La Genova “romana”
ai Giardini Luzzati  

Venerdì 1° maggio eccezionalmente aperte al pubblico le strutture romane e medievali rinvenute nella zona tra piazza delle Erbe e piazza Sarzano. Visite guidate gratuite a partire dalle 11 con il personale della Soprintendenza Archeologia della Liguria. Carla Sibilla, assessore alla cultura al turismo: “Prosegue la valorizzazione del Centro storico”

la zona archeologica dei Giardini Luzzati
Doveva sorgervi un parcheggio sotterraneo e – scavando – sono stati invece rinvenuti preziosi reperti archeologici che testimoniano il glorioso passato di Genova, a partire da una cinta muraria risalente, addirittura, al I secolo aC fino a straordinarie vestigia di epoca altomedievale.

La zona è quella dei Giardini Luzzati, tra piazza delle Erbe e piazza Sarzano, e la data del ritrovamento è il 1992, mentre gli scavi sono andati avanti fino al 1996. Da allora l’area (circa 5.200 metri quadrati) è stata sottoposta a provvedimento di tutela e salvaguardia da parte della Soprintendenza Archeologia della Liguria.

Queste magnifiche vestigia saranno eccezionalmente aperte al pubblico con libera entrata venerdì 1° maggio per un imperdibile ed esclusivo viaggio nella storia antica della città.
Le visite guidate, dalle 11 alle 17, sono curate dal personale della Soprintendenza Archeologia della Liguria, che aveva già organizzato un’apertura speciale lo scorso dicembre, riscuotendo un grande successo tra genovesi e turisti.

L’iniziativa è stata presentata mercoledì 29 aprile nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato Carla Sibilla, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Genova, Antonella Traverso, della Sovrintendenza Archeologia della Liguria, e Simone Leoncini, presidente del Municipio 1 Centro Est.

Il terreno, che si trova all’interno del territorio del Municipio Centro Est, è di proprietà del Comune di Genova che ha previsto, a breve e in accordo con la Soprintendenza, un bando di assegnazione per la gestione dell’intera area dei Giardini Luzzati. Grazie a questo bando si potrà pensare a un’apertura più “strutturata” dell’area archeologica inserendola al centro di percorsi turistici per l’ulteriore valorizzazione culturale del Centro storico.

“L’azione dell’Amministrazione civica – ha affermato Carla Sibilla – si sta sostanziando in un progressivo coinvolgimento del Centro storico nell’accoglienza dei flussi turistici. Lo stiamo facendo con la valorizzazione dei percorsi legati ai palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Umanità Unesco, e con la promozione del nostro patrimonio museale. E’ nostra intenzione ampliare la gamma dell’offerta con l’inserimento di tour nella Genova medievale e nella città pre-romana e romana. Questo progetto si inserisce esattamente in questa politica. Vorrei anche sottolineare – conclude Carla Sibilla – il valore sociale di questa operazione: portare turisti e cultura nell’area del Centro storico contribuisce a rendere questa parte di città sempre più sicura e fruibile da parte di tutta la cittadinanza”.

Nei giardini Luzzati è oggi attiva l’associazione Ce.Sto. che organizza attività di accoglienza e animazione, oltre che concerti ed eventi culturali aperti al quartiere

Le fasi dei ritrovamenti archeologici

La più antica 
muro rettilineo (30 metri) con contrafforti e due facce a vista in corsi regolari e riempimento in scaglie di pietra legato da malta poco tenace; l’intonaco sul lato esterno era del tipo  indicato da Vitruvio come rivestimento per cisterne e vasche e su un lato non aveva altri muri, ma le tracce di un fossato. Si presume sia riferibile a una struttura legata alla raccolta delle acque e alla loro conservazione: i materiali nella sua fossa di fondazione lo datano a un periodo tra I aC e I dC. Il muro si perde alle due estremità perché distrutto da costruzioni moderne.

Fase due 
Muro ellittico conservato per circa 70 metri con una soglia fiancheggiata da due pilastri. Interpretato come anfiteatro con un ipotetico sviluppo verso salita Re Magi. Avrebbe dovuto avere assi di 40 x 60. Costruito a corsi regolari legati da malta tenace  fondazioni spesse 95 cm.  alzato conservato per un massimo di 1.20 e con spessore di cm 60.
La faccia intera era rivestita di intonaco bianco Alla base del muro una serie di buche di palo poste ad intervalli regolari  Databile al I secolo dC e cade in disuso tra la fine del III e gli inizi del IV secolo.

Terza fase
Collasso e flessione del muro ellittico per pressione del muro retrostante e rottura della parte alta del muro rinvenuta nell’arena; nei conoidi di frana resti di intonaci colorati del I secolo dC.
Tra il IV e V secolo l’area cambia funzione e vi viene costruito un pozzo con tecnica preantelamica e colmato nel XV sec. Le fasi successive sembrano indicare un impaludamento dell’area fino al XI secolo e dilavamenti quando i documenti parlano dell’area di S Donato e dei Balnea Sancti Donati (info datata 1286).

Quarta fase secoli XII e XIII
La città si espande e i quartieri abitativi interessano anche quest’area con la costruzione di 13 cisterne e cantine. Nella copertura di una canaletta un’epigrafe funeraria di suor Magdalena morta nel 1679.
29 aprile 2015
Ultimo aggiornamento: 30/04/2015
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