Percezione Rischi: la tavola rotonda

L'intenso programma si chiude con la tavola rotonda pomeridiana dell'omonimo workshop, organizzato da Liguria Ricerche e dedicato al progetto europeo Risknat (programma Interreg Alcotra)


«Da questa intensa giornata di lavori emerge che tutti noi dobbiamo impegnarci per un efficace cambiamento culturale, ognuno all'interno del suo settore di competenza. Un cambiamento che, senza dubbio, ha nella corretta comunicazione un suo aspetto fondamentale. Quando si parla di calamità naturali sono convinta che sia più utile far funzionare il sistema piuttosto che concentrarsi sulle polemiche e nell'individuazione degli eventuali colpevoli».

Con queste parole Renata Briano, assessore all'Ambiente per la Regione Liguria, ha chiuso la tavola rotonda “I pericoli naturali e la percezione del rischio” che ha caratterizzato la sessione pomeridiana dell'omonimo workshop, organizzato da Liguria Ricerche e dedicato al progetto europeo Risknat (programma Interreg Alcotra).

A condurre il dibattito, l'avvocato Waldemaro Flick, membro del comitato scientifico della Fondazione Courmayeur, che ha dato parola agli otto ospiti presenti sul palco del Teatro della Gioventù: Jean-Pierre Gautier, direttore generale Symadrem; Francesco Puma, segretario generale dell'Autorità di Bacino del Po; Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr; Luca Cetara, ricercatore Eurac; Sandrine Descotes-Genon, Regione Rhône Alpes; Luca Ferraris, fondazione Cima; Attilio Lugli, presidente Ordine dei giornalisti liguri; Marcello Zinola, segretario dell'Associazione giornalisti della Liguria.

Tra gli argomenti che hanno catturato l'interesse della platea, che ha partecipato attivamente al dibattito proponendo alcuni spunti di riflessione, grande spazio hanno trovato i problemi derivanti dalla mancanza di una corretta informazione sui rischi naturali.

Un questione di cultura, come ha sottolineato il geologo Mario Tozzi, accresciuta anche dalla carenza di formazione scientifica radicata nella nostra società. «Gli stessi giornalisti suppliscono alle loro lacune in materia, attraverso il linguaggio sensazionalistico tipico degli eventi di cronaca nera. La soluzione? Ripartire dall'istruzione di base, dalle scuole».

Sull'argomento è intervenuto anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Attilio Lugli, che ha posto l'accento sull'importanza della percezione del rischio non tanto nel singolo giornalista inviato a coprire l'evento ma in tutta la struttura redazionale e, soprattutto, nelle fonti che sono chiamate a raccontare con chiarezza la notizia. Secondo il presidente, per porre rimedio a questa mancanza di sapere scientifico è necessario spingere i giornalisti a partecipare a veri e proprio corsi di formazione e aggiornamento continuo su temi delicati come quelli dei rischi naturali. Un tema ripreso anche dal segretario del sindacato, Marcello Zinola, il quale ha definito quella odierna un'occasione perduta per i giornalisti liguri in quanto la partecipazione ai corsi di formazione organizzati all'interno del workshop e patrocinata dagli organismi di categoria è stata minima, nonostante l'impegno per iniziare un nuovo percorso di qualificazione professionale auspicato da tempo.

FONTE: UFFICIO STAMPA WORKSHOP "RISKNAT"

Genova, 8 febbraio 2012
Ultimo aggiornamento: 08/02/2012
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