Approvato lo statuto, al via la città metropolitana

A pochi giorni dalla piena entrata in vigore della città metropolitana la conferenza dei sindaci dei 67 comuni dell’area genovese ha approvato all’unanimità lo statuto, frutto di un lavoro compiuto nell’arco di tre mesi dal consiglio metropolitano

Conferenza metropolitana
Nel corso della discussione che ha preceduto l’approvazione è stata condivisa la necessità, caldeggiata da alcuni sindaci nei loro interventi, di prevedere un ulteriore momento di riflessione entro febbraio per apportare migliorie al testo, ma la conferenza ha ritenuto comunque necessario adottare il documento che sancisce la piena entrata in funzione della città metropolitana (come noto la Provincia cessa definitivamente le sue funzioni il 31 dicembre 2014) e la mette in grado di intervenire nella definizione dei suoi compiti in una situazione che – come ha osservato il sindaco Marco Doria in apertura – è molto complessa e resa difficile dai tagli di risorse decisi dal Governo, prima ancora che siano state definite le funzioni dell’ente.
In tutti gli interventi è stato sottolineato il lavoro svolto in poco tempo e nel corso di settimane in cui i comuni della città metropolitana hanno dovuto fronteggiare i drammatici eventi alluvionali.  Doria ha ricordato anche i cambiamenti normativi riguardanti le scadenze e le procedure intervenuti nei mesi successivi all’approvazione della legge della città metropolitana.

L’esigenza di un confronto serrato con la Regione per la definizione delle competenze della città metropolitana era emersa con grande evidenza all’inizio della seduta della conferenza dei sindaci, per la presenza di centinaia di lavoratori intervenuti dopo aver manifestato in città e in Regione contro i pesantissimi tagli nazionali alle risorse e all’organico.

“Non ho mai fatto mancare la mia voce – ha detto Marco Doria - continuerò a levarla sul futuro degli enti locali, delle Province e delle nuove Città Metropolitane, esprimendo un giudizio totalmente negativo sul modo in cui il governo sta gestendo una prospettiva potenzialmente positiva. Questo modo di procedere è inaccettabile, con tagli drastici di risorse senza nemmeno discutere che funzioni dovrà svolgere la Città Metropolitana e creando condizioni pesantissime di incertezza nei dipendenti. Condividiamo completamente le vostre posizioni”. Così il sindaco metropolitano ha risposto ai rappresentanti sindacali intervenuti con centinaia di lavoratori in lotta (che hanno invaso anche piazza De Ferrari e manifestato in Consiglio Regionale) alla Conferenza Metropolitana convocata a Palazzo Doria Spinola per votare lo Statuto del nuovo ente che sta subentrando alla Provincia. Gian Felice Isola della Cgil e Paolo Giampaolo della Uil a nome delle organizzazioni sindacali hanno invitato il sindaco, il Consiglio e la Conferenza metropolitana ad essere a fianco dei lavoratori (perché i provvedimenti presentati dal Governo nella legge di Stabilità impongono anche tagli drastici, del 30% per le Città metropolitane e del 50% per le Province, negli organici) e ad “intervenire pesantemente nei confronti del Governo perché il sistema così non può più andare avanti, continuando a massacrare servizi e dipendenti pubblici e il welfare” ma anche della Regione “che si sta accingendo a riprendere una serie di deleghe gestite dalle Province, scegliendole con il criterio di quelle che portano maggiori risorse”. Marco Doria ha replicato “la Città Metropolitana dev’essere messa nelle condizioni di poter svolgere tutti i propri compiti e serve la massima chiarezza anche con la Regione, aprendo ragionamenti molto seri su dove vadano collocate le funzioni che hanno bisogno di personale motivato e qualificato, che c’è e queste motivazioni e qualificazione vanno tutelate, e delle risorse necessarie, mentre non possono essere merci di scambio di enti che pensano di fare i furbi lasciando alla Città metropolitana il cerino in mano". Rivolgendosi ai lavoratori ha aggiunto “la vostra presenza oggi è particolarmente opportuna perché carica di ulteriore significato anche drammatico l’emergenza della Città Metropolitana. Noi cerchiamo di dare sostanza a questo ente che può e dev’essere importante anche se qualcuno vuole invece che diventi una scatola vuota.” Alle obiezioni di un rappresentante sindacale sullo Statuto (“in queste condizioni voterete un documento vuoto”) il sindaco ha risposto “è importante approvare uno statuto perché la Città Metropolitana deve esistere per erogare servizi e funzioni sul territorio, non è il momento di fermarsi, dobbiamo andare avanti su questa strada molto in salita.” Dai sindacati l’invito a partecipare “ai massimi livelli e imponendo la propria presenza” al tavolo del 30 dicembre in cui la Regione presenterà il disegno di legge sul riordino delle deleghe e Marco Doria ha risposto “ci saremo certamente”. 

Al termine dei lavori è stato votato all’unanimità un ordine del giorno su tagli, funzioni e personale.
La Conferenza Metropolitana contro i tagli delle risorse al nuovo Ente, per la massima chiarezza sulle competenze, con fondi e personale adeguati, è vicina ai lavoratori, di cui condivide la protesta per una situazione piena di incertezze e disagi. La Conferenza ha approvato all’unanimità dei presenti il documento proposto dal sindaco metropolitano Marco Doria, che questa mattina aveva dialogato in aula con i rappresentanti sindacali davanti a centinaia di dipendenti provinciali che oggi hanno manifestato anche in piazza e in Consiglio Regionale.
“I sindaci della Città Metropolitana di Genova riuniti il 19 dicembre per approvare lo Statuto dell’Ente – si legge nel documento - esprimono le loro forti preoccupazioni e critiche per i tagli di risorse alla Città Metropolitana previsti dalla legge di stabilità in discussione in Parlamento”.
Per i sindaci “è prioritario e urgente definire, in un rapporto chiaro e trasparente con la Regione Liguria, le funzioni proprie della Città Metropolitana, nel pieno rispetto delle indicazioni della legge 56/2014. A funzioni precise devono adeguate risorse finanziarie e di personale”. E sul personale la Conferenza Metropolitana “raccoglie e condivide il disagio e la protesta espressa dai dipendenti della Provincia che denunciano le incertezze delle prospettive dei lavoratori, anche precari, e della capacità operativa dell’Ente”.
19 dicembre 2014
Ultimo aggiornamento: 19/12/2014
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