Crollo Ponte Morandi, al via i tavoli di confronto tra Comune, Università, Confindustria e Spediporto

05/09/2018 - 15:48

Si è tenuto mercoledì 5 settembre il primo di una serie di tavoli tecnici dedicati alla ricerca di strategie comuni per affrontare il tema dello sviluppo economico città-porto anche in ragione dell’emergenza logistica derivata dal crollo del ponte Morandi.

Hanno partecipato all’incontro – oltre al consigliere delegato al Porto, Francesco Maresca – Francesco Parola, professore associato del dipartimento di Economia e gestione delle imprese e dei trasporti dell’Università di Genova, Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, Leopoldo Da Passano, responsabile Sviluppo economico e portualità di Confindustria e Silvia Capurro, direttore responsabile della direzione Porto e mare del Comune di Genova.

«Crediamo che questo – ha sostenuto Francesco Maresca aprendo il dibattito – sia un primo briefing per affrontare in modo concreto temi fondamentali e oggi ancor più cruciali, quali ZLS (Zone Logistiche Speciali) e ZES (Zone Economiche Speciali) per trovare strumenti giuridici efficaci per la miglior tutela delle imprese del Porto e del territorio  genovese; viabilità portuale con riferimento a nuove strade dedicate e, soprattutto, semplificazione dei processi. Quest’ultimo punto, poi, sarà di grande aiuto per tutta l’economia genovese. Genova è il porto più grande del Mediterraneo e il Comune deve essere parte attiva nelle trattative con il governo».

Per tutelare, ha sottolineato Maresca, le imprese portuali genovesi e i lavoratori, il Comune sente il dovere di creare nuove opportunità al proprio porto, facilitando e promuovendo quelle misure di salvaguardia dei traffici basilari per l’economia cittadina.

Al tavolo il consigliere delegato si è detto consapevole di quanto la comunità portuale necessiti di un ponte sicuro in tempi brevi. Il porto attende inoltre che sia liberata la linea ferroviaria coinvolta nel crollo.

«Una legge speciale che non riguardi solo Genova, ma comprenda anche il suo porto il cui indotto lavorativo è di circa 50mila famiglie – ha concluso Maresca -: ricordo al Governo di non trascurare il sostegno che il porto di Genova dà allo stato italiano. Con i suoi 6 miliardi di entrate, questo rappresenta infatti il 22% di tutte le entrate fiscali dei porti italiani».

Ultimo aggiornamento: 05/09/2018
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