Alluvione: una targa per non dimenticare
L’iniziativa nata su Facebook

Il Comune di Genova ha posto una lapide per le sei vittime del disastro del 4 novembre. Il padre delle due bambine scomparse ha ringraziato i genovesi per il sostegno ricevuto. Raccolte 6 mila firme per la realizzazione dell’opera

Testo Alternativo
Per non dimenticare. La data è quella del 4 novembre 2011. Resterà impressa nella memoria dei genovesi e, da oggi, su una targa che il Comune di Genova ha deciso di collocare, a cinque mesi dall’ultima alluvione, nell’aiuola di via Fereggiano, nel quartiere di Marassi, con incisi i nomi delle sei vittime, tutte donne. Tra esse anche due bambine. Una piccola Spoon River di storie quotidiane: chi andava a scuola, chi a fare la spesa, chi a lavorare. La cerimonia di scopertura della lapide di marmo è sempre un momento toccante. A ricordare Janissa e Gioia Djala, la loro mamma Shprese, Angela Chiaromonte, Evelina Piatranera e Serena Costa, c’erano il sindaco Marta Vincenzi, il console onorario di Albania, Giuseppe M. Durazzo e molti protagonisti sconosciuti di quei tragici eventi. Il merito dell’iniziativa spetta ad un gruppo di cittadini riuniti in un comitato nato su facebook, che ha raccolto in pochi giorni seimila firme. Una petizione è stata poi inviata al Comune di Genova che con celerità ha realizzato l’opera e organizzato la cerimonia, nel corso della quale Flamur Djala ha voluto ricordare quei tragici momenti in cui ha perso le due figlie, Janissa e Gioia, e la moglie Shprese. Dopo la tragedia Flamur, che era tornato in Albania, ha voluto ringraziare con una lettera "tutti coloro che mi sono stati vicini". "L'alluvione - si legge nella missiva - ha lasciato un dolore immenso, un vuoto che niente e nessuno potrà mai colmare. Mia moglie Shprese e le mie bambine Gioia e Janissa... in quello stesso istante ho perso la vita anch'io". "Mi porto dentro un sentimento amaro e, come me, i miei fratelli Bashkim e Yuri, la mia mamma Zyhra e tutta la mia famiglia. Siamo venuti in Italia col desiderio di lavorare e dare un futuro migliore alle nostre famiglie ed ora rimangono solo i ricordi del passato. Desidero però trovare le parole per ringraziare di cuore tutti coloro che si sono stretti a noi, dagli amici più intimi a tutti i genovesi, a tutti i nostri compaesani, a tutti gli italiani, a tutte le persone che indistintamente ci sono state vicine mostrando in ogni modo un caloroso affetto. Siamo stati profondamente toccati dalle espressioni di calore e umanità testimoniate da tanta gente".
genova, 4 aprile 2012
Ultimo aggiornamento: 04/04/2012
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