Consegnata l’onorificenza al “padre” dell’associazione Music for Peace, Creativi della Notte, per l’impegno che da anni porta avanti con sacrificio e grandi risultati: un altro modo di fare solidarietà, che parte dal sistema dello scambio e della formazione culturale.
Presenti il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, il comico Dario Vergassola e Mohammad Abdellattif Rebihi, primo segretario ambasciata palestinese a Roma. Quest’ultimo, prendendo la parola, introdotto da Marco Fantasia, ha voluto ringraziare personalmente Stefano: «Per la sua costanza e per il suo coraggio. Il popolo palestinese ti è grato per quello che hai fatto e che continui a fare».
Ma l’occasione è propizia per allargare il dibattito: «Questo grande esempio, deve essere seguito anche dalla politica internazionale, perché i palestinesi, oltre agli aiuti, hanno fame di dignità di popolo: riconoscere il popolo di Palestina in quanto tale è urgente quanto come mangiare».
Dario Vergassola, con immancabile verve ha sottolineato: «la tenacia con cui questi “strani” personaggi sanno coinvolgere tante persone nei loro progetti – e ha aggiunto - che è bello vedere quanto questa associazione sia cresciuta in questi anni».
Il sindaco, prima di passare alla cerimonia ufficiale ha voluto sottolineare come «Stefano e i suoi ragazzi incarnino un nuovo modo di pensare al sistema mondo, non più fatto di meri numeri, ma di scambi e incontri tra persone. Il primo e vero progetto Smart della nostra città».
La motivazione ufficiale recita così: “A Stefano Rebora, per aver divulgato la conoscenza e il rispetto dei diritti umani in oltre venti anni di impegno con la sua organizzazione Creativi della Notte – Music for Peace, riuscendo a coniugare il difficile binomio tra divertimento e impegno sociale, realizzando anche missioni umanitarie, tra cui Kossovo, Afghanistan, Palestina”.
Stefano Rebora, avvolto nella sua kefia, in conclusione ha voluto ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto in questi progetti, dai collaboratori, ai partecipanti delle iniziative: «Non bisogna mai smettere di mettersi in gioco, come hanno fatto altri prima di noi: aiutare gli altri fino all’ultimo, vale ogni secondo della nostra vita».
Presenti il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, il comico Dario Vergassola e Mohammad Abdellattif Rebihi, primo segretario ambasciata palestinese a Roma. Quest’ultimo, prendendo la parola, introdotto da Marco Fantasia, ha voluto ringraziare personalmente Stefano: «Per la sua costanza e per il suo coraggio. Il popolo palestinese ti è grato per quello che hai fatto e che continui a fare».
Ma l’occasione è propizia per allargare il dibattito: «Questo grande esempio, deve essere seguito anche dalla politica internazionale, perché i palestinesi, oltre agli aiuti, hanno fame di dignità di popolo: riconoscere il popolo di Palestina in quanto tale è urgente quanto come mangiare».
Dario Vergassola, con immancabile verve ha sottolineato: «la tenacia con cui questi “strani” personaggi sanno coinvolgere tante persone nei loro progetti – e ha aggiunto - che è bello vedere quanto questa associazione sia cresciuta in questi anni».
Il sindaco, prima di passare alla cerimonia ufficiale ha voluto sottolineare come «Stefano e i suoi ragazzi incarnino un nuovo modo di pensare al sistema mondo, non più fatto di meri numeri, ma di scambi e incontri tra persone. Il primo e vero progetto Smart della nostra città».
La motivazione ufficiale recita così: “A Stefano Rebora, per aver divulgato la conoscenza e il rispetto dei diritti umani in oltre venti anni di impegno con la sua organizzazione Creativi della Notte – Music for Peace, riuscendo a coniugare il difficile binomio tra divertimento e impegno sociale, realizzando anche missioni umanitarie, tra cui Kossovo, Afghanistan, Palestina”.
Stefano Rebora, avvolto nella sua kefia, in conclusione ha voluto ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto in questi progetti, dai collaboratori, ai partecipanti delle iniziative: «Non bisogna mai smettere di mettersi in gioco, come hanno fatto altri prima di noi: aiutare gli altri fino all’ultimo, vale ogni secondo della nostra vita».
