Città metropolitana: prima visita di Marco Doria fra i tesori botanici di Pratorondanino

28/05/2015 - 15:42

Dalle orchidee montane ai ‘fossili viventi’ oltre 500 specie dalla biodiversità di tutto il mondo nel Giardino botanico montano di Pratorondanino, area protetta del sistema regionale affidata alla Città metropolitana con la gestione del GLAO

Più di cinquecento specie di fiori e piante straordinarie, dalle Alpi alle Blue Mountains australiane alle foreste tropicali, in uno spicchio di biosfera sull’Appennino ligure. E’ il Giardino Botanico Montano di Pratorondanino in piena fioritura delle orchidee, simbolo con molti altri tesori di questo piccolo regno della biodiversità, a 750 metri di quota sui monti sopra Campo Ligure e Masone, area protetta del sistema regionale affidata prima alla Provincia e ora alla Città metropolitana di Genova con la gestione del Gruppo Ligure Amatori Orchidee (GLAO). L’ha visitato per la prima volta anche il sindaco metropolitano Marco Doria, accompagnato dal consigliere delegato all’ambiente e ai parchi Enrico Pignone.

A guidarli fra le orchidee in fiore – in queste settimane sono sbocciate anche le piante del Cypripedium calceolus alpino, la bellissima e rara “scarpetta della Madonna” europea capace di ambientarsi anche in questa zona dove d’inverno il termometro può scendere a meno venti sotto zero, e il Cypripedium per ventricosum, con habitat dagli Urali al Giappone a Taiwan e presto fiorirà anche il macranthum, ibrido naturale fra i primi due – c’era Giorgio Sciaccaluga, presidente e anima storica del GLAO, con volontari ed esperti che hanno presentato a Marco Doria ogni angolo e attività scientifica e didattica dei 6.000 metri quadrati di Pratorondanino, dove il sindaco ed Enrico Pignone che hanno molto apprezzato e ammirato le bellezze del giardino, hanno trovato anche un piccolo gruppo di turisti tedeschi perché molti dei 4.000-5.000 visitatori che ogni anno vengono a scoprire i suoi tesori botanici arrivano dall’estero.

A Pratorondanino sono stati ricostruiti alcuni dei più significativi habitat montani, dalla roccera calcarea, dove spiccano la stella alpina, collezioni di semprevivi, sassifraghe, gigli e la regina delle Alpi, ormai rara e a rischio di estinzione, alla roccera serpentinosa, regno della viola di Bertoloni, endemica del cosiddetto Gruppo di Voltri di rocce ofiolitiche da Sestri Ponente a Voltaggio e da Varazze a Ponzone. Negli ambienti acquatici equiseti, felci, il giaggiolo acquatico, la ninfea bianca e numerose specie di piante carnivore.

Il bosco ospita conifere e latifoglie d’alto fusto, come i “fossili viventi”, la sequoia gigante e la Wollemia Nobilis, la pianta forse più rara e preziosa al mondo; considerata estinta – se ne conoscevano solo fossili di 90 milioni di anni fa – è stata riscoperta nelle Blue Mountains australiane e accanto al primo esemplare a Pratorondanino ne sta già crescendo un altro. All’interno del Giardino, poi, il centro per la didattica e la divulgazione scientifica permette a scuole e visitatori di approfondire e sviluppare molti argomenti sul mondo vegetale, l’ambiente e la geologia del territorio.

Ufficio Stampa Città Metropolitana


Il sindaco metropolitano Marco Doria nel giardino botanico di Pratorondanino
Ultimo aggiornamento: 28/05/2015
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