Voto unanime della commissione Affari Istituzionali per la tumulazione del liutaio De Barbieri nel Pantheon

15/05/2015 - 17:47

Venerdì 15 maggio si è riunita in sala rossa la commissione Affari Isittuzionali e Generali. All’ordine del giorno la delibera con cui la giunta propone al consiglio la tumulazione nel Pantheon del cimitero monumentale di Staglieno dei resti del liutaio genovese Paolo De Barbieri (1889-1962).

Nel Pantheon, come ha spiegato l’assessora ai servizi civici Elena Fiorini, sono tumulate - come da regolamento -  "a titolo di onore e perpetuità” , quindi per un tempo illimitato, le salme degli uomini illustri che  “sono altamente benemeriti  della città o della patria” e che devono essere nati a Genova, o appartenere a famiglie genovesi oppure avervi “dimorato lungamente”.  Questa la cornice normativa.

E’ stata l’assessora alla cultura, Carla Sibilla, a illustrare le motivazioni della proposta del suo assessorato alla giunta, e quindi al consiglio, individuandole in un mix di fattori che vanno oltre il valore indiscusso a livello internazionale dell’opera artsitico-artigianale del liutaio i cui violini, violoncelli e viole continuano ad essere suonati dai migliori musicisti in ogni parte del mondo. Carla Sibilla ha quindi ripercorso la biografia del Maestro.

Sono intervenuti i consiglieri Guido Grillo (Pdl), Salvatore Caratozzolo (Pd),  Clizia Nicolella (lista Doria) Stefano Balleari (Pdl), Gian Piero Pastorino (Sel), Stefano De Pietro (M5S).
Tutti gli interventi sono stati favorevoli alla proposta, per cui è stato dato via libera al passaggio in aula. Sarà quindi il plenum del consiglio comunale a esprimersi sulla delibera.
La commisisone affari generali e istituzionali è stata presieduta da Stefano De Pietro (M5s).

Paolo De Barbieri fu uno dei maggiori liutai del '900 e uno stimato pittore. Discendente da un’antica famiglia genovese ma con spirito indipendente, nel 1902 s’imbarcò come mozzo su una nave mercantile facendo ritorno a Genova solo nel 1908. Durante il servizio militare svolto in Marina ebbe modo di partecipare alla celebre impresa dei Dardanelli, ottenendo una medaglia. Decorato anche durante la Prima Guerra Mondiale, terminato il conflitto iniziò a lavorare come apprendista presso il liutaio Cesare Candi, quindi intorno al 1919 aprì il proprio laboratorio in piazza Paolo da Novi a Genova.
Nella sua lunga e prestigiosa attività artistica, che comprese anche decine di apprezzati quadri, ottenne importanti riconoscimenti tra i quali la Medaglia d’Oro all’Esposizione Internazionale di Barcellona del 1929, Medaglia celebrativa al V Concorso Nazionale di Liuteria della Reale Accademia Filarmonica Romana nel 1929, Medaglia d’Oro a Tampa (Florida) nel 1931, Medaglia d’Argento al Concorso di Liuteria moderna Celebrazione Stradivari a Cremona nel 1948, Medaglia d’Oro al III Concorso Nazionale di Liuteria Contemporanea a Roma nel 1956, Medaglia d’Oro alla Mostra dell’Artigianato di Firenze nel 1957.
Nomina a Maestro Liutaio, fuori concorso, conferitagli dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con lettera autografa del Presidente datata 12 marzo 1957.
Fu conservatore del violino di Paganini, detto il Cannone, costruito da Giuseppe Guarneri del Gesù a Cremona nel 1743, custodito a Genova a Palazzo Doria-Tursi, sede del Comune.
Creò circa seicento fra violini, viole e violoncelli, acquistati in ogni continente dai più grandi musicisti e collezionisti del mondo. Nel 1960 rappresentava a Liegi, sotto l’Alto Patronato della Regina Elisabetta del Belgio, l’arte della liuteria, onorando Genova e l’Italia.



 

 

Paolo De Barbieri
Ultimo aggiornamento: 18/05/2015
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