Amt, raggiunto l'accordo
Il servizio torna regolare

La decisione poco dopo le 23. L'assemblea ha dato il proprio assenso all'intesa proposta dalle istituzioni alle organizzazioni sindacali sulla riforma della legge regionale e sulle risorse destinate al settore del trasporto pubblico. In mattinata sono tornati i bus

Scongiurata una seconda giornata di paralisi del trasporto pubblico locale. Poco dopo le 23 di ieri sera, i lavoratori di Amt riuniti in assemblea hanno approvato l'ipotesi di accordo tra azienda, istituzioni (Regione, Provincia e Comune) e rappresentanze sindacali in merito alla riforma della legge regionale e alle risorse da da destinare al settore. Il servizio è ripreso regolarmente fin dalle prime ore della mattina.

Nella giornata di ieri, Genova si è letterlamente fermata per lo sciopero dei tranvieri. I lavoratori hanno spento i motori inizialmente dalle 10,30 alle 14,30, come programmato, per difendere l'occupazione e per opporsi a tutte le ipotesi di riduzione degli stipendi. Poi, hanno deciso di continuare l'astensione a tempo indeterminato, ovvero fino a quando non fosse raggiunto un accordo in Regione, fra sindacati di categoria e vertici istituzionali, che già a metà pomeriggio sembrava vicino. I lavoratori si sono, allora, riuniti in assemblea per discutere sull'ipotesi di accordo maturata, proseguendo lo stato di agitazione nonché lo sciopero. Il sì definitivo è arrivato soltanto in seconda serata.

Di fronte ai tagli dei finanziamenti pubblici, l'amministratore delegato dell'Amt, Ermanno Martinetto, aveva più volte parlato di intervenire sul "costo del lavoro", e questo ha indotto molti a concludere che il buco dell'azienda, ripartito sull'organico, avrebbe portato a una riduzione almeno del 15% sulle buste paga. Da qui le azioni di protesta dei giorni scorsi e quella, clamorosa, di ieri, che ha spinto circa 500 lavoratori a occupare l'aula del Consiglio regionale (la Regione destina una parte dei fondi per il trasporto pubbblico), a chiedere e ottenere un incontro e poi a presidiare il palazzo mentre una parte si staccava per dirigersi in Prefettura bloccando via XX Settembre, e le strade lungo il percorso fino a largo Lanfranco, dove si è svolto un presidio. I lavoratori hanno iniziatio il rientro verso la Regione, in via Fieschi, intorno alle 16,30. In Regione si sono recati, per incontrare i manifestanti, anche il sindaco Marta Vincenzi, il presidente della Provincia Alessandro Repetto e l'Ad dell'azienda Martinetto.

Insieme ad Amt si sono fermate tutte le aziende di trasporto pubblico locale: Atp fino alle 14.30 (Carasco), Rt fino alle 15 (Imperia), Tpl fino alle 14 (Savona), Atc fino alle 14 (La Spezia); un vero e proprio sciopero “totale”, proclamato unitariamente da tutti i sindacati di categoria.

«E' necessario - ha dichiarato il sindaco Marta Vincenzi prima dell'incontro - che si arrivi alla definizione di un bacino di trasporto diverso perché qui parliamo di una questione strutturale sia per la nostra azienda sia per le altre. Non si può pensare a bacini disegnati quando non c'erano i problemi di adesso, e quindi a un'azienda asfittica, strutturalmente debole e non in grado di reggere. Queste sono cose che vanno affrontate rapidamente, assieme ai grandi temi che riguardano come oggi si finanzia il trasporto pubblico in un grande Paese come il nostro, e con quali risorse si può fare. Tutto questo vale per noi e per tutte le altre città e le altre aziende di trasporto pubblico. Considerando anche che noi siamo una regione molto piccola che ha 5 aziende... E' normale che dobbiamo lavorare affinché tutto questo sia superato». Nel corso della trattativa, inoltre, il primo cittadino ha ribadito il concetto che «i dipendenti devono essere tutelati».

Dopo un presidio iniziale in piazza Dante, dove si sono concentrati fin dalle prime ore del mattino addobbando con bandiere e striscioni tutto lo spazio che porta alla sede dell'Amt, e su cui si affaccia il palazzo che ospita il Consiglio e una parte degli uffici della Regione, i manifestanti si sono diretti nella sede appunto del Consiglio Regionale, occupandola e chiedendo un incontro con i responsabili dell'Ente per avere chiarimenti sulla loro situazione. In risposta, il presidente di Amt, Ermanno Martinetto, ha proposto un tavolo di discussione insieme sindacati ribadendo, come ha fatto ieri sera in un comunicato stampa, l'intenzione di salvaguardare strutturalmente gli stipendi e i livelli occupazionali.

Altissima la tensione dentro l'aula occupata: fischietti a tutto fiato, slogan, urla, un lungo striscione esposto dietro i banchi della giunta con scritto "Non rossi né neri siamo solo tranvieri", lo stesso che spiccava nel presidio di piazza Dante. I lavoratori hanno manifestato le loro forti preoccupazioni, chiedendo certezze per il futuro: se non arrivano risposte concrete, ha fatto subito sapere il portavoce dei lavoratori, "il blocco potrebbe durare a oltranza”. 
Genova, 17 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 18/01/2012
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