educatori. Rappresentanti del mondo LGBT e delle Famiglie Arcobaleno. L'adozione del figlio del partner il nodo da sciogliere. Doria: il disegno di legge Cirinnà va approvato nella sua interezza perché rappresenta un momento di riconoscimento di diritti senza ledere i diritti altrui

Testo Alternativo
Dare diritti ai bambini e dignità alle persone. Ecco il tema al centro dell'incontro dal titolo "Un progetto fuori dal "binario", per i diritti delle famiglie omogenitoriali in Italia e in Europa" organizzato oggi pomeriggio nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi dalla Cgil Genova - Liguria, al quale avrebbe dovuto prendere parte la senatrice Monica Cirinnà, trattenuta a Roma dai lavori parlamentari per l'approvazione del disegno di legge che porta il suo nome.

La legge, nella sua versione originaria (nessuno può al momento prevedere il testo che uscirà dal dibattito al Senato), ha tre punti fondamentali. Il primo è il riconoscimento delle unioni civili dei due individui dello stesso sesso, cioè il riconoscimento della coppia. La seconda parte riguarda il riconoscimento della coppia con persone di sesso diverso, che devono aspettare prima di sposarsi dopo una separazione. Il terzo, il più controverso, riguarda la possibilità dell'adozione del figlio del partner.

Sarah Musolino, responsabile sportello Nuovi Diritti della Cgil, moderatrice del dibattito, sottolinea lo scopo "didattico" dell'incontro, fissando un quadro preciso del ddl Cirinnà dal punto di vista sociologico (con l'intervento della professoressa Chiara Saraceno), psichiatrico (relatore professor Vittorio Lingiardi ordinario della Sapienza di Roma), giuridico (interventi dei giuristi Alexander Schuster, Gilda Ferrando e Daniele Ferrari) e di terapia familiare del dottor Federico Ferrari.
"Non abbiamo voluto - ha continuato la responsabile della Cgil - entrare nel merito del confronto politico. Il nostro unico scopo è dare l'opportunità alle persone di farsi un'opinione, di uscire da questo incontro con le idee chiare, senza condizionamenti esterni".

Nonostante il progredire del dibattito nel nostro Paese e in tutta l'Europa per la parificazione dei diritti delle persone etero e LGBT, esistono ancora oggi ampie fasce di discriminazione, barriere ideologiche alimentate da disinformazione e pregiudizi.

"Sono d'accordo con il disegno di legge Cirinnà - ha detto il sindaco Marco Doria che ha portato i suoi saluti al convegno - e la mia presenza qui è un modo per aderire all'appello sottoscritto da tante personalità. Questo disegno di legge nella sua interezza rappresenta un momento di riconoscimento dei diritti senza ledere i diritti degli altri. E' un modo di allineare l'Italia da un punto di vista legislativo a tanti Paesi europei e non solo che sono già andati avanti su questa strada".

Sul tema che divide la classe politica tra favorevoli all'adozione del figlio del partner, il sindaco precisa che il ritiro dell'art. 5 del ddl Cirinnà rappresenterebbe "un passo indietro, un'occasione persa perché si tratta di un disegno di legge equilibrato e corretto che deve essere approvato nella sua interezza".
Questo disegno di legge ha il grande merito, in un mondo che cambia continuamente, di puntare al riconoscimento di diritti negati senza, al di fuori di ogni mistificazione, ledere i diritti chi già li possiede.

Sono intervenuti anche Valeria Maione, consigliera di parità della Regione Liguria, Elena Bruzzone della segreteria della Cgil di Genova, Evelina Argurio Silp Cgil Genova, Maria Gigliola Toniollo, responsabile nazionale Cgil Nuovi Diritti e Michele Coletta vice presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno.

Per la commissione Pari Opportunità del Consiglio Comunale di Genova era presente la presidente Marianna Pederzoli. "Credo - ha detto - che la nostra città si sia contraddistinta in questi anni per l'estensione e la tutela dei diritti. Penso al registro delle Unioni Civili, alla cittadinanza genovese per i bambini stranieri nati qui da noi e alla trascrizione dei matrimoni egualitari all'estero. Non è pensabile che la vita e la dignità di migliaia di persone entri in un braccio di ferro tra partiti politici, perché la battaglia che si sta affrontando in Parlamento è una battaglia sacrosanta".
22 febbraio 2016
Ultimo aggiornamento: 22/02/2016
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