"The New Silk Road for Italy", convegno a Palazzo Ducale
a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Genova

Genova si candida a ricoprire, grazie al suo porto, un ruolo strategico di primo piano nella nuova Via della Seta del XXI secolo. Il progetto "Belt & Road", lanciato dalla Repubblica Popolare Cinese, è una grande opportunità per il capoluogo ligure, che intende cogliere i vantaggi rappresentati da questo disegno destinato a cambiare le dinamiche non soltanto del commercio mondiale, ma anche del panorama geopolitico.

Di questo cambiamento epocale si discute, mercoledì 24 gennaio, a partire dalle ore 14.30, a Palazzo Ducale di Genova (Salone del Maggior Consiglio), nel corso di un convegno dal titolo "The new silk road for Italy", organizzato dal Comune di Genova, in collaborazione con il RINA, Baker McKenzie, Easternational Connecting, la Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. 

Presenti – tra gli altri – il Sindaco di Genova, Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e il presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini.
Il progetto "Belt & Road" che valorizza le rotte per gli scali italiani e il porto di Genova, in particolare per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, risulta essere strategico anche per confermare e rilanciare, attraverso contatti permanenti e frequenti tra i due paesi, le relazioni tra l’Italia e la Cina, per lo scambio di servizi finanziari, tecnologie, informazioni e persone.

Ma cosa comporterà questa vera e propria rivoluzione per il porto di Genova e il Nord Ovest? Naturalmente è difficile fare previsioni, ma il cambio di paradigma favorirà prospettive e opportunità di investimento nell'interesse dell’export delle aziende italiane.

“Genova può ambire a diventare l’entrata di eccellenza delle merci in Europa quando queste vengono dall’Asia – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci –. La strada di mare può iniziare o terminare nella nostra città, abbiamo una situazione ideale per centrare questo risultato e stiamo lavorando per centrare l’obiettivo. Dobbiamo aprirci alle comunicazioni, al business, all’essere ospitali. Dobbiamo essere pronti a leggere il business del domani non fermandoci all’oggi: abbiamo un vantaggio consistente rispetto ai porti del nord Atlantico, cerchiamo di non perderlo”.
"Il sistema portuale della Liguria – ha sottolineato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – è il primo in Italia e strategico per il paese. La nostra crescita dipende anche e soprattutto dalla nostra capacità di essere competitivi e sapere leggere il futuro. È quindi evidente che Genova e la Liguria avranno un ruolo chiave per lo sviluppo di questo progetto internazionale che rivoluzionerà i traffici e i contatti tra Europa e Asia."

"Belt & Road" vedrà 5 mila miliardi di dollari di investimenti nel mondo per la costruzione di una serie di infrastrutture di connessione tra Asia, Europa e Africa. Finora il Silk Road Fund, fondo di investimento di proprietà dello stato cinese, ha investito 40 miliardi di dollari nel progetto e il presidente cinese Xi Jinping ha da poco annunciato un aumento di ulteriori 113 miliardi.

Altro dato significativo: il progetto coinvolgerà il 63% della popolazione mondiale, cioè 63 nazioni oltre alla Cina, e occuperà un terzo del GDP, prodotto interno lordo mondiale. Per i soli progetti pianificati o in via di sviluppo sono già stati impiegati 900 miliardi di dollari.

L'interesse e la partecipazione al progetto è aperta a tutti e anche i paesi del Sud America hanno espresso il loro desiderio di far parte dell’iniziativa. Uno degli approdi sui quali ha investito recentemente la China COSCO Shipping Corp. è il Porto del Pireo. Nel 2016, ha acquistato il 67% delle banchine, investendo 368,5 milioni di euro. Questo ha significato per lo scalo greco passare da 500 mila a 3,1 milioni container l’anno. L’investimento ha creato 2.600 nuovi posti di lavoro e ulteriori 8.000 nell'indotto. Ma non è tutto, COSCO è decisa a investire altri 500 milioni di euro per migliorare le infrastrutture dedicate ai settori shipping e crociera. Si prevede di conseguenza la creazione di altri 31 mila posti di lavoro e l’aumento del valore della logistica da 400 milioni di euro a 2.5 miliardi. Una fonte vicina al progetto di questo investimento dice che lo stimolo dato alle industrie ausiliari dell’investimento creerà un aumento del guadagno del governo greco di 5.1miliardi di euro ogni anno.

“La Belt&Road initiative – dichiara Ugo Salerno, amministratore delegato del RINA – rappresenta un’opportunità irrinunciabile per il nostro paese e per Genova e porta con sé una forte spinta per la ripresa economica. Genova può dare molto come punto di snodo tra il Mediterraneo e l’Europa centrale, non solo per la posizione geografica favorevole, ma anche per l’impegno già in atto nel costruire nuove infrastrutture strategiche e implementare tecnologie che rafforzino e accrescano il traffico del porto più attrezzato d’Italia. Gli imprenditori italiani devono essere protagonisti di questa iniziativa che rappresenterà il più grande progetto infrastrutturale globale della storia moderna”.
“L'Italia è uno dei partner commerciali più importanti della Cina all'interno dell’Unione Europea e le esportazioni verso il paese sono cresciute l'anno scorso del 25%.  A fronte di questo impulso che la Cina vuole dare alle relazioni economiche euroasiatiche, un ruolo importante può esistere sia per i porti adriatici sia per quelli del Tirreno settentrionale. Il porto di Genova in particolare è sbocco di una delle aree più industrializzate d'Europa ed è già punto di partenza privilegiato per le esportazioni da questa area, ma può costituire anche punto preferenziale d'arrivo delle merci che vengono dall'Oriente per il centro Europa” - ha commentato l’avvocato Marco Marazzi, presidente di Easternational.
data: 
24/01/2018
Ultimo aggiornamento: 24/01/2018
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