Carlo Felice, approvato il bilancio 2013

 

Oggi a Tursi la conferenza stampa sulla situazione del Carlo Felice. Il sindaco: "i conti fotografano la realtà. Per il teatro un piano di risanamento pulito, oggettivo e impegnativo" ed una serie di misure per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio nel 2016. Il sovrintendente Maurizio Roi: forte il rapporto tra la città e il suo teatro “da qualunque quarto piano si guardi il panorama, il Carlo Felice c’è”.

Testo Alternativo

Al termine della riunione del Consiglio di amministrazione che ha approvato il bilancio consuntivo
2013, il sindaco, il sovrintendente e tutti i consiglieri ( il vice presidente Stefano
Franciolini e i consiglieri Patrizia Conti, Silvio Ferrari e Mario Orlando), hanno incontrato la
stampa a Palazzo Tursi. "Il fatto che siamo qui insieme è un messaggio chiaro - ha sottolineato il
sindaco -, stiamo lavorando collegialmente sia sui problemi di carattere finanziario sia per l’attività
artistico culturale del Carlo Felice". A quest'ultima sarà dedicata, venerdì prossimo, la presentazione
della stagione 2014-2015. "Non abbiamo mai smesso di lavorare - ha sottolineato Doria - e lo
stiamo facendo in modo costruttivo".
La prima informazione che gli amministratori del teatro hanno dato ai giornalisti che,
numerosissimi hanno seguito l’incontro, ha riguardato il bilancio appena approvato. Il conto
consuntivo 2013 - ha rimarcato il sindaco - fotografa in maniera rigorosa e trasparente la situazione
contabile del teatro nell’esercizio 2013, anno che si è purtroppo chiuso con un disavanzo di 5,8
milioni. A determinare questo disavanzo, superiore a quanto ipotizzato finora, contribuisce,
per oltre un milione, una posta che nei precedenti esercizi figurava a credito e risaliva ad una
anticipazione ai lavoratori sul rinnovo contrattuale di diversi anni fa. Il Cda ha ritenuto di non poter
annoverare tale importo in entrata.
Sindaco e sovrintendente, rispondendo alle domande dei giornalisti, si sono quindi soffermati
sulla legge Bray e sulla situazione in cui versa il nostro teatro lirico, mettendo in evidenza il fatto
che ben otto dei 14 enti lirici italiani hanno chiesto di accedere alle procedure della legge per la
soluzione del debito e quello del Carlo Felice, pur significativo, non è tra i più pesanti. Si tratta di
una condizione critica che investe la lirica italiana mentre ciascun teatro presenta criticità specifiche
accanto a risorse e potenzialità, come quella offerta dalla struttura e dalle tecnologie del Carlo
Felice, che sono di grandissimo valore per la produzione e la rappresentazione artistica.
La legge Bray è stata concepita appunto per andare in soccorso alle fondazioni liriche, come ha
sottolineato Maurizio Roi che, nella sua qualità di vicepresidente Agis aveva partecipato alla fase
di elaborazione della legge. La legge prevede che le fondazioni liriche predispongano un piano di
risanamento triennale (2014-2016) che conduca al pareggio del conto economico al terzo anno. A
fronte di questo impegno, vengono messe a disposizione degli enti lirici risorse per fronteggiare il
debito, che è altra cosa rispetto al conto economico di esercizio. La logica della legge Bray è quella
di aiutare le fondazioni, mediante la concessioni di un prestito a tassi molto bassi, per superare
gradualmente la situazione debitoria. Le fondazioni, a loro volta, devono trovare, da qui al 2016, il
proprio assetto strutturale portando in pareggio il conto economico. Il Carlo Felice ha già ricevuto
3,1 milioni di euro alla presentazione della prima bozza del piano di risanamento e 7/8 milioni sono
in previsione nei prossimi anni.
A proposito del recupero degli interessi anatocistici (interessi sugli interessi pagati indebitamente
dalle fondazioni alle banche), il sindaco, ha ripercorso le varie tappe della vicenda rilevando come
la questione sia stata considerata dal Consiglio di amministrazione fin dal primo decreto Bray.
Doria ha quindi confermato che il Consiglio di amministrazione, avendo scartato una precedente
proposta a causa degli alti costi richiesti, ha affidato gli incarichi di consulenza, valutando la
professionalità e ottenendo garanzie di indipendenza dagli studi interessati, sia per la perizia tecnica
(contabilizzare l’ammontare degli interessi da recuperare) sia per l’assistenza legale in vista o di
una transazione congrua con quanto spetta al teatro o di un contenzioso con Carige. Il Consiglio di
amministrazione ha ribadito, infatti, di essere“determinato a tutelare nel modo migliore il teatro”. 

17 settembre 2014
Ultimo aggiornamento: 17/09/2014
Comune di Genova  - Palazzo Tursi  -  Via Garibaldi 9  -  16124 Genova  | Numero Unico: 010.1010
Pec: comunegenova@postemailcertificata.it - C.F. / P. Iva 00856930102 
Questo sito è ottimizzato per Firefox, Chrome, Safari e versioni di Internet Explorer successive alla 8