Al teatro della Tosse gli angeli 3.0 di Generazione Disagio

Debutta il 3 novembre in Prima Nazionale "Karmafuliminien – figli di puttini", il nuovo spettacolo del collettivo Generazione Disagio. Prodotto dal teatro della Tosse, il testo vuole fare riflettere e ridere della spiritualità dell’uomo moderno; oltre a dare continuità alla drammaturgia del gruppo che, nel 2013, è stato fra i selezionati nell'ambito della rassegna del Comune di Genova Intransito

Testo Alternativo
Il nuovo spettacolo del collettivo Generazione Disagio parte dalla preghiera nichilista recitata dai protagonisti alla fine del precedente lavoro, Dopodiché stasera mi butto: la commedia portata in scena per la prima volta nella scorsa stagione, dopo essere stata fra quelle selezionate nel concorso nazionale Intransito, appendice della rassegna di teatro educazione Tegras scuola, promossa dal Comune di Genova e di cui, a breve, si terrà l'edizione 2015.

Il lavoro, prodotto dal teatro della Tosse, Karmafulminien, non lascia inascoltata la supplica finale di Dopodichè stasera mi butto e invia sul palcoscenico tre angeli, interpretati da Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi e Luca Mammoli, che, sotto la regia di Riccardo Pippa,  appaiono al pubblico in tutto il loro sbiadito splendore: aggressivi, pessimisti, cinici e caustici, si presentano agli umani come angeli 3.0, incarnazione della spiritualità moderna.

“Uno spettacolo comico con un ritmo incalzante”, afferma Amedeo Romeo direttore del teatro della Tosse, “che fa ridere dall’inizio alla fine, spesso in maniera amara dei difetti della società. Karmafulminien – figli di puttini non è uno spettacolo sulla religione, agli autori non interessa parlare di questo, bensì riflettere e ridere della spiritualità dell’uomo moderno. Una rappresentazione che spiega meglio di qualsiasi parola l’obiettivo perseguito in questi anni dalla Tosse: dare casa in una struttura teatrale consolidata come la nostra, oltre che visibilità, a compagnie emergenti, nel rispetto della loro autonomia artistica”.

Il Cantiere Campana si arricchisce di un lavoro che ragiona sulla mercificazione del culto attraverso gadget, che hanno poco di spirituale e molto di marketing, e sulla pornografia dei sentimenti attraverso un’iconografia che spesso imbarazza. L’uomo moderno identifica questi spiriti divini come creature funzionali alle proprie esigenze a cui votarsi per raggiungere la realizzazione dei propri desideri e bisogni terresti. Una spiritualità usa e getta e comoda come cliccare “mi piace” in un social.

I tre angeli devono rispondere alle richieste spesso “futili” della nostra società: prendere un bel voto all’università, rimorchiare oppure vincere al superenalotto. Un interesse momentaneo per il loro operato che getta sulle loro “ali”, sempre più fragili, i mali e le brutture della vita contemporanea. Una condizione frustrante per queste creature celesti degradate, che desidererebbero essere come in passato degli angeli custodi, che accompagnano l’uomo dall’inizio alla fine restando al loro fianco con fatica in tutti i passaggi della vita, figure che custodiscono l’unicità dell’individuo e la consapevolezza della sua originalità, che richiamano alle potenzialità inespresse e risvegliano, vocazioni, aspirazioni e slanci ideali.

La drammaturgia originale è un lavoro del collettivo Generazione Disagio, scritto e interpretato da Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Luca Mammoli coautore e regista Riccardo Pippa. Le scene sono di Anna Maddalena Cingi mentre i costumi sono di Daniela De Blasio e Anna Maddalena Cingi.

Lo spettacolo resterà in scena fino al 15 novembre, ore 20.30, domenica ore 18.30, lunedì riposo.

Informazioni: www.teatrodellatosse.it
28 ottobre 2015
Ultimo aggiornamento: 28/10/2015
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