Amt, firmato l'accordo con i lavoratori
I sindacati ascoltati anche in Consiglio

L'accordo prevede l'immediata apertura di un tavolo di contrattazione regionale. Tra le proposte per uscire dalla crisi più corsie gialle e meno autobus collinari. Servizio regolare, ancora disagi al traffico a causa dello sciopero dei tassisti

Testo Alternativo
Azienda unica di trasporto regionale, se possibile ferro-gomma e reintegro delle risorse sottratte dalle recenti manovre finanziarie da parte del Governo. Nessun provvedimento disciplinare nei riguardi dei lavoratori che hanno incrociato le braccia senza preavviso. Questi i punti dell'accordo sul trasporto pubblico locale raggiunto nel pomeriggio di ieri tra Organizzazioni sindacali, Amt, Regione, Provincia e Comune e approvato dai lavoratori in tarda serata nel corso di una movimentata assemblea. Se ne è parlato questa mattina nella Sala Rossa di Palazzo Tursi nel corso di una commisione consiliare sul trasporto pubblico alla quale sono stati invitati a intervenire i rappresentanti sindacali.

La Fit Cisl ha giustificato l'esasperazione dei lavoratori con il bilancio presentato recentemente dall'azienda che ha presentato conti in rosso per 38 milioni di euro. "Il decreto Monti - ha concluso il rappresentante della Cisl - obbliga la nostra categoria ad un contributo straordinario dello 0.5 per cento sull'imponibile previdenziale, che comporterà una diminuzione media di 20 euro al mese delle buste paga". La Uiltrasporti punta il dito contro l'Amt che ai lavoratori ha chiesto sacrifici ma non ha "scomodato" chi avrebbe dovuto rifinanziare l'azienda.

L'Ugl invita il Comune a varare nuove corsie gialle: "In corso Sardegna le corsie preferenziali per i bus - continua il rappresentante sindacale - frutterebbero 2 milioni di euro di risparmio". Per contenere i costi si potrebbe, a detta del rappresentante dell'Ugl, ridurre o cancellare le linee collinari, a causa dei costi elevati di manutenzione dei mezzi speciali che salgono sulle alture. "Il sacrificio del lavoratori - ha ricordato invece il rappresentante della Filt Cgil - c'è già stato con la cassa integrazione e 150 posti di lavoro in meno". Per l'organizzazione sindacale guidata dalla Camusso, si possono tenere in vita le aziende di trasporto pubblico solo riproponendo l'accordo dello scorso anno, e cioè riscrivendo le regole del trasporto pubblico.

E' su questo presupposto che - conclude il sindacalista - è nato l'accordo siglato ieri: "Un percorso serio per la realizzazione di un'azienda unica regionale, prima su gomma poi su ferro, che potrebbe dare sotto il profilo economico consistenti vantaggi al trasporto pubblico locale". A fronte della crisi economica, dicono i sindacati: "La gente avrà sempre più bisogno di trasporto pubblico. Non a caso i comuni di Torino e Napoli hanno incrementato e non ridotto il servizio di trasporto urbano". Sono due le riflessioni del vice sindaco Pissarello a margine dell'incontro. La prima riguarda la fiscalità: "Nel senso che - ha detto il vicesindaco - il trasporto pubblico locale in Italia, e quindi anche in Liguria, non può assolutamente fare a meno di un meccanismo fiscale, perchè i ricavi derivanti dal traffico o le risorse dell'ente locale non riescono a fare fronte ad un regime di costi sempre crescente".

Il secondo è quello della flessibilità: " I soldi che sono stati dati dal Governo al trasporto pubblico ammontano a un miliardo e 600 milioni di euro. In questo plafond sono compresi ferro e gomma, con una smaccata preferenza per le ferrovie". Pissarello accenna ad una cartina di tornasole per scoprire le reali intenzioni dell'esecutivo. "L'operazione verità - continua Pissarello - è capire come il Governo farà "girare" questi soldi.

Le risorse vengono attinte dall'iva, irpef ecc. cioè finanziate con la fiscalità generale. Su questo denaro, le aziende dovranno pagare l'irap, le accise sul gasolio e così via". In pratica 600 milioni del fondo che dovrebbbe dare ossigeno al trasporto pubblico locale se ne vanno in tasse. " E' un meccanismo perverso - conclude il vice sindaco - perchè il Governo mette in moto due macchine complesse uguali e contrarie: una per concedere l'altra per prelevare".
genova, 18 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 18/01/2012
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