Fincantieri: occupazione ad oltranza
Corteo blocca accesso autostrada

Dopo l’assemblea di questa mattina, i lavoratori decidono per la linea dura, iniziando il blocco del cantiere fino a data da destinarsi per la mancanza di commesse e potenziali tagli. Domani nuova uscita

Bruno Manganaro della Fiom-Cgil dichiara: «Il cantiere rimarrà occupato a tempo indeterminato da parte di tutti i lavoratori». La durissima vertenza della Fincantieri di Sestri Ponente compie così un nuovo passo avanti, nonostante il ministro ai trasporti e alle infrastrutture Altero Matteoli, sabato scorso, all'inaugurazione del Salone Nautico, avesse avuto parole rassicuranti. Ma non troppo per chi non vede prospettive di sviluppo, per chi vede passare i giorni senza che le promesse vengano mantenute e sente che le commesse che non arrivano non possono che portare a un solo sbocco: il peggiore che si possa immaginare.

La decisione di occupare di fatto il cantiere - ovvero di proclamare l'assemblea permanente - viene presa dopo una tesa assemblea dei lavoratori tenuta con i rappresentanti del sindacato. Una nota della Fiom-Cgil chiarisce le motivazioni di questa scelta forte: «I dipendenti diretti e i quelli delle aziende in appalto sono fortemente preoccupati per il loro futuro occupazionale e per quello del sito produttivo. La mancanza di commesse e la sottoscrizione di un accordo tra Fim, Uilm e Azienda dell’accordo su Riva Trigoso e Muggiano, accordo che di fatto esclude Sestri Ponente e in prospettiva anche Riva, sono elementi che contribuiscono a far salire la tensione tra i lavoratori».

L'aria è calda. Alla Fincantieri sono rimasti 800 dipendenti diretti, 300 cassintegrati e un migliaio di dipendenti delle ditte d'appalto.

Ieri, dopo la decisione, da Sestri sono uscite circa 300 persone  in corteo, in direzione centro, con striscione e cartelli. Hanno bloccato l’accesso dell’autostrada, sia in entrata sia in uscita, dal casello di Genova Ovest, compreso lo svincolo di San Benigno. Preventivamente è stata disposta la chiusura della sopraelevata. Poi nel primo pomeriggio sono rientrati. Ad accompagnarli per un tratto - fanno notare i sindacalisti della Cgil - si sono visti solo l'assessore comunale alle politiche del lavoro Mario Margini e l'ex presidente della circoscrizione Bernini.

Stanotte dormiranno in fabbrica e fra gli accordi presi con la direzione aziendale c'è anche quello che entrino i cassintegrati. Domani - come spiega il segretario della Camera del Lavoro genovese Anton Giulio Mannoni - nuova uscita alle 8 del mattino, corteo fino in piazza De Ferrari e incontro in Regione, poi proseguimento fino in prefettura per chiedere al prefetto un nuovo incontro col governo e con l'azienda. Ma stavolta - dice Mannoni - i lavoratori non si accontenteranno di parole: vogliono contratti, lavoro, certezze. Altrimenti non si fermeranno.
Genova, 3 ottobre 2011
Ultimo aggiornamento: 05/10/2011
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