Comune, Unaterra e Arci Liguria
promuovono la rivoluzione energetica

L’energia sostenibile aiuta le scuole. Il Comune di Genova aderisce alla campagna di sensibilizzazione per uno sviluppo energetico sostenibile promossa dalla cooperativa Unaterra. Impianti in dono agli edifici pubblici

http://it.wikipedia.org/wiki/Pannelli_fotovoltaici
Valeria Garotta, assessora all’ambiente, ha comunicato alla stampa, il 9 ottobre, il sostegno dell’amministrazione cittadina all’iniziativa di Unaterra.
Il Comune, «molto concentrato» su vari fronti per la riduzione del consumo energetico e delle emissioni di calore e di anidride carbonica, «ha deciso di sostenere questa campagna ben sapendo che a Genova le emissioni prodotte dalle abitazioni superano di gran lunga quelle di altre fonti» come il traffico, le attività economiche o gli edifici pubblici.
Unaterra, che è una cooperativa d’acquisto, propone ai cittadini di unirsi in Gruppi di Acquisto Solidali (Gas) per dotare le proprie case di impianti fotovoltaici, puri o integrati, per esempio con un impianto solare termico, e di luci Led, caratterizzate da un consumo sensibilmente più basso rispetto a quelle a basso consumo.

In questa iniziativa il vantaggio per la collettività non consiste solo nel risparmio per i singoli cittadini e nel minore inquinamento, ma anche nelle donazioni, da parte della coop, a vantaggio dell’amministrazione.
Unaterra donerà infatti al Comune, per le scuole o per altri edifici pubblici, 1 kWp ogni 10 installati e 100 euro di lampadine Led ogni 1000 euro venduti, uno “sconto 10” che il cittadino sensibile ai temi ecologici e al risparmio regala alla collettività, rispondendo all’invito delle organizzazioni promotrici: “regala un futuro sostenibile ai tuoi figli”.

Il kilowatt picco (kWp) è l’unità di misura della “potenza teorica massima” per un generatore di energia: per dare un’idea, un impianto solare da 10 kWp è sufficiente per il fabbisogno di 3 famiglie.

Prossimamente nei Municipi della nostra città si terranno assemblee per illustrare il progetto alla popolazione e per promuovere adesioni.
Nell’ambito dell’iniziativa è prevista inoltre la diffusione, sempre nelle scuole, di un manuale redatto in collaborazione con l’associazione “Medici per l’Ambiente”. Si terranno anche conferenze per illustrare i vantaggi, in termini di risparmio e di salute, delle energie rinnovabili.
Non verrà meno, nel frattempo, l’impegno del Comune sugli altri fronti, come la riduzione dei consumi e la conversione a metano degli ultimi impianti di riscaldamento a gasolio operanti negli edifici pubblici, che si prevede ultimata entro il 2013. Garotta ricorda che «il nostro Seap, Sustainable Energy Action Plan, piano d’azione per l’energia sostenibile, è all’avanguardia in Europa».

Ivaneo Sandei, presidente della cooperativa, ha presentato la propria organizzazione ed è entrato un po’ negli aspetti tecnici del progetto: «Unaterra è una vera cooperativa di consumatori; per partecipare all’iniziativa, è necessario diventare soci. Il socio, dopo aver ottenuto l’impianto richiesto, è libero, se lo desidera, di collaborare per i nostri scopi istituzionali, partecipando a iniziative culturali, tendenti a sviluppare una cultura per il corretto utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. Si rivolge ai comuni utenti della rete elettrica, quelli che necessitano di impianti di potenza tra 3 e 5 Kilowatt».

Un punto di forza del progetto è l’adattabilità: la cooperativa non ha convenzioni con fornitori di impianti; ciò le permette di cercare in ogni situazione, operando liberamente sul mercato, la soluzione più adeguata o quella tecnologicamente più avanzata. Essere in grado di adattarsi alle esigenze ambientali, ai vincoli paesaggistici o alle particolarità architettoniche è fondamentale sul territorio genovese e ligure, così caratteristico e sottoposto a molteplici vincoli. «I nostri impianti rispettano l’ambiente naturale e urbano – ribadisce Sandei – non  facciamo, per esempio, installazioni su terreni agricoli».
Unaterra, poi, per i propri soci si occupa di tutto: progetto, installazione, passaggi burocratici, che in Italia, più che in ogni altro Paese d’Europa, sono estenuanti e costituiscono un obiettivo ostacolo all’uso di energie alternative. Unendosi si possono ridurre tutti i costi, anche quelli della burocrazia.

I gruppi d’acquisto permettono un risparmio reale, non solo per il fotovoltaico, ma anche quando si vuole dotare la propria casa di luci Led.
Queste «hanno ancora un costo troppo elevato; a produttori e commercianti, che hanno ancora i magazzini pieni di lampade a basso consumo, non conviene incentivarne la vendita».
Ma si può forzare il sistema: se si è in tanti si può importare direttamente e senza intermediari un quantitativo ragionevole di lampadine a basso prezzo, tale da rendere l’acquisto conveniente in tempi ragionevolmente brevi.

Un’altra idea che si sta affermando, con i primi esperimenti a Busalla e a Sarzana, è quella dell’azionariato di massa. Un piccolo investimento che ritorna in breve tempo grazie agli incentivi e che con gli anni incomincia a fruttare.
È un luogo comune che le fonti rinnovabili siano poco affidabili e care. Di certo un progetto di sfruttamento di energie alternative deve tenere conto del consumo previsto e del tipo di utenza: il fotovoltaico per esempio è perfetto per un’attività commerciale che si svolga di giorno o per chi in casa usi gli elettrodomestici nelle ore diurne.
Ma l’aumento dei costi è spesso indotto. «Enel ha ottenuto dal governo di poter staccare gli impianti a distanza in caso di sovraccarico della rete. Nel resto d’Europa non esiste nulla di simile; d’altra parte nessuna richiesta del genere è stata avanzata quando si costruivano grandi impianti. Le ditte produttrici hanno dovuto modificare i loro prodotti per adeguarsi alle nuove esigenze, con un aggravio di centinaia di euro per gli utenti».

Ma utilizzando i gruppi d’acquisto e l’azionariato di massa, potenziando la collaborazione con gli enti locali, è possibile promuovere anche in Italia una svolta verso un futuro che sarà, preconizza il presidente di Unaterra, di «autosufficienza energetica delle abitazioni, che si realizzerà con un’ulteriore evoluzione della tecnologia delle batterie».

Per contattare Unaterra: www.unaterra.it/
Genova, 9 ottobre 2012
Ultimo aggiornamento: 09/10/2012
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