Pass disabili, ritirati oltre mille tagliandi
Si apre una stagione di controlli a tappeto

Verifiche incrociate di Anagrafe, Genova Parcheggi, Amt e Polizia Municipale durate mesi. Dall’1 agosto giro di vite sugli utilizzi impropri dei contrassegni: i “furbetti” sono passibili, oltre che di multe salate, di denunce per truffa. Scidone: «Si devono vergognare»   

Parcheggio disabili - Foto di Eugenio Ruocco
«Chi utilizza i permessi auto di persone disabili, talvolta decedute, per ottenere privilegi che gli altri cittadini non hanno, si deve vergognare. Adesso la musica cambia». È l’esordio lapidario dell’assessore alla Città Sicura Francesco Scidone in occasione della conferenza a Tursi in cui è stato reso pubblico il lavoro certosino, fatto di controlli incrociati tra Anagrafe, Genova Parcheggi, Amt e Polizia Municipale che, a partire dall’1 agosto, ha dato il via alle sanzioni per i falsificatori dei tagliandi per disabili e per coloro che, deceduto il parente intestatario del permesso, hanno continuato a utilizzarlo trasformando di fatto quella che era una necessità in un privilegio. Sono stati ritirati più di 1000 tagliandi appartenuti a persone decedute e non riconsegnati. Giro di vite anche nell’ambito degli stalli di sosta personalizzati, dove sono stati individuati 50 parcheggi rimasti in funzione dopo il decesso dell’intestatario. Si apre una nuova stagione di controlli a tappeto.

I vantaggi dei “furbetti” – Nel periodo antecedente al primo del mese, non era affatto facile risalire ai trasgressori, i quali godevano di benefici pari a quelli di cui si possono avvalersi le più alte cariche dello Stato su auto di rappresentanza: «Il possessore di un tagliando per disabili – spiega Scidone - può circolare sulle strisce gialle e nelle aree ztl, può parcheggiare gratuitamente nelle isole azzurre e nelle aree blu (eccezion fatta per piazza della Vittoria, dove i posteggi non sono gestiti da Genova Parcheggi ma sono subappaltati a un’azienda, l’Apcoa, che ha ottenuto in appello di non fornire gratis i parcheggi ai disabili, ndr) e in divieto di sosta, purché non intralci la circolazione. Giusti provvedimenti di tutela per la mobilità che, se usati da normodotati, rappresentano un privilegio e un danno perpetrato a coloro che ne necessitano realmente».

Le sanzioni - A partire dall’1 agosto sono stati rimossi dalle white lists di Genova Parcheggi e Amt i nominativi dei possessori di pass disabili deceduti (in attesa che una legge parlamentare, in via di definizione, obblighi alla restituzione del tagliando i parenti della persona mancata). Chi non ha restituito il contrassegno e viene colto in flagrante (ovvero senza disabile a bordo, o senza che la persona titolare del contrassegno sia nelle immediate vicinanze) è punibile con una sanzione di 80 euro, una riduzione di 2 punti sulla patente, la rimozione e, nel caso si riscontri la falsificazione del tagliando, è passibile di denuncia per truffa da parte dell’azienda che ha in gestione il posteggio in base agli articoli 482 e 489 del Codice Penale. A questo va aggiunta la canonica contravvenzione da 80 euro (e due punti di patente) per il divieto di sosta in posti riservati ai disabili.

La situazione in città – A fronte di circa 70.000 parcheggi liberi a Genova, i posti riservati ai disabili sono 2788, di cui 1581 personalizzati e 1207 generici. I possessori di pass sono circa 8000, le autorizzazioni vengono concesse a persone prive di possibilità di deambulazione o a coloro che soffrono di patologie che di fatto la impediscono: «Nel 2010 – esordisce Simone Farello, assessore alla Mobilità Urbana, presente alla conferenza – il Comune ha ricevuto 443 richieste di autorizzazione, di cui 385 per stalli personalizzati. Di queste ne abbiamo accolte 45, mentre per quanto riguarda le 58 richieste per parcheggi generici ne abbiamo concesse 48». La sosta gratuita nelle aree blu per i possessori – legittimi – di pass, continua Farello, «non ci è stata imposta per legge, ma si tratta di una scelta politica ben precisa. In una città dove la viabilità risulta difficoltosa, anche per i normodotati, abbiamo pensato che favorire i cittadini portatori di handicap fosse un intervento di giustizia sociale».
«È un piacere veder controllato il proprio contrassegno – dice Claudio Puppo, rappresentante della Consulta regionale per gli handicap – perché si percepisce che l’Amministrazione si impegna nella tutela dei nostri diritti».

Giustificazioni “ai confini della realtà” – Monica Bocchiardo, dirigente della Polizia Municipale, rievoca alcune recenti situazioni di trasgressori colti in fallo che, nella loro assurdità, fanno sorridere, pur amaramente: «Il caso più eclatante è quello relativo a un signore che circolava utilizzando una copia ben confezionata del pass disabili della madre della ex-fidanzata. Poi c’è stata una donna fermata mentre esponeva il tagliando intestato allo zio deceduto, un parroco». Per giustificarsi, chi fa uso improprio del pass ne inventa di tutti i colori: «Se il disabile intestatario è in vita, solitamente ci viene raccontato che la persona in questione si è appena allontanata o sta arrivando. Quando si tratta di un morto, la scusa più utilizzata è che il contrassegno sia esposto sul cruscotto per “ricordo” della persona deceduta!».

Genova, 11 agosto 2011
Ultimo aggiornamento: 11/08/2011
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