In video all’Acquario di Genova
il soccorso agli animali del mare

La nuova postazione mostra gli interventi della Guardia Costiera genovese per il salvataggio, la liberazione e il rilascio di animali marini. Un'iniziativa realizzata in collaborazione fra Guardia costiera, Provincia e Costa Edutainment

video animali salvati
I sommozzatori della Marina accarezzano quattro capodogli, catturati dalle famigerate reti abusive dette spadare, e li liberano al largo di Capo Palinuro, nel Golfo di Napoli; il rilascio in mare di tartarughe Caretta caretta ospitate e curate dall’Acquario di Genova; un esemplare di zifio, cioè un cetaceo degli odontoceti, come tale parente non molto lontano dei delfini; operazioni di pulizia e bonifica dei fondali.
Sono questi i soggetti del filmato che si può vedere da oggi all’Acquario, nella Sala delle Aree marine protette, grazie alla nuova postazione video, realizzata con il contributo della Provincia, presentata al pubblico oggi a mezzogiorno.

Hanno partecipato alla presentazione l’ammiraglio Felicio Angrisano, Comandante della Capitaneria, il presidente di Costa Edutainment Giuseppe Costa, e il Presidente dell'amministrazione provinciale Alessandro Repetto, che ha espresso soddisfazione per la proficua collaborazione instaurata tra l’ente territoriale e l’autorità militare: «In questi anni si sono fatti molti passi avanti verso una collaborazione strutturata, come è naturale in una provincia come la nostra, in cui l’ambiente marino, nella cui tutela la Guardia Costiera ha un ruolo centrale, è così importante da tutti i punti di vista». Le iniziative congiunte dei due enti, tra cui le esperienze di lavoro presso la Capitaneria per studenti dell’Istituto Nautico, tendono a rimettere il mare al centro della vita della comunità genovese.

L’Acquario, con questa iniziativa, svolge in pieno il suo compito di divulgazione. «Divulgazione e sensibilizzazione, in questo caso – è stato Costa ad affermarlo – sull’importanza della protezione dell’ambiente marino, delle aree protette  e su quanto si fa, e in particolare su ciò che fa la Guardia Costiera, per tutelarli». Un milione e 200 mila, tanti sono in un anno i visitatori all’Acquario, potranno così essere informati e sensibilizzati.
Ma il pubblico conoscerà anche un’altra funzione dell’importante struttura genovese, che è inserita in una rete nazionale di assistenza e soccorso della fauna marina: la cura e il ricovero di animali provenienti dai nostri mari e, in particolare, dal Tirreno settentrionale. Le tartarughe ne sono un esempio.

Grande è la soddisfazione dell’ammiraglio per come si sia sviluppata la collaborazione della Marina con gli enti pubblici e con le istituzioni private della città. «Tante volte le iniziative nascono dal semplice incontro tra le persone, con facilità. Meno di due mesi fa ci siamo visti, con Repetto e Costa, e in dieci minuti abbiamo messo giù quest’idea, che abbiamo realizzato rapidamente».
La Guardia Costiera genovese, spiega Angrisano, partecipando a un sistema integrato nazionale per il soccorso in mare, per la tutela delle vite umane e dell’ambiente marino, ha in questa organizzazione un ruolo importante.
Non è casuale perciò il suo ruolo nell’operazione dei capodogli nel Golfo di Napoli: «I nostri sommozzatori – rivendica l’ammiraglio – sono stati i primi a raggiungere l’Isola del Giglio dopo il naufragio della Costa Concordia».
Genova, 4 aprile 2012
Ultimo aggiornamento: 05/04/2012
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