Consiglio Comunale
seduta del 15 aprile

Ecco i temi a risposta immediata: l'utilizzo dei Ticket Restaurant, fornitura dell'acqua a “bocca tassata”, lavori pubblici a Prà, impianti di risalita di Amt, raccolta fondi delle Pubbliche Assistenze. Tre le mozioni: Piano Urbano del Traffico, ZTL di Piazza Colombo e costruzione della casa della salute in Valpolcevera

Testo Alternativo
Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.

Criteri e modalità di utilizzo dei ticket buoni pasto. Li chiede Stefano Anzalone (Gruppo Misto).
La novità ventilata, secondo cui il buono pasto potrebbe essere accreditato su una tessera magnetica, suscita la preoccupazione di tante piccole aziende, non dotate della tecnologia necessaria, e di tanti dipendenti del Comune, che vedono restringersi il campo delle possibilità di scelta. Che cosa sta facendo l’amministrazione?
Risponde l’assessore Isabella Lanzone: se da un lato la soluzione potrebbe portare a un uso più corretto del buono pasto, la sua applicazione in un Comune vasto come quello di Genova potrebbe creare problemi. Soprattutto in periferia la clientela costituita da dipendenti comunali è troppo esigua per giustificare, dal punto di vista dell’esercente, l’installazione del macchinario. Attualmente l’operatore che ha vinto la gara d’appalto non fornisce il ticket elettronico. Il problema perciò non è attuale. Non si esclude però che il problema si presenti in futuro. L’amministrazione si attrezzerà per affrontarlo.

Alfonso Gioia (Udc) vuole conoscere il numero dei condomini a “bocca tassata” sul territorio comunale.
A tariffe elevate, quali quelle applicate a Genova, dovrebbe corrispondere un servizio di qualità elevata. Le tariffe sono effetto anche dello spreco d’acqua. Risulta che a Genova ci siano 3.000 condomini “a bocca tassata”, che cioè pagano un importo standard per la fornitura d’acqua, in assenza di misuratori. Come pensa di intervenire il Comune?
Risponde l’assessore Valeria Garotta: a Genova ci sono 2.500 utenze a bocca tassata, su circa 47.000. Cambiare dipende dal condominio, che deve modificare l’impianto. Questo si fa in genere se si devono apportare modifiche all’impianto. Il costo altrimenti sarebbe molto elevato. Ovviamente si va verso il superamento, è possibile pensare a incentivi per i condomini che si adeguino. Tuttavia ritengo che le tariffe elevate non derivino tanto dalle bocche tassate, quanto soprattutto dall’assenza, per lungo tempo, di investimenti sulle reti. Il gap da superare è grande e, in assenza di finanziamenti a fondo perduto, i gestori possono fare conto solo sulle tariffe.



Emanuela Burlando e Andrea Boccaccio (entrambi M5S) vogliono invece sapere come si intenda spendere i restanti fondi derivanti dai Por di Prà, in particolare quanto si spende per la messa in sicurezza dell’area ponente e quanto si prevede costerebbe il centro polivalente sportivo.
All’interno del piano triennale dei lavori pubblici ci sono capitoli che riguardano il Por. In particolare per interventi sportivi. Qual è l’importo complessivo previsto?
Risponde l’assessore Gianni Crivello: in questo periodo 7 tavoli ufficiali e 5 assemblee pubbliche, 2 ipotesi di progetto, 15 incontri e sopralluoghi. Si poteva fare di più forse per pubblicizzare la cosa. Gli importi previsti sono circa 17 milioni 324 mila di costo complessivo, di cui 11.5 da finanziamenti regionali ed europei, circa 5.824 mila di fondi del Comune. Alcuni lavori sono stati eseguiti, per altri interventi è previsto un lavoro a ritmo serrato

A seguire, una serie di interrogazioni sugli impianti di risalita presenti in città. A tutte risponde l’assessore Anna Dagnino.

Inizia Franco De Benedictis (Gruppo Misto), con i problemi inerenti agli orari della funicolare S. Anna.
Secondo le notizie diffuse da un quotidiano, l’importantissima funicolare avrà orari fortemente ridotti: solo fino alle 20.50 la sera e la domenica mattina solo dalle 10 in poi. È vero o sono solo ipotesi?
Paolo Repetto (Udc) chiede invece quali siano le intenzioni dell’amministrazione in merito ai tagli che verranno applicati alle corse delle funicolari e degli ascensori cittadini.
All’inizio del nostro mandato una delibera importante ha messo in sicurezza Amt. In quell’occasione il nostro voto è stato un segno di fiducia nei confronti dell’amministrazione. In seguito abbiamo visto solo manovre per fare cassa, con aumenti di biglietti e abbonamenti e riduzioni del servizio. È paradossale che si chiudano mezzi di trasporto ecologici per risparmiare poche migliaia di euro. Assurdo ridurre l’orario di un ascensore particolare come il Montegalletto, che richiama turisti per le sue particolarità.

Le problematiche degli impianti di risalita sono all’attenzione di Vittoria Musso (Lista Musso).
Una “città in salita” come Genova dovrebbe aumentare gli impianti di risalita, non ridurne l’uso. Genova da questo punto di vista è unica al mondo; gli ascensori sono tutelati dall’Unesco. Per risparmiare 200 mila euro si dilapida questo patrimonio. Il paradosso è che nel frattempo si stanno ultimando altri impianti. Così si tagliano impianti funzionanti ed esistenti per aprirne altri. Urgente chiedere alla dirigenza Amt un piano industriale serio.
Infine, Lilli Lauro (Pdl) data la raccolta di firme e la mobilitazione del territorio, chiede approfondimenti in merito allo stop domenicale e serale di funicolari e ascensori.
Ho raccolto personalmente quasi un migliaio di firme, siamo pronti a chiedere ai firmatari di venire in consiglio comunale. I nostri ragazzi, quando bevono un bicchiere di troppo, saranno costretti a prendere il motorino perché non ci saranno i mezzi pubblici. Tra la percorrenza di una funicolare e quello di un autobus c’è una differenza di un’ora.


Risponde l’assessore Dagnino: si interviene dove possibile per salvare l’azienda. I finanziamenti, a Genova come nel resto d’Italia, sono sempre meno. Da ciò deriva una crisi strutturale dell’azienda. Le tariffe coprono solo il 25 per cento dei costi. Gli impianti speciali sono molto più costosi degli altri vettori, soprattutto per l’incidenza della manutenzione su impianti a elevata tecnologia. Se si decide di individuare in quei servizi una struttura turistica importante, allora è possibile pensare ad altre soluzioni. Dal punto di vista del trasporto, far funzionare impianti del genere in orari in cui non c’è pubblico è impensabile, è antieconomico. Si tratta di interventi molto limitati e ponderati. Raro che gruppi di turisti utilizzino l’impianto in quegli orari. In ogni caso quando chiude la Sant’Anna rimane aperto l’ascensore di Castelletto; Montegalletto è sostituito da autobus che a quell’ora impiegano poco tempo di più. In generale in Italia oggi è più facile avere finanziamenti per gli interventi strutturali, come gli ascensori che sono in costruzione, che per le manutenzioni quotidiane. Quando quegli ascensori saranno ultimati, avremo comunque il problema di farli funzionare.

Regolamentazione raccolta fondi su strada delle pubbliche assistenze. La sollecita Alberto Pandolfo (Pd).
Le pubbliche assistenze hanno una funzione meritoria, ma hanno la possibilità di raccogliere denaro senza il permesso di occupazione del suolo pubblico. Sfruttando l’assenza di regolamentazione, ci sono false pubbliche assistenze che raccolgono denaro con postazioni pressoché stabili, pressoché parte dell’arredo urbano. È un’attività ingannevole, a danno dei cittadini e delle stesse pubbliche assistenze vere. Un regolamento adeguato favorirebbe chi davvero ha un’attività meritoria.
Risponde l’assessore Elena Fiorini: le raccolte di fondi di breve durata richiedono semplicemente una comunicazione alla polizia municipale, attraverso il meccanismo del silenzio-assenso (regolamento Cosap). Le raccolte di maggiore durata richiedono maggiori adempimenti. Quanto alle “fantomatiche assistenze”, come le ha definite il consigliere, eventuali accertamenti travalicano le competenze del Comune. In alcuni casi coloro che raccolgono i fondi vengono da fuori, talvolta in modo lecito, perché si tratta di organizzazioni nazionali. In questo senso anche il ruolo dei Municipi, che conoscono le organizzazioni del territorio, è problematico. Sarà interessata l’avvocatura per un approfondimento.

Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede tre mozioni:

- costruzione Casa della Salute in Valpolcevera - presentata da Cristina Lodi, Nadia Canepa, Salvatore Caratozzolo, Simone Farello, Paolo Gozzi, Gianpaolo Malatesta, Alberto Pandolfo, Monica Russo, Giovanni Vassallo e Claudio Villa (tutti Pd) – che impegna sindaco e giunta a definire entro un mese un accordo con Asl 3 genovese sui servizi sanitari da allocare nel presidio sanitario, a chiarire le modalità e i tempi di acquisizione dell’area individuata, la progettazione della struttura e dei tempi/criteri di realizzazione. A chiedere conferma alla Regione dell’inserimento della piastra sanitaria e del finanziamento dell’opera nel FE 2014/2020; ad avviare il progetto esecutivo del’opera, quantificandone i costi di realizzazione.
Il documento viene approvato con 32 voti favorevoli e 7 astenuti (M5S e Udc).


- adozione P.U.T. (Piano Urbano del Traffico) - presentata da Alfonso Gioia e Paolo Repetto entrambi (Udc) – che impegna sindaco e giunta a dotarsi del Piano Urbano del Traffico (PUT) per disciplinare mobilità e sicurezza stradale nonché per regolamentare la salvaguardia dell’ambiente e predisporre un risparmio energetico in accordo con le vigenti normative.
La mozione viene approvata all’unanimità con 36 voti favorevoli.


L’ultima mozione: introduzione del regime ZTL - zona piazza Colombo, presentata da Pietro Salemi, Enrico Musso e Vittoria Musso (tutti Lista Musso) viene rinviata in commissione consiliare.



Il consiglio comunale si conclude alle ore 17.27.
15 aprile 2014
Ultimo aggiornamento: 08/05/2014
Comune di Genova  - Palazzo Tursi  -  Via Garibaldi 9  -  16124 Genova  | Numero Unico: 010.1010
Pec: comunegenova@postemailcertificata.it - C.F. / P. Iva 00856930102 
Questo sito è ottimizzato per Firefox, Chrome, Safari e versioni di Internet Explorer successive alla 8