Consiglio Comunale: una mozione
(respinta) riapre il dibattito sulla Gronda

Torna in Consiglio Comunale la questione del nuovo tratto autostradale del Ponente. Respinto il tentativo di mettere in difficoltà la maggioranza. Rinviato alla Conferenza dei Servizi il confronto tra fautori e avversari del raddoppio dell’A10. Temi caldi lo smaltimento dell’amianto e l’effettiva utilità dell’opera

Testo Alternativo
In tarda serata, il Consiglio Comunale ha votato per lasciare alla Conferenza dei Servizi la decisione sul futuro della Gronda autostradale. Al termine della seduta, la Lista Doria si è detta contraria all'opera. Con 22 voti a favore e 18 contrari è stato approvato un ordine del giorno in cui si chiede "un approfondimento" siasull'utilità dell'opera, sia su come si può migliorare. Bocciata con 26 no, 10 sì, 3 astenuti (Idv) e 1 presente non votante, la mozione del Pdl, che non è riuscita a mettere in difficoltà la maggioranza.

L'ordine del giorno approvato è firmato solo da Pd, Idv e Lista Doria, assenti Sel e FdS. La Gronda è contestata da comitati di cittadini, ambientalisti, MoVimento 5 Stelle, una parte di Sel e Prc. Pochi i contestatori oggi in sala rossa: alcune decine che non sono riusciti a riempire gli spalti.




La mozione presentata dal consigliere del Popolo della libertà, Matteo Campora, sul rilancio delle ragioni che portarono nel 2009 il Consiglio Comunale a decidere la realizzazione della Gronda di Ponente, dà il via ad un acceso dibattito in Sala Rossa tra fautori e avversari del raddoppio del tratto cittadino dell’A10. Un tema caro al Movimento 5 Stelle, da sempre contrario, a questa infrastruttura. Sul tavolo della segreteria si contano 21 ordini del giorno: Fds e Pd ne presentano uno a testa, mentre ben 19, con in più un emendamento, piovono dai banchi del Movimento 5 Stelle. Antonio Bruno, della Federazione della sinistra, chiede il rispetto della procedura di Via, valutazione del patto ambientale, e la garanzia che le opere viarie a compensazione dei disagi della realizzazione del nuovo tracciato diano un effettivo beneficio al territorio. Gli ordini del giorno presentati dal movimento 5 Stelle, invece, prendono in considerazione, a 360 gradi, tutti gli aspetti, noti e meno noti, della realizzazione del raddoppio dell’autostrada: dal timore per la presenza dell’amianto nelle rocce che verranno estratte, trasportate e smaltite (il cosiddetto smarino), alla perdita di diverse sorgenti e corsi d’acqua, all’impatto che subirà il territorio per la realizzazione di un fangodotto sino alla foce del Polcevera, la reale valutazione strategica dei vantaggi della realizzazione dell’opera. Un Ordine del Giorno a favore della Gronda viene presentato da Pd e Idv e illustrato dal capogruppo del Partito Democratico, Simone Farello. Nel suo intervento Farello critica l’iniziativa del Pdl non tanto perché osteggia la maggioranza, ma perché non tiene in considerazione le novità intervenute nel frattempo, come la creazione dell’Osservatorio, l’anticipazione a giugno della procedura di impatto ambientale, già in una fase decisiva, le risposte della società Autostrade ai quesiti posti dal Ministero dell’Ambiente, di concerto con Regione e Comune, oltre, naturalmente, alla recente approvazione del Puc, del Pum (Piano urbano mobilità), al rinnovato interesse dello Stato per il tunnel sottomarino e al Piano regolatore portuale, in dirittura d’arrivo. «Il tema Gronda – ha detto il sindaco – è un tema singolare per come viene affrontato. Si tratta di un’opera che non ha ancora superato la valutazione di impatto ambientale, non abbiamo ancora certezze a proposito. Trovo miope pretendere di legare le sorti e le prospettive del futuro della città ad un’opera che a oggi non sappiamo se verrà realizzata o meno». Doria non fa mistero di preferire discutere sulle questioni economiche attuali piuttosto di quelle future, dal momento che la Gronda verrà terminata alla fine di questo decennio. E il modo in cui la discussione si è sviluppata, altro non è che schermaglia politica, seppur legittima. La procedura di valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente è lunga e tortuosa. Va migliorata, però, l’informazione perché la discussione non si è ancora esaurita e in quanto il tema è talmente rilevante che va oltre il cosiddetto Dibattito Pubblico. «Ci sono dei temi controversi  - ha detto Doria – che da questa amministrazione vengono affrontati senza ambiguità e in maniera assolutamente coerente. E’ un percorso fermo del mio agire». Il programma del sindaco, che potrà piacere o meno, insiste Doria, è stato il programma più apprezzato degli elettori conteneva dei passaggi che confermo perché teneva conto delle diverse articolazioni della maggioranza. «La riflessione sulla Gronda – ha concluso il sindaco – era più complessiva e teneva conto del quadro economico della città e del modello di sviluppo che vogliamo per la nostra città, compreso quello infrastrutturale, non una scelta tra bianco o nero».

genova, 18 settembre 2012
Ultimo aggiornamento: 19/09/2012
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