Assicurazioni Faro: 45 a rischio
La solidarietà del Comune

Al mattino altri 10 licenziamenti, nel pomeriggio incontro del sindaco con il liquidatore per cercare percorsi che favoriscano le famiglie. Appello del sindacato: l'Ania applichi l'allegato 17 del contratto di lavoro che prevede facilitazioni e ricollocazioni.

faro assicurazioni
La richiesta di attenzione e di rispetto per le famiglie; la creazione di percorsi che favoriscano il collocamento dei dipendenti su cui pesa la scure della perdita del posto di lavoro. Il Comune di Genova ha manifestato ancora una volta - nell'incontro pomeridiano fra il sindaco Marta Vincenzi e il consigliere Giuseppe Murolo con il liquidatore avv. Andrea Grosso - il suo impegno e la sua vicinanza con i lavoratori delle Assicurazioni Faro di piazza Piccapietra, la società commissariata nel gennaio scorso e messa in liquidazione in luglio con l'avvio delle procedure di licenziamento.
La situazione, per i 45 dipendenti genovesi rimasti (in partenza erano 80 sui 108 complessivi dell'azienda) è pesantissima, visto che con la chiusura della sede rischiano il licenziamento dopo scelte manageriali che hanno puntato a mollare tutti i settori facendo diventare strategico, dal punto di vista del business assicurativo, solo quello sanitario, con una perdita di lavoro che per forza di cose ha avuto riflessi sull'occupazione.

Proprio il primo agosto scorso una delegazione di dipendenti delle Assicurazioni Faro e di rappresentanti sindacali era stata ricevuta dall'assessore alle politiche del lavoro Mario Margini e dal consigliere comunale Giuseppe Murolo per esaminare situazione, e già in quell'occasione il Comune si era schierato a fianco dei lavoratori con la richiesta di un primo  incontro urgente al liquidatore e azioni verso il governo per cercare sbocchi occupazionali da altri operatori del settore.

«Da allora - spiega Patrizia Conte, della Rsu aziendale - abbiamo affrontato una vertenza estenuante, anche se abbiamo avuto molta disponibilità sia da parte del commissario liquidatore sia dagli assessori Vesco della Regione e Margini del Comune. Fra esodi, licenziamenti e ricollocamenti siamo passati prima a 74, poi, proprio stamattina abbiamo firmato per altri 10 licenziamenti e siamo rimasti in 54. Ci hanno detto che c'è la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, che i fondi ci sono, ma non si sa né come né quando. Il liquidatore sta cercando di temporeggiare per la chiusura, bisogna riconoscerlo, ma non si sa se arriveremo a gennaio, febbraio...  Ora è necessario fare uno sforzo per cercare di non far cadere nella disperazione queste 45 famiglie rimaste, perché praticamente non c'è alcuna prospettiva di ricollocamento sul mercato. Bisognerebbe andare fuori. A Genova le assicurazioni non esistono più: la Faro copriva l'80% del settore sanitario e non ci sono possibilità di ripresa».

In realtà un piccolo spiraglio per salvare il posto oppure per non finire in mezzo a una strada ci sarebbe. Spiega Patrizia Conte, che rivolge anche un appello a tutti quelli che possono fare pressioni a livello politico: «L'allegato 17 del contratto nazionale di lavoro delle assicurazioni prevede che le compagnie che esercitano le Rc-auto ed entrano in crisi possano ricorrere, quando i dipendenti abbiano alcuni requisiti, all'accompagnamento verso la pensione, con scivoli di alcuni anni; a buonuscite di 3 anni e al ricollocamento garantito presso altre società. Noi non facciano Rc-auto ma abbiamo lavorato in un settore “pesante” come quello sanitario. Basterebbe che l'Ania, l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, accettasse di applicare l'allegato 17 anche al nostro settore, e molti di noi potrebbero trovare uno sbocco. In tutt'Italia siamo solo 150, di varie società, in questa situazione, e non pesiamo certo per una cifra enorme. Tanto più che nell'apposito fondo gestito dall'Inps i soldi ci sono. I nostri sindacati di categoria stanno lavorando per questo, ma sarebbe necessario che fossero aiutati, che trovassero un appoggio».

Intanto fra i lavoratori c'è rabbia verso la famiglia Melito, proprietaria della società, che viene accusata di aver fatto scelte manageriali sbagliate (ha rilevato la Faro dal commissariamento di 3 anni fa), di aver tenuto un atteggiamento ambiguo, ottenendo, attraverso investimenti e una gestione irresponsabile, ritorni fallimentari.
Genova, 28 dicembre 2011
Ultimo aggiornamento: 28/12/2011
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