Istituto Brignole: presidi e corteo
Dipendenti contro la privatizzazione

Volantinaggio e performance musicale di una delegazione di decine di lavoratori e lavoratrici con striscioni davanti alle sedi di Rai, Regione e Comune per rivendicare il diritto all'occupazione. La struttura sanitaria occupata da un mese.

presidio istituto brignole
Sono partiti in mattinata prima con un presidio sotto la sede Rai in in corso Europa, poi hanno fatto un corteo raggiungendo Brignole, percorrendo via Fiume deviando per un altro presidio sotto la sede del Consiglio Regionale in via Fieschi. Quindi ancora in marcia verso De Ferrari, via Roma, ancora un presidio in piazza Corvetto, poi piazza Fontane Marose, nuovo presidio davanti alla sede del Comune a Tursi in via Garibaldi, quindi rientro nel pomeriggio avanzato in sede, in corso Dogali.

Così una delegazione di alcune decine di operatori dell'Istituto Brignole ha manifestato ieri – con il coordinamento delle segreterie territoriali di Fb,Cgil, Fb-Cisl ed Fpl-Uil – contro quella che hanno definito «il tentativo di svendita di un importante pezzo dei servizi pubblici alla persona della città».
L'Istituto Brignole, Azienda Pubblica di Servizi, 400 posti letto occupati da anziani, occupa 220 lavoratori oltre a 50 precari ed è occupato da un mese perché sindacati e lavoratori – come dice Emilio De Luca della Rsu aziendale - davanti al quinto piano industriale che non porta a nulla vedono il piano di privatizzazione messo in atto da Regione ed enti locali che la gestiscono come un pericolo per l'azienda stessa e l'occupazione.

Durante i presidi, lavoratori e lavoratrici si sono disposti in file reggendo striscioni del sindacato e – seguendo la musica diffusa da un furgone – hanno improvvisato piccoli movimenti di danza per attirare l'attenzione, mentre ai passanti è stato diffuso un volantino. Alla fine della performance è stato letto un appello con le rivendicazioni.

«Durante l'assemblea del 20 aprile scorso – si legge nel volantino – è stato costituito un comitato dei parenti che ha pienamente condiviso le scelte e le ragioni dei lavoratori e delle lavoratrici, mettendosi a disposizione per sostenere la vertenza in difesa dell'azienda pubblica e del futuro dei suoi dipendenti. Il sindacato pretende risposte chiare: se non arriveranno si protrarrà la lotta».
Genova, 26 aprile 2012
Ultimo aggiornamento: 19/07/2012
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