“Ambiente Disastri Cibo Povertà”. Mercoledì 10 dicembre alle ore 17,50 all'Auditorium dell'Acquario, l'ultimo incontro del ciclo “CHE BRUTTO TEMPO CHE FA!”

09/12/2014 - 17:03

Mercoledì 10 dicembre alle 17,50 nell'Auditorium dell'Acquario di Genova avrà luogo la conferenza conclusiva del ciclo "Che brutto tempo che fa!", organizzato dagli Amici dell'Acquario in collaborazione con l'Acquario stesso, l'Università di Genova e l'Osservatorio Astronomico del Righi.

Sarà relatore il prof. Franco Siccardi, Presidente della Fondazione di Ricerca CIMA, Centro Internazionale  Monitoraggio Ambientale, già professore ordinario di Costruzioni Idrauliche dell'Università di Genova, Coordinatore del settore Rischio Meteoidrologico e di frana della Commissione Grandi Rischi, esperto OCSE per la mitigazione dei rischi da disastri ambientali.

La sua conferenza sarà un viaggio virtuale su un pianeta digitale con gli strumenti che le tecnologie mettono a disposizione di tutti. Un viaggio di conoscenza sul pianeta in cui viviamo, procedendo  per alcuni pochi esempi che  il tempo di una conferenza permette.

I disastri dell'ambiente non nascono solo da processi naturali climatici, ma sono spesso innescati da fattori economici e sociali ed evolvono in quelle crisi che il linguaggio delle burocrazie internazionali chiama umanitarie. Se ne può seguire l'evoluzione con immagini da satellite in ogni area del pianeta e se ne possono ritrovare le cause nella storia recente dello sfruttamento delle risorse.

Si partirà dalla foresta pluviale litoranea del delta del Niger, in cui sono distrutte enormi quantità di risorse fossili, disperdendo in atmosfera i prodotti di combustione del metano: danno gravissimo globalmente per l'ambiente per il contributo all'aumento del gas serra in atmosfera e localmente per la distruzione delle risorse di cibo del popolo che di quell'ambiente vive.

Si proseguirà tra Uzbekistan e Kazakhistan sul Lago Aral, che muore, lasciando conficcati nella sabbia i fantasmi delle vecchie navi, mentre tempeste di polvere e di sale arrivano a contaminare i ghiacciai del Karakorum.

Si tornerà in Africa per assistere alla sottrazione di terre  nei paesi più poveri e per vedere l'esplosione edilizia per lo sfruttamento turistico massificato di Marrakech. Vedere da remoto consente un punto di vista più cosciente della dimensione del disastro. Vedere e comprendere per offrire o negare consenso alle decisioni collettive.

L’ingresso all’incontro è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per informazioni, 010/2345.279-323, amici@costaedutainment.it, www.amiciacquario.ge.it.  

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Ultimo aggiornamento: 09/12/2014
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