Commissione sviluppo economico: aggiornamento piano industriale di Amiu

08/05/2015 - 15:34

La fase di orientamento del piano industriale di Amiu è terminata. A scenari ormai definiti, in cui si proiettano prospettive nuove, si è tenuta questa mattina in Aula Rossa, nel corso della commissione sviluppo economico, la presentazione dei punti fondamentali del piano industriale dell'azienda di igiene urbana cittadina, illustrati dal presidente Marco Castagna e dal direttore tecnico Paolo Cinquetti.

Che sono: stabilità della discarica Scarpino 1 e Scarpino 2, bilancio idrico dell’area;  trattamento dei rifiuti; gestione del percolato e Polo Impiantistico di Scarpino 3. Impianti compresi. Una trasformazione strutturale dei sistemi di gestione, da organizzativi a industriali, capaci di gestire le attività di recupero di materia e di energia.

Primo punto il tema della stabilità della discarica. Affrontato attraverso l'installazione di 100 sensori laser nel "piede" di Scarpino, la parte pianeggiante a valle, con due stazioni robotizzate in grado di rilevare spostamenti millimetrici. Il coefficiente di sicurezza è sceso sotto la soglia prevista dalla normativa.

Ma il controllo continuo della discarica non si ferma qui. Allestita una rete di verifica del bilancio idrico che consente di verificare i comportamenti in generale della discarica, dal punto di vista idrico e della stabilità. Un monitoraggio permanente che verrà conosciuto dagli enti in tempo reale e presto on line.

Uno studio del Politecnico di Milano ha confermato che Scarpino 1 e Scarpino 2 sono due "corpi" idrologici separati e che il primo risente più del secondo delle precipitazioni meteoriche. Dai calcoli risulta che il percolato prodotto dalla vecchia discarica nata negli anni 70 è più del doppio di quello prodotto dalla più recente, nata nel 1968.

Speciali macchine sono state installate per raccogliere, attraverso delle idrovore orizzontali e dei pozzi, le acque sotterranee in eccesso, prima che producano il percolato. Nei mesi scorsi, per contenere l'afflusso di percolato, sono state posizionati 26 mila metri quadrati di teli e rimosse le frane cadute dai versanti nel corso delle ultime alluvioni.
"Con la messa in sicurezza della discarica - ha detto Castagna - dobbiamo iniziare a guardare a Scarpino con occhi diversi, come a un polo industriale, nel suo utilizzo e nella sua fruizione.
La "nuova Scarpino" prevede un uso diverso di utilizzo della discarica che punta al recupero della materia e che realizzerà i propri impianti in base a questo obiettivo”.

Il primo step riguarda la nuova impermeabilizzazione di Scarpino 1, che frenerà al massimo l'infiltrazione delle acque piovane. Il secondo la delimitazione della discarica Scarpino 2, con la chiusura definitiva delle zone non più utilizzabili. Sulla stessa troverà posto Scarpino 3, un sito di conferimento di rifiuti di nuova generazione, dove verranno portati materiali trattati biologicamente.

Il progetto più importante, però, è rappresentato dall'impianto di trattamento meccanico biologico, integrato con un sistema di recupero multiplo, compreso il materiale ferroso. Dopo una prima fase di frantumazione, il sistema produce due flussi distinti di materiale: frazione secca e frazione organica.

La parte umida verrà inserita in una ventina di grandi tunnel dove inizierà, senza l’utilizzo della chimica inorganica, il processo di biostabizzazione, per poi essere conferito in discarica. Una tecnologia senza additivi chimici che rende ciò la parte umida del rifiuto assolutamente biologico.

“Il comune sta lavorando - ha detto il neo assessore all'ambiente Italo Porcile - sull'individuazione dell'area in cui realizzare il biodigestore. Poi c'è tutta la complessa partita delle risorse, che risolveremo d'intesa delle Regione, senza escludere canali di finanziamento nazionali ed europei". 

Ultimo aggiornamento: 08/05/2015
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