Rubrica antichi mestieri. Questa settimana le "Moneghe Cappellonn-e"

27/07/2016 - 08:19

Diciasettesimo  appuntamento con gli Antichi mestieri.

Questa settimana un "mestiere" assai curioso le "Moneghe Cappellonn-e".

Parlare di mestiere in questo caso forse risulta un poco irrispettoso. Diremmo che più che un mestiere si può ricondurlo ad una "missione". La congregazione delle “Figlie della  carità”, fondata nel lontano 1633 e detta anche "Suore di San Vincenzo de' Paoli", si occupava di accudire i malati negli Spedali della città e anche a domicilio, un "lavoro" difficile e molto pesante, soprattutto in quegli anni in cui certo la Medicina non aveva ancora raggiunto grandi traguardi.

Davano conforto ai malati, pulivano gli androni e soprattutto vigilavano sull'ordine con dedizione e altruismo. 
Sino agli anni settanta del secolo scorso le si poteva vedere aggirarsi nelle corsie dell'Ospedale galliera col loro caratteristico cappello.

L'arguzia e il senso dell'umorismo tipico genovese le chiamava per questo bonariamente Moneghe Cappellonn-e., in un miste di timore e affetto (in effetti, anche per ricordi personali, incutevano una certa paura che ti portava ad obbedire senza indugi. Alcuni ancora le rimpiangono: come tenevano loro in ordine le corsie non lo ha più fatto nessuno!)

Con questo 17° incontro termina la prima fase degli antichi mestieri. Un poco di meritata vacanza anche per "loro"!

Pensando a quanti operai, artigiani, portuali che certo non potevano usufruire di "ferie" e che con forza ed umiltà, si sono conquistati questi diritti con lotte e sacrifici.

E' grazie a loro se possiamo vivere in una società più civile ed attenta alle problematiche del lavoro. 

Ci rivediamo a settembre! Buone vacanze a tutti!



IL PROGETTO


La rubrica Antichi Mestieri Genovesi sul sito istituzionale ogni mercoledì svela i segreti di figure di lavoratori ormai estinte.

Un progetto dell'Ufficio Comunicazione ICT, in collaborazione con la Redazione Web, che vuole ricordare il passato della città che è stato glorioso anche per ciò che artigiani imprenditori, con coraggio e intraprendenza, creavano in buie botteghe o all'aperto in stretti carruggi, e rispolverare tecniche e attività di alcune decine di lavori dimenticati come l'arrotino, il primo artigiano presentato.

Mestieri e usi, abitudini e linguaggi, rituali e rumori scomparsi, prima dal nostro quotidiano e ormai anche dal ricordo collettivo.Genova è stata, nei secoli, fucina di grandi personaggi: marinai e esploratori, artigiani e balestrieri, e artisti noti e celebrati in Europa e nel mondo.

La realtà contemporanea e l'economia 2.0 ha cancellato dal mercato del lavoro molte tipiche figure professionali, oggi definite vintage, ma solo fino a pochi decenni fa il lavoro era soprattutto fatica fisica e sfruttamento dell’ingegno.

La rubrica si avvale della collaborazione, per i testi, di Claudio Pittaluga, cultore di storia genovese, che ha messo a disposizione le sue ricerche anche in un programma di incontri nelle scuole primarie cittadine e, per le immagini, di Gino Carosini, illustratore di fumetti e favole per bambini e bambine.

La sezione dedicata presenta anche utili link esterni per chi volesse conoscere la storia della città attraverso i secoli o approfondire la conoscenza della lingua zeneize.

Testo Alternativo
Ultimo aggiornamento: 27/07/2016
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