Blu Area: "stop" del Tar, il Comune ricorre
Farello: «Diversa interpretazione normativa»

L’assessore al Traffico spiega perché il Comune andrà avanti in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato. In prima istanza accolto un ricorso di alcuni ambulanti e cittadini in Bassa Valbisagno (dove comunque il parcheggio si deve pagare). La sentenza non boccia tutto il sistema di regolazione della sosta, che non cambierà

blu area genova
Il Tribunale amministrativo regionale, magistratura di primo grado per i ricorsi dei privati sugli atti amministrativi, dà ragione ai nemici della sosta a pagamento e impone al Comune di dipingere di bianco buona parte delle strisce blu di San Fruttuoso. La decisione – presa ieri - è stata discussa questa mattina in Giunta dove si è deciso, dopo aver acquisito il parere dell’Avvocatura Civica,  di ricorrere in appello, ovvero al Consiglio di Stato. Prendendo atto, con il parere degli esperti, che, come è stato comunicato in via ufficiale “la disciplina della sosta a pagamento rimane
invariata e le relative regole continuano a produrre i loro effetti in tutte le zone", quindi anche quelle interessate dal ricorso.

Ma cosa comporta questa bocciatura? Risponde l’assessore al Traffico, Simone Farello: «Il primo punto da chiarire è che la sentenza conferma la legittimità del sistema Blu area e di conseguenza la sosta a pagamento presente oggi a Genova rimane in vigore e nessuno la sospende».

Se il sistema di sosta non viene messo in discussione, su cosa si basa questo pronunciamento negativo del Tar?
«La sentenza è molto articolata e si può dividere in più punti. Il primo è che non viene messo in discussione il sistema delle Blu aree nel suo complesso, anzi ne viene espresso un giudizio positivo, anche circa la facoltà del Comune di Genova di stabilire l’apparato tariffario. Mentre dalla sentenza emergono, e questo è il lato per noi negativo, alcune questioni di natura interpretativa. Si parla della possibilità o meno di realizzare, secondo la legge, strisce bianche in aree blu. Il Tar dà alla norma un’interpretazione diversa dalla nostra. E per questo la Giunta ha deciso di ricorrere in appello».

Come si può riassumere questa contrapposizione?
«Voglio ricordare che, mentre la legge stabilisce che all’interno delle Blu area debbano esserci un certo numero di stalli bianchi, l’art. 7 del Codice della Strada, che è un apparato normativo complesso, afferma che spetta ai Comuni decidere in merito. Se le zone interessate alla sosta a pagamento hanno determinate problematiche urbanistiche o legate alla viabilità, gli stalli bianchi possono anche non essere realizzati».

Cosa succederà se il Consiglio di Stato darà torto al Comune?
«Innanzitutto siamo certi di poter difendere le nostre ragioni ed elaboreremo una linea difensiva esattamente contraria a quanto sostenuto dai ricorrenti. Se invece ci verrà dato torto, rispetteremo ovviamente la sentenza del Consiglio di Stato. I tecnici stanno già studiando dove collocare questi stalli bianchi, ma non per questo rinunciamo ad approfondire le ragioni della nostra contrarietà a questo pronunciamento».

Chi subirebbe le conseguenze di una eventuale applicazione di questo provvedimento? 
«In qualche modo questa sentenza penalizza i residenti. Con la realizzazione degli stalli liberi, il sistema della sosta romperebbe il suo equilibrio, ed infatti i sentimenti degli abitanti non sono unanimi. C’è naturalmente chi è soddisfatto e chi è preoccupato perché, soprattutto a San Fruttuoso, l’applicazione dell’Area blu aveva raggiunto i risultati sperati: maggiore disponibilità di posteggi e traffico più fluido».

Come si può far finire questa rivalità tra commercianti anti Area blu e residenti favorevoli?
«Quello che penalizza di più gli utenti è il contenzioso. Dispiace che si arrivi ad una contrapposizione perché, attraverso una concertazione si sarebbe potuta evitare questa confusione. Abbiamo raggiunto accordi con i Municipi, con i Civ e con i mercati coperti, che hanno portato a tariffe condivise. A fronte di qualche posto bianco in più, si è persa l’occasione di sedersi attorno a un tavolo per discutere di tariffe agevolate e rotazione dei posti più favorevoli, per paradosso, anche agli interessi di chi ha fatto ricorso».
Genova, 16 febbraio 2012
Ultimo aggiornamento: 17/02/2012
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