Infanzia e adolescenza: prevenire gli abusi
I percorsi operativi per la presa in carico

A Tursi l’Assessore Roberta Papi, insieme ai rappresentanti dell’ASL 3, dei Pediatri di base ha presentato le linee guida per la “prevenzione delle situazioni di maltrattamento e abuso nell’infanzia e adolescenza”

Testo Alternativo
“Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento…".

Così la Convenzione sui diritti del fanciullo, i cui principi sono stati ripresi dalla Comunità europea, dagli Stati aderenti , dagli Enti territoriali, la presentazione di oggi delle linee guida “per la prevenzione e presa in carico di situazioni di maltrattamento e abuso nell’infanzia e nell’adolescenza: percorsi operativi” parte proprio da questo.

Oggi l’Assessore Papi, insieme a  Angela Grondona dell’ASL 3, a Maria Adele Serra  dei Servizi  Sociali del  Comune  a Ferrando per i pediatri di base, hanno presentato una pubblicazione  che rappresenta uno strumento pratico per chi opera con i minori, dove sono state anche definite le forma di maltrattamento, i percorsi operativi non di una sola istituzione, ma di tutte quelle presenti sul territorio e che sono quotidianamente a contatto con questi problemi.
L’azione del Comune di Genova non si ferma con il raggiungimento della maggiore età:  il minore preso in carico viene seguito fino ai 21 anni.

Ma quanti sono i casi?

L’assessore Papi  dichiara che su una popolazione di 104.000 persone di età compresa fra gli 0 e 21 anni, sono in carico, a vario titolo, 8.212 minori, di questi circa 2.000 sono maltrattati: 101 hanno subito abusi, 256 maltrattamenti fisici, 366 hanno assistito a violenze, 513 maltrattamenti psichici e 560 sono stati sottoposti a ipercura, discuria, incuria.

Sono numeri difficili da leggere, uno sarebbe già uno di troppo, e non si deve credere che siano fenomeni legati solo a stati di povertà, l’Assessore precisa che questo è un fenomeno trasversale a tutte le categorie sociali, siamo di fronte «ad una povertà in mezzo alla ricchezza: ci sono beni materiali, ma manca l’amore, l’attenzione».

Il rappresentante dei  Pediatri  puntualizza che il loro lavoro è cambiato in questi anni, si è passati dal curare le malattie del corpo a quelle della psiche: mal di testa, mal di pancia, ansia, tutti di origine psicosomatica.

Questa è l’importanza di aver fatto rete: dalla scuola parte la segnalazione di un problema, di un disagio, magari la famiglia è già seguita dai Servizi Sociali del  Comune , il pediatra di famiglia può con domande filtro sondare la vera natura di quei sintomi: non più una medicina preventiva, ma una intercettiva delle problematiche

Il valore aggiunto di questa pubblicazione è che tutti gli Enti interessati a questo problema hanno collaborato: ASL3, la Pediatria di Famiglia, le Istituzioni Scolastiche, la Procura Minori, il Tribunale per i minorenni, le Forze dell’Ordine, l’UNICEF, Telefono Azzurro, vi sono tutti i servizi socio-sanitari della rete di tutela e cura con indirizzi, telefoni e indirizzi e-mail.

La pubblicazione è completata da un allegato che comprende un fac-simile per la segnalazione dei casi di maltrattamento e abuso all’Autorità Giudiziaria, di cosa accade dopo la segnalazione del casa alla Procura.

L’assessore Papi conclude precisando che questa pubblicazione sarà presentata in vari contesti: scuola, area sociale,area sanitaria e che «oltre al cartaceo, sarà presto on line, disponibile nei siti  di tutti quelli che operano a stretto contatto con queste realtà, in modo da essere di immediato utilizzo».

Una rete di allerta e aiuto ai più indifesi, in una società che non aiuta ad essere genitori.
Genova, 21 marzo 2012
Ultimo aggiornamento: 07/06/2012
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