Angela Davis, icona della lotta al razzismo e per la liberazione, a Palazzo Tursi

Oggi pomeriggio alle 15, nell’ufficio di rappresentanza di Palazzo Tursi, il sindaco Marco Doria ha incontrato Angela Yvonne Davis, attivista del movimento afroamericano statunitense, negli anni Settanta icona delle lotte di liberazione conosciuta in tutto il mondo

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Oggi pomeriggio alle 15, nell’ufficio di rappresentanza di Palazzo Tursi, il sindaco Marco Doria ha incontrato Angela Yvonne Davis, attivista del movimento afroamericano statunitense, negli anni Settanta icona delle lotte di liberazione conosciuta in tutto il mondo. Militante femminista e delle “Pantere nere” che si battevano contro la discriminazione razziale, Davis è stata anche esponente del piccolo partito comunista degli Stati Uniti d'America fino agli anni '90. La sua immagine, un po’ come quella di Guevara, accompagnò l’impegno politico e sociale di una larga parte della generazione giovane negli anni Settanta.

Davis balza agli onori della cronaca, una prima volta, nei primi anni settanta per la sua dura detenzione in carcere a causa di un presunto coinvolgimento nella rivolta del 7 agosto 1970, in cui Jonathan Jackson e altre Pantere Nere sequestrarono il giudice Harold Haley e poi finita in tragedia. Scagionata da ogni accusa, ricominciò la sua avventura di militanza, focalizzando attività e attenzioni sulle condizioni, oltre le mura, dei detenuti di origine afroamericana nelle carceri statunitensi.

Attualmente Davis insegna Storia della Coscienza all'Università di California, dove dirige anche il Women Institute, fucina del movimento femminista esploso nell'ultimo cinquantennio nel mondo.

Durante una amichevole conversazione con il sindaco, Davis - che questa sera terrà a Savona una conferenza sull'evoluzione del razzismo targato Usa dai primordi ai nostri giorni - ha descritto la situazione contemporanea in Nordamerica dove il razzismo non è più, come agli esordi, contrapposizione sociologicamente netta tra "neri" e "bianchi", ma ha assunto sfaccettature più complesse seguendo il modificarsi delle strutture politica ed economica degli Stati Uniti d'America.

Davis ha osservato che, se non si può definire razzista una società che ha eletto un presidente di origini afroamericane, è pur vero che i recentissimi fatti di cronaca nera testimoniano una critica evoluzione del problema - che propone l'attuale contrapposizione tra etnie diverse – suscitando il bisogno di nuovi vocaboli, linguaggio e comunicazione per modificare il senso comune sull'argomento.

Il sindaco, nel salutare l’illustre ospite, ha sottolineato l’onore di aver potuto accogliere nel palazzo comunale una protagonista di fama internazionale delle lotte per la giustizia e per i diritti umani.
 
18 settembre 2014
Ultimo aggiornamento: 18/09/2014
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