Vivere la città senza ostacoli. Rimosse le barriere architettoniche nei Giardini Baltimora

Si potrà andare da Piazza Dante a Carignano senza rischi per disabili in carrozzina e non vedenti. Resi facilmente raggiungibili gli uffici pubblici e privati della zona. Fiorini: "In questi anni la civica amministrazione ha lavorato per favorire il diritto di accesso a tutti i cittadini, creando nuovi percorsi, non solo per i disabili, ma anche per gli anziani e per chi soffre solo temporaneamente di difficoltà motoria"

Questa mattina, l’assessore alla legalità e diritti Elena Fiorini e il presidente del Municipio Centro est Simone Leoncini, insieme a Claudio Puppo e Franco Rosvalt, rispettivamente presidente regionale e comunale della Consulta per l'handicap, Mauro Grasso direttore generale di Aster, e Andrea Malaspina, progettista e direttore dei lavori, hanno inaugurato la nuova accessibilità ai Giardini Baltimora, attraverso il percorso che collega Piazza Dante, Piazza Ortiz e Carignano attraverso l’ascensore di Via Ravasco.

L’intervento è nato dalla necessità di rendere facilmente raggiungibili luoghi pubblici e privati in cui sono presenti uffici di notevole importanza per la cittadinanza quali Amt, Inail, Polizia di Stato, Polizia Municipale, nonché uffici di importanti società come Carige e Grandi Navi Veloci. Oltre, naturalmente, offrire la possibilità di raggiungere facilmente spazi verdi e giochi per l’infanzia presenti nell’area.

Si potrà andare da Piazza Dante a Carignano senza rischi per disabili in carrozzina e non vedenti. Resi facilmente raggiungibili gli uffici pubblici e privati della zona.

"In questi anni - spiega l'assessore Fiorini - la civica amministrazione ha lavorato per favorire il diritto di accesso a tutti i cittadini, creando nuovi percorsi, non solo per disabili, ma anche per anziani e per chi soffre solo temporaneamente di difficoltà motoria. Un altro aspetto importante, che come Comune di Genova abbiamo portato avanti - prosegue l'assessore - è stato quello di predisporre, attraverso un team, un piano di lavoro per la realizzazione del PEBA, piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche, non più a spot ma attraverso la pianificazione degli interventi”.

Un progetto che nasce dall'iniziativa dell'Ufficio Accessibilità del Comune di Genova, impegnato, su larga scala, per favorire il diritto alla mobilità di tutti, promuovendo il superamento del concetto di “accessibilità uguale disabilità” in favore dell’idea di “accessibilità per tutti”: una città più accessibile lo è non solo per coloro che sono diversamente abili, ma per anziani, bambini, mamme con passeggino, persone affette da temporanee inabilità.

Abbattere le barriere architettoniche non è così semplice come sembra. Ce lo spiega Claudio Puppo, presidente della Consulta regionale: "Prima bisogna capire dov'è l'ostacolo e poi organizzarsi per rimuoverlo. Un gradino - continua Puppo - rappresenta una barriera per un disabile in carrozzina, ma non per un non vedente, che invece teme le rampe, in quanto conducono in mezzo alla strada. In questo caso, alla rimozione di barriere architettoniche attraverso la realizzazione di discesine, deve corrispondere la collocazione del relativo pavimento tattile".

I lavori, effettuati in una zona molto ampia da Corso Aurelio Saffi a Piazza Dante e da Piazza Sarzano a Piazza Carignano, hanno comportato, con l'intervento di Aster, la rimozione di numerosissime barriere architettoniche, sia fisiche che sensoriali, quali rampe molto ripide, marciapiedi con semafori che ne riducevano l’ampiezza, pavimentazioni non complanari, come spiega Andrea Malaspina, direttore dei lavori. L’intero percorso si sviluppa sia in senso orizzontale sia verticale, con la possibilità di raggiungere la zona di Carignano attraverso l’ascensore di via Ravasco, riattivato da Aster, aperto da lunedì a giovedì dalle ore 7,30 alle 18 e venerdì dalle ore 7,30 alle 18,30. Sabato e domenica chiuso.

"Rimuovere le barriere - ribatte il presiedente della Consulta per l'handicap -  dai rifacimenti alle nuove costruzioni, rappresenta un obbligo per le pubbliche amministrazioni, ma non tutte si adeguano. Ad esempio, su 235 comuni in Liguria soltanto 67 hanno un capitolo di spesa ad hoc, previsto dalla legge. I soldi per affrontare il problema alla radice ci sono, bisogna saperli accantonare e spendere bene, come ha fatto il Comune di Genova in questi anni, predisponendo una mappa e un ordine di priorità di intervento".
21 aprile 2017
Ultimo aggiornamento: 21/04/2017
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