Oggi, nel corso della commissione Territorio, l’assessore all’urbanistica, Stefano Bernini, ha confermato quanto deciso dalla Giunta nel giugno scorso: “ Il Comune di Genova non ha affiancato l’ospedale Galliera nel ricorso al Consiglio di Stato in quanto ritiene che, essendo cambiate le condizioni delle politiche sanitarie regionali, oltre a quelle di valorizzazione, il progetto debba tornare in Consiglio Comunale”. Anche se la partita, riaperta lo scorso aprile dalla sentenza del Tar che dava ragione al comitato del no, annullando la variante urbanistica approvata dai rappresentanti della Sala Rossa nel maggio 2009, non è ancora terminata, si allontana sempre di più, per gli abitanti di Carignano, l’ipotesi di dover rinunciare a uno degli ultimi polmoni verdi della città. Secondo i ricorrenti al Tar, il progetto del nuovo Galliera prevedeva, attraverso la variazione di destinazione d’uso, l’immissione di sul mercato di alcuni edifici pubblici oggi dedicati alle attività ospedaliere, la demolizione di altri, e la costruzione di un grande edificio con 5 piani nel sottosuolo con la perforazione della roccia sino a 25 metri. L’investimento, che costerebbe più di 300 milioni di euro, porterebbe ad un ospedale più piccolo dell’attuale per non parlare, concludono i rappresentati del comitato del no, dell’abbattimento di centinaia di alberi e dello stravolgimento dell’assetto urbanistico e idrogeologico. Va inoltre detto che il nuovo progetto dovrebbe tenere conto sia della crisi economica in atto, per le valorizzazioni delle aree e degli immobili, sia della nuova programmazione sanitaria della Regione, che taglia i posti letto. “Il Tar – ha detto Bernini – ha annullato il percorso di valorizzazione della parte vecchia dell’ospedale di Carignano, inficiando il percorso di finanziamento. Inoltre, la spending review rende obbligatorio un taglio di posti letto in tutti gli ospedali della Regione, che si riverbera anche sul Galliera. Modifiche sostanziali che dovranno essere discusse in Consiglio Comunale”. Il vicesindaco non si sottrae ad un più vasto ragionamento sulle scelte sulla localizzare ospedaliera in città: “Sulla questione Galliera non si può nascondere che pesa il dibattito politico sull’ospedale del Ponente. In questo senso, quindi, la revisione del piano dei nosocomi, indotto dal Governo per ragioni di spesa pubblica, diventa il terreno su cui riformulare un nuovo progetto, che potrà ripartire solo sulla base di percorsi partecipati, come abbiamo deciso di fare quando si tratta di un intervento importante sul territorio”. Bocce ferme sino a novembre quando la Regione presenterà il nuovo piano sanitario.