Sussidi alle famiglie in crisi,
nuove regole approvate in giunta

 

Potenziati gli strumenti di prevenzione e il ruolo degli assistenti sociali. Gli aiuti non più necessariamente solo in denaro ma anche in forme diverse secondo le varie situazioni. Introdotto l’Isee per valutare lo stato di necessità. L’assessore Papi: «Una rete per essere più efficaci»

Testo Alternativo
Nelle stesse ore in cui la Comunità di Sant’Egidio lanciava l’allarme sulla crescita della povertà a Genova (2.600 indigenti di cui mille senza fissa dimora) la Giunta comunale approvava il nuovo regolamento sui contributi economici erogati alle fasce fragili della popolazione. La delibera recepisce, in merito alla concessione dei sussidi, la più recente normativa per l’accesso dei cittadini a prestazioni agevolate (Isee). «Questo nuovo regolamento – ha commentato l’assessore alle politiche sociali Roberta Papi – è fondamentale per alcuni assi strategici sui quali puntiamo per contrastare la povertà. I problemi legati all’abitazione, ad esempio, verranno risolti in collaborazione con il Patrimonio in un’ottica di integrazione».

Il secondo riguarda gli aiuti che spesso venivano concessi a “pioggia”. «Insieme alla sovvenzione - ha continuato Papi - il cittadino deve essere informato ed aiutato ad attivare tutti gli strumenti di supporto al reddito previsti dalla normativa sia a livello nazionale e regionale sia a livello locale».

Si tratta di una forma di auto-aiuto attraverso la quale l’utente viene sollecitato ad attivare le proprie risorse personali, e le proprie capacità di creare reddito per mezzo della famiglia o della cerchia di amici. Nel contrastare la povertà, la Giunta ha anche potenziato gli strumenti di prevenzione, per fare in modo che il disagio non si tramuti in esclusione e, come si legge nel provvedimento: «la messa in rete degli interventi economici propri con le politiche sociali più ampie aventi per oggetto la casa, il lavoro, la formazione e l’educazione».

«Un altro cardine di questa riforma - continua l’assessore alle politiche sociali - è che la titolarità del giudizio di merito spetta al servizio pubblico. Saranno quindi le assistenti sociali del Comune a valutare la reale situazione di chi chiede un aiuto economico, decidendo quindi quale strumento, non necessariamente economico, attivare». Il nuovo regolamento, giudicato positivamente dai nove municipi, verrà approvato definitivamente nelle prossime settimane dal Consiglio Comunale. «Le  nuove norme – ha concluso Papi - sono coerenti con il Patto di Sussidiarietà sottoscritto con il Terzo Settore. Lo scopo è mettere in rete, a cominciare dai Centri di Ascolto, gli aiuti alle famiglie in grave difficoltà».

Dopo aver innestato la marcia giusta, superate le incomprensioni tra Comune e Terzo Settore, gli aiuti giungono a destinazione attraverso il Banco Alimentare e, più recentemente, anche tramite un accordo con al società “Qui Ticket” attraverso il quale 500 famiglie, con un tesserino anonimo, a salvaguardia della dignità dell’individuo, possono ritirare i pasti confezionati in rosticceria o in mensa. 
genova, 9 febbraio 2012
Ultimo aggiornamento: 09/02/2012
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