Consiglio Comunale
seduta del 25 febbraio

Approvato all'unanimità il testo del nuovo regolamento del Consiglio Comunale. Villa Duchessa di Galliera a Voltri: investiti 2 milioni di euro per il restyling. Un milione e mezzo per interventi contro le frane nel 2014. Ponte Parodi: il ritardo non imputabile al Comune che sta realizzando le infrastrutture necessarie.  Doria: seguiamo con attenzione le trattative per l'inserimento di una attività industriale nelle aree dell'ex Centrale del Latte a Fegino

Testo Alternativo
Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.


La situazione di grave degrado a Villa duchessa di Galliera è il primo argomento della giornata, proposto da Stefano Balleari (Pdl).
Balleari: descrive lo stato di degrado della villa. Chiede che cosa si conti di fare per dare un po’ di manutenzione al parco, per sostenere il volontariato che ci lavora, per cancellare le scritte che lo deturpano.
    
Risponde l’assessore Valeria Garotta:
il parco è un patrimonio per la città, un luogo di grande pregio. Grandi gli investimenti: oltre 2 milioni di euro. Il primo lotto ha riguardato l’intervento, terminato, sul giardino all’italiana. Il secondo lotto, per cui a gennaio è stata pubblicata la gara, interessa tutto il parco. Grande è l’impegno del Comune nella collaborazione con il volontariato e nella promozione di iniziative culturali. A gennaio è stato pubblicato anche un bando per la gestione integrata del parco. Chi si insedierà avrà la gestione completa, con un rimborso spese parziale per i primi 3 anni, e si insedierà sarà responsabile della manutenzione ordinaria, mentre la straordinaria resterà di competenza Aster. Procedura innovativa, il primo caso del genere a Genova. Questo è l’orientamento che si vuole mantenere.


Alfonso Goia (Udc), Lilli Lauro (Pdl), Stefano Anzalone (Gruppo Misto) e Antonio Bruno (Fds) chiedono notizie su quali iniziative l’amministrazione comunale intenda adottare circa la situazione generale delle frane in città

Gioia: Genova rappresenta uno dei 6.600 comuni interessati da rischio idrogeologico. Se l’85% dei comuni ha questo problema, sono pochissimi quelli che hanno intrapreso una qualche azione in proposito. L’analisi del fenomeno, da parte del Comune, non è sufficiente. Se la pianificazione dà poca importanza alla “linea verde”, come si pensa di sistemare il territorio? Propone un portale del Comune per invitare i proprietari di terreni incolti a metterli a disposizione.

Lauro è assente; la parola passa ad Anzalone: Gioia ha parlato di pianificazione. L’amministrazione si era recentemente impegnata a effettuare il monitoraggio del territorio. In questi mesi che cosa si è fatto sotto questo profilo? Nel bilancio 2014 saranno destinate importanti risorse per rispondere al disagio dei cittadini danneggiati?

Bruno: ricorda la frana di via Digione nel ’68. I cambiamenti climatici e il consumo del suolo portano a una situazione sempre più critica. Come si intende procedere sul piano della programmazione?

Risponde l’assessore Giovanni Crivello: tema delicatissimo, che non si può certo risolvere con un semplice art. 54. Dal 1 gennaio scorso, 540 millimetri d’acqua. Pioggia superiore alla media di 6 mesi. In dicembre il doppio della media ricavata nelle osservazioni di 60 anni. I terreni non sono in condizione di drenare e assorbire. Una pioggia di 30 mm in un’ora grava su un terreno di 100 m2 per 3 tonnellate. In via Vezzani è caduto un muro privato, con il rischio di gravi danni alle persone. Molte altre frane sono di competenza privata, così come lo era quella di via Digione. È necessario che i privati si assumano le loro responsabilità. Condivisione della proposta di Gioia. Municipi, direzione e Aster sono stati coinvolti per stabilire le priorità sul territorio. Previsti, ma non saranno sufficienti, 30,5 milioni per i prossimi 3 anni. Programmati interventi anche sulle frane storiche. L’assessore Crivello informa che i finanziamenti per gli interventi in atto ammontano a un milione e mezzo di euro per il 2014. Situazione molto complessa: non sono certamente sufficienti le sole risorse del Comune. Ci vuole un importante intervento statale o regionale.


L’ipotesi di restyling di via Cornigliano è il successivo argomento presentato da
Guido Grillo (Pdl)



Grillo:il vicesindaco ha affermato che Cornigliano deve cambiare volto, che via Cornigliano diventerà pedonale. La spesa prevista per il restyling è di 5,5 milioni. Ci sono varie notizie di stampa. Quali le opere previste e i tempi di realizzazione?

Risponde il vicesindaco Stefano Bernini: il percorso avviato tende a restituire agli abitanti un ampio spazio di vivibilità. Le risorse sono quelle governative per le bonifiche. La cifra impegnata è quella che si è detto. È stato avviato un percorso partecipato, con l’ascolto degli stakeholder, è stata organizzata un’assemblea con la cittadinanza, con rappresentanti del volontariato e dei soggetti economici. È stato così possibile formulare proposte dettagliate, che sono state utilizzate per istituire un bando di progettazione. Il perimetro dell’intervento esclude piazza Massena, nodo di collegamento viario che sarà considerato a parte. Particolare attenzione per le parti che interessano le attività economiche e commerciali. Percorso partecipato anche per la scelta del progetto migliore. Difficile che i lavori partano nel 2015, come qualcuno ha detto. Necessario avere una situazione chiara per la strada a mare. Per il 94% i veicoli che transitano per via Cornigliano vanno verso altre destinazioni.


Simone Farello (Pd), Matteo Campora (Pdl), Guido Grillo (Pdl) chiedono informazioni sul   progetto Ponte Parodi

Farello: la riqualificazione di ponte Parodi è un intervento di cui si è parlato molto e molto a lungo, ma non si è mai realizzato niente. Adesso ci sono inadempienze, da parte di soggetti pubblici, che possono compromettere il progetto. Siamo in grado di avere un’idea chiara delle nostre capacità di contrattare con l’Autorità Portuale? Se le due progettazioni non sono allineate tra loro e non sono sincronizzate con la tempistica degli atti amministrativi, il progetto rischia di crollare.

Campora: Un fallimento significherebbe un grave danno anche per gli enti che hanno investito grandi cifre. Il rischio è grande perché, come si può ben comprendere, dal 2002 al 2014 le condizioni sono cambiate. Qualora il progetto si dovesse arenare, come si pensa di intervenire? È possibile che sia aumentato l’utilizzo dell’area da parte del privato? Quali i tempi previsti?

Grillo: 15 anni, quanto è costata alla pubblica amministrazione questa lunga attesa? Chiedo che la questione sia affrontata da apposite riunioni di commissione.

Risponde il vicesindaco Stefano Bernini: Il ritardo, per una volta, non si può attribuire al Comune. Non ci sono problemi per le opere di sua competenza, che saranno pronte al momento giusto. Grave invece il ritardo dell’Autorità Portuale. Quando si dovrà procedere alla sigla della convenzione, Altarea dovrà rimborsare chi ha affrontato i costi. La maggiore sofferenza è quella di Porto Antico. Il bando per l’assegnazione è andato deserto, per cui si è detto che per interessare il privato ci vorrebbe una riduzione della parte pubblica. La questione è anche urbanistica: un cambio di proporzioni tra le due quote richiederebbe l’intervento del Consiglio. I soggetti, anche a partecipazione pubblica come Porto Antico, che hanno anticipato il denaro per conto della città soffrono adesso per l’investimento e per gli interessi.

Chiude il question time l’interrogazione presentata da Paolo Putti (M5S) in merito all’attuale situazione dei lavoratori dell’ex Centrale del Latte

Putti: sappiamo per averlo letto sui giornali che c’è un percorso in atto tra industriali afferenti a Confindustria e Lactalis per la realizzazione di un’attività di tipo industriale, e non commerciale come si era detto, per l’area. Preoccupazione per i lavoratori alla scadenza del secondo anno di cassa integrazione e per le vicende legate a una multinazionale che acquisisce le risorse e le porta via.

Risponde il sindaco Marco Doria: un commento non da amministratore sull’ultima affermazione. Dopo il crollo di Parmalat c’è stato l’intervento di Lactalis. Il piano industriale, da noi contestato, prevedeva la chiusura del sito, senza rispetto per la storia e per il marchio “Latte Oro”, così caro alla città. Il Comune ha contestato l’ipotesi di passaggio dell’area a uso commerciale, nonostante la promessa di assunzione dei lavoratori. L’apertura di attività commerciali ha un impatto bivalente: crea occupazione da una parte, ma dall’altra la rtiduce perché riduce ulteriormente la capacità di spesa dei lavoratori. Soggetti privati, con il coordinamento di Confindustria Genova, hanno formulato una proposta di acquisto dell’area per porvi attività industriali, con la possibilità di assunzione di parte dei lavoratori in cassa integrazione. La proposta è seria e considerata interessante dal gruppo Parmalat. È un’interlocuzione tra soggetti privati, che il Comune segue con attenzione pur non conoscendone nel dettaglio i contenuti.

Si passa quindi alla discussione dell’ordine del giorno:

Al primo punto, le modifiche al regolamento del Consiglio Comunale
Si ricorda che martedì scorso, dopo un’articolata discussione, la conferenza capigruppo aveva deciso di sospendere i lavori, con l’impegno di trovare una soluzione unanime rispetto al punto 54 del regolamento. Pertanto, la discussione è stata rinviata alla conferenza capigruppo che si è riunita ieri, lunedì 24 febbraio. In conferenza i capigruppo hanno trovato un accordo sul testo dell’emendamento da approvare in aula. L’articolo 54 del regolamento è stato approvato, con la modifica al testo proposta dai capigruppo, con 23 voti a favore e 4  astenuti (Pdl e Guerello).

In seguito il Consiglio procede nell’esame dei vari articoli del regolamento, con votazioni articolo per articolo. Accolto un emendamento del consigliere Campora che propone l’abolizione dell’articolo 68. Tale articolo è sostituito da quello, proposto con un emendamento del Movimento 5 Stelle, che stabilisce che il Consiglio comunale adotti il formato digitale come sistema standard di comunicazione, abbandoni l’uso del fax e adotti modalità di pubblicazione dei documenti su web che ne favoriscano la lettura da parte di persone con deficit visivi.


Completato l’esame, la delibera riguardante le modifiche al regolamento del Consiglio Comunale è approvata all’unanimità.


Per decisione della conferenza dei capigruppo l’ordine di discussione dei punti 2 e 3 è invertito, perciò il secondo punto dell’ordine del giorno modificato è il seguente:

- Approvazione dello schema di contratto per la costituzione e contestuale alienazione di diritto di superficie funzionale alla realizzazione del nuovo impianto di depurazione delle acque reflue a servizio della cosiddetta “area centrale genovese”

- Viene approvato con 29 voti favorevoli e 4 astenuti (M5S). .Viene concessa l’immediata eseguibilità
Chiede poi la parola Enrico Pignone (Lista Doria), che propone una sospensione per una riunione di maggioranza. Alle ore 17.23 il presidente Guerello sospende la seduta, che riprende alle 18.


Si prende in esame l’ultimo punto all’ordine del giorno:

- Adempimenti conseguenti alla deliberazione della giunta regionale n. 1280/2012 e correlato parere motivato n. 27 del 9 ottobre 2012, inerente alla valutazione ambientale strategica del progetto preliminare del Puc di Genova. Approvazione di documento di analisi delle prescrizioni regionali e ipotesi di  recepimento, con conseguente determinazione delle linee di indirizzo, per l’esame delle osservazioni relative al progetto preliminare del Piano Urbanistico Comunale, adottato con deliberazione del consiglio comunale n. 92 del 7 dicembre 2011, nonché delle linee d’indirizzo per l’ottemperanza alle prescrizioni regionali riguardanti la “Variante generale del settore abitativo – adeguamento del Puc ai sensi della legge regionale 38/2007, articolo 26”-, adottata con deliberazione del consiglio comunale n. 4/2011 e approvata con deliberazione del consiglio comunale n. 67/2011, espresse con deliberazione della giunta regionale n. 1369 del 16/11/2012, ai sensi dell’articolo 26, comma 4, lettera a) della legge regionale n. 38/2007 e successive modifiche e già parzialmente recepite con deliberazione del consiglio comunale n. 12 del 28/2/2013. Ulteriori determinazioni in merito al procedimento di approvazione del  Puc di  Genova.

Alle ore 18.20 il presidente Guerello concede una sospensione dei lavori per consentire ai capigruppo di incontrare una delegazione di cittadini consumatori a sostegno della richiesta di indennizzo da Amt per i danni provocati dal recente sciopero dei dipendenti dell’azienda, attuato senza preavviso e protratto per 5 giorni.
Alle ore 19 la seduta riprende. Si prosegue con l’illustrazione degli ordini del giorno,  al termine della quale, il presidente Giorgio Guerello dichiara chiusa la seduta del consiglio comunale, come da accordi in conferenza capigruppo.

Il consiglio comunale si conclude alle ore 19.40
25 febbraio 2014
Ultimo aggiornamento: 08/05/2014
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