Genova si mobilita contro le mafie
Libera farà l’appello delle vittime

Il 17 marzo sfilerà un corteo antimafia guidato da Don Ciotti. Previsti più di 80 mila partecipanti. Verranno scanditi i nomi delle donne e degli uomini uccisi dalla criminalità organizzata. Una piazza verrà intitolata ai caduti per mano dei terroristi

Testo Alternativo
«Contrariamente a quel che credono e dicono in tanti, anche tra le autorità, a Genova la mafia esiste. E prova a metterci radici». Lo ha detto Nando Della Chiesa, consulente del sindaco per la Città dei Diritti, quand'era nata Libera Liguria, suggellando ancora una volta il patto tra il Comune di Genova e l’associazione di Don Ciotti.

Costituita nel 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia, l’associazione Libera è un coordinamento di oltre 1.500 gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire, organizzare e diffondere la cultura della legalità. E’ impegnata su progetti specifici: l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura.

E proprio a Genova, altra grande città del Nord dopo Torino e Milano, Libera ha deciso di celebrare, dal 16 al 17 marzo, la “XVII Giornata della  memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie". Il programma definitivo della manifestazione è stato approvato dalla Giunta comunale, che ha deliberato, su proposta del sindaco Marta Vincenzi di concerto con l’assessore alla Cultura, Andrea Ranieri, un impegno di spesa di 50 mila euro e l’intitolazione di una piazza alle vittime del terrorismo.

Giungeranno nel capoluogo ligure, con pullman e treni speciali, non meno di 80 mila persone che, sabato 17 marzo, sfileranno in corteo, con in testa 500 familiari delle vittime, da piazza della Vittoria al Porto Antico. Nel corso della manifestazione verranno ricordati, nome per nome, i morti della mafia in un appello suggestivo che ogni anno gli organizzatori ripetono per impedire che il tempo cancelli la memoria degli uomini e delle donne che hanno pagato con la vita il loro contributo alla lotta alla criminalità. 

«Questa grande manifestazione – ha detto Ranieri - lascia nella città in cui si svolge un tesoro di relazioni sociali, di sensibilità civile, di coinvolgimento personale e collettivo che la rendono più ricca».  
genova, 23 febbraio 2012
Ultimo aggiornamento: 15/03/2012
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