Tursi: 70 milioni in meno per gli investimenti
Rispettati tutti gli impegni grazie risparmi e vendite

 

La Giunta approva il Piano Triennale dei Lavori Pubblici. Allo studio le occasioni di recupero degli investimenti sul territorio offerte dalla manovra Salva Italia del Governo Monti.

Testo Alternativo
I minori trasferimenti dello Stato, il rispetto del patto di stabilità e le spese per le somme urgenze causate dall’alluvione del novembre scorso hanno dato non poco filo da torcere all’assessore ai Lavori pubblici, Mario Margini, e al titolare del Bilancio, Francesco Miceli, per fare tornare i conti degli investimenti in città da qui al 2015. Il Piano triennale presentato stamani in Giunta si attesta su un volume globale di spesa pari a circa 140 milioni, contro un programma 2011 che prevedeva un impegno finanziario di circa 210 milioni.

 La mannaia del Governo si è tradotta, per le casse di Palazzo Tursi, in una sforbiciata pari ad un terzo del volume di investimenti preventivati a manovra finanziaria non ancora presentata. Ma il calo dei fondi di bilancio non ha prodotto gli sconquassi che ci si poteva aspettare. Alla base di questo enigma c’è lo sforzo senza precedenti che è stato messo in campo dall’amministrazione, attraverso risparmi e vendite, per individuare risorse che sono servite ad alimentare, ad esempio, le manutenzioni. Dei 140 milioni da impiegre in investimenti, la spesa per le manutenzioni corrisponde a circa 20 milioni. Di questi 4 serviranno a restaurare le scuole, gli altri verranno impiegati sulla “res pubblica”: il verde, l’illuminazione stradale, gli edifici del patrimonio del Comune, come le sedi istituzionali, i  musei e le biblioteche. Poi ci sono una serie di interventi che godono di finanziamenti attivati a parte da questa amministrazione.

  Parliamo dei programmi integrati dei Por (programma operativo regionale), politiche della casa, Colombiane, che insieme quotano quasi 38 milioni. Per il trasporto pubblico si prevedono spese per 40 milioni di investimento, tra metropolitana, rimesse e depositi. Per il riassetto idraulico sono stati iscritti a bilancio 14 milioni che, con i 20 spesi per le somme urgenze, portano a 36 il totale dei milioni spesi per la messa in sicurezza dei rivi. L’attenzione della Giunta si è poi spostata sul decreto Salva Italia e sui project financing che potrebbero essere proposti in base alla nuova normativa. Anche quelli fermi da anni potrebbero risorgere dal momento che lo Stato non pretende più un coinvolgimento finanziario da parte degli enti locali. 
genova, 7 marzo 2012
Ultimo aggiornamento: 07/03/2012
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