Commissione Welfare: aggiornamento sui richiedenti asilo in città

01/02/2016 - 17:28

Torna all'ordine del giorno della commissione Welfare, presieduta dalla consigliera Cristina Lodi, su richiesta di alcuni consiglieri comunali che hanno accolto le istanze dei comitati di cittadini genovesi contrari ai centri d'accoglienza di via Edera e via Caffaro, la situazione degli stranieri richiedenti asilo a Genova .

La nostra città è toccata solo marginalmente da un fenomeno migratorio di proporzioni "bibliche", che ogni giorno riversa sulle coste del Mediterraneo migliaia di profughi, in fuga da guerre, ingiustizie e privazioni. 

Nel 2015 nel capoluogo ligure sono transitati 3.000 migranti. Attualmente gli stranieri richiedenti asilo a Genova e provincia sono 1.170, a fronte di 1.300 posti disponibili. Il 70% delle richieste d'asilo vengono respinte ma, quasi subito, tutti gli esclusi fanno ricorso restando in attesa per anni, in strutture messe a disposizione da enti e Onlus, del terzo grado di giudizio. Da qui il problema della permanenza di persone, per la quasi totalità giovani, che non sono nella condizione di crearsi una vita sino a quando non vengono regolarizzate.

"L'accoglienza degli stranieri richiedenti asilo è gestita dalla Prefettura - precisa l'assessore alla politiche sociali Manuela Fracassi. Le difficoltà evidenziate da alcuni cittadini, richiamano la nostra attenzione su come aiutare le strutture e gli enti del terzo settore a fornire ai richiedenti asilo maggiori opportunità di inserimento e occasioni di incontro".

Il Comune di Genova ha siglato un accordo con il terzo settore, le associazioni di volontariato e i Municipi per coinvolgere i migranti, 120 persone alle quali se ne aggiungeranno altre 40, in attività di volontariato nella pulizia di parchi pubblici, crose e giardini.

Tra le altre iniziative organizzate per animare la permanenza dei richiedenti asilo in città anche una serie di visite gratuite nei musei cittadini.  "Si tratta di una forma di integrazione - ha continuato Fracassi - che serve per costruire percorsi di conoscenza del contesto sociale in cui tali persone vengono accolti".

Erano presenti sugli spalti una cinquantina, tra favorevoli e contrari ai centri di accoglienza, con una lieve prevalenza dei primi, di manifestanti residenti in via Edera e via Caffaro. I loro rappresentanti hanno segnalato ai commissari, oltre alla mancanza di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, le condizioni di precarietà e insicurezza in cui versano le due strutture scelte per accogliere i migranti.

"Le strutture di via Edera e via Caffaro - ha precisato l'assessore - sono strutture private in uso agli enti che hanno partecipato alle gare per l'assegnazione del servizio, sulle quali il Comune non può intervenire direttamente. Terremo comunque conto delle preoccupazioni e delle criticità evidenziate dai cittadini".

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Ultimo aggiornamento: 01/02/2016
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