Una meraviglia da scoprire
in ogni museo civico

Fino al 6 gennaio 2015 quindici capolavori delle raccolte civiche esposti in altrettante sedi museali e 100 appuntamenti per svelare i tesori di Genova. “Meraviglie da collezione”, questo il titolo di una rassegna che vuole promuovere il ricco patrimonio della città

Testo Alternativo
Dall'antico Egitto ad Arcimboldo, dal Giappone di Hokusai alla scultura di Francesco Messina, dai monocromi di Piero Manzoni ai colori dell'Uccello del Paradiso. Quindici capolavori scelti tra le raccolte civiche vengono esposti – fino al 6 gennaio – in altrettante sedi museali e raccontati al pubblico in cento appuntamenti.

“Meraviglie da collezione”, questo il titolo della rassegna che invita a scoprire il ricchissimo patrimonio museale della città, è stata presentata giovedì 25 settembre a Palazzo Rosso da Carla Sibilla, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Genova, Giorgio Guerello, presidente del Consiglio comunale, e dalla dirigente del Settore Musei e biblioteche di Palazzo Tursi, Cristiana Benetti Alessandrini.

Si tratta di un vero e proprio “cartellone” di mostre e presentazioni che coinvolge, per la prima volta e in contemporanea, l’intero sistema dei musei civici della città, all’insegna della scoperta dell’eccezionalità e della diversità delle nostre raccolte: insieme, dunque, i musei di arte antica e contemporanea, di archeologia e arte orientale, del mare e di storia naturale, per “raccontarsi” ai visitatori, genovesi e turisti, con “meraviglie” ancora in parte da scoprire.

“Attraverso queste preziosissime opere – ha detto l’assessore Carla Sibilla – il sistema museale genovese presenta se stesso. Un sistema che sta crescendo per numero di visitatori e che nel 2014 sta registrando un ulteriore incremento. Questa rassegna – ha voluto precisare – è frutto di un grande lavoro di squadra perché coinvolge ben quindici strutture in un progetto che valorizza l’intera rete”.

Un concetto, quest’ultimo, cui tiene particolarmente Cristiana Benetti Alessandrini che ha sottolineato “quanto questa mostra sia in realtà più di un’esposizione, ma rappresenti un’idea e una strategia: la promozione del patrimonio attraverso opere singole che però fanno parte di un sistema coeso”.

Le opere, e attraverso di esse le raccolte che le ospitano, saranno anche oggetto di approfondimenti per il pubblico inoltre 100 incontri tra settembre e dicembre (il calendario sarà disponibile sul sito www.museidigenova.it). Gli incontri saranno a cura degli studenti dei corsi di laurea in Storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio artistico e in Scienza dell’Antichità, della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte della Scuola di Scienze Umanistiche, e dei corsi di laurea in Scienze Naturali.

Ma veniamo alle “meraviglie”. Tra le quindici opere ve ne sono alcune di valore assoluto: è il caso del preziosissimo Autoritratto su carta di Arcimboldo (1526-1593) del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, esposto in Genova per la prima volta da decenni nel salone al primo piano della dimora storica, nell’ambito del percorso espositivo dei Musei di Strada Nuova. Il disegno di Palazzo Rosso è uno dei due autoritratti noti al mondo del più eccentrico maestro del Cinquecento italiano, nonché l’unico esempio conosciuto di ‘testa composta’ - certamente la sua tipologia inventiva più celebre - realizzato su carta, con penna e inchiostro.

Ancora in Strada Nuova, per la prima volta in mostra dopo una delicata operazione di restauro, anche la rara e preziosa Carta de la Rivera de Genova con sus verdaderos confines y caminos, carta geografica della Liguria opera dell’ingegnere militare spagnolo Joseph Chafrion (Centro DocSai, Palazzo Rosso, Musei di Strada Nuova), stampata su seta ed eseguita nel 1685: un documento importante e a un tempo una delicata opera d’arte, che per quasi un secolo costituì l’unica fonte d’informazione disponibile sui nostri territori.

Al Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone si potrà ammirare un’autentica icona dell’arte giapponese, ugualmente impossibile da esporre stabilmente per la sua fragilità: la Grande onda di Hokusai(1760-1849), xilografia policroma nishikie al blu di Prussia assai rara, di tiratura molto pregiata, che mostra la notissima immagine di un mare tempestoso, divenuta universale simbolo della rappresentazione della forza della natura.

Dalla collezione permanente del Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce è stato selezionato un Achrome di Piero Manzoni (1933-1963), l’artista che ha portato l’arte concettuale alle estreme conseguenze con i suoi provocatori ‘ready made’, oggetti di uso comune elevati ad ‘arte’ per scelta dell’artista, e che con i suoi Achrome esplora l’infinito attraverso la monocromia.

Tra le “meraviglie” del Museo di Storia Naturale, invece, sono state scelte le colorate Ali dell’Uccello del Paradiso, rarità di grande fascino per l’immaginario di generazioni di studiosi ed esploratori. All’inizio del Cinquecento, infatti, i viaggiatori europei che tornavano in patria dalle Indie orientali riportavano racconti di uccelli meravigliosi che vivevano un’esistenza completamente celestiale, volando alti nel cielo. Le pelli degli esemplari, dono degli indigeni, avevano le zampe tagliate: non potendo posarsi mai, fu universalmente ritenuto che provenissero dal Paradiso.

Al Museo di Sant’Agostino saranno riesposti gli affreschi di Luca Cambiaso Massinissa invia il veleno a Sofonisba eLotta di Tritoni, staccati dalla cinquecentesca villa Grimaldi Sauli al Bisagno, edificio ancora esistente nella centrale zona di via San Vincenzo in Genova, già celebrato dalle fonti per i bellissimi spazi interni ed esterni e oggi trasformato in moderne abitazioni.

Al Castello D’Albertis, i disegni di Marco Aurelio Crotta e Venceslao Borzani per la dimora del Capitano Enrico Alberto D’Albertis, esploratore in terre esotiche e raccoglitore di “meraviglie”, racconteranno gli anni nei quali il Castello venne progettato e il gusto eclettico e neomedievale che ne informò le scelte architettoniche.

Al Museo del Risorgimento il pittore–soldato Antonio Giuseppe Santagata (1888-1985) porta in scena la retorica novecentista nei bozzetti La Guerra, la Religione, la Casa e la Pace per le pitture murali realizzate per il Salone delle adunate della Casa Madre dei Mutilati di Roma, inaugurata il 4 novembre 1918, mentre all’Accademia Ligustica di Belle Arti è protagonista la scultura con La caccia di Eugenio Baroni (1880-1935), dal compatto e severo vigore espressionista.

Alla Wofsoniana di Nervi la Dama allo specchio è ottimo esempio del linguaggio di Francesco Messina (1900-1995), che in questa delicata e intensa scultura (1924) celebra Bianca, la sua musa, ossia Bianca Fochessati Clerici, conosciuta nel 1922 e compagna di tutta la vita.

Ancora a Nervi, alle Raccolte Frugone, saranno in mostra Le Bagnanti diEttore Tito (1859-1941), opera di forte ascendenza simbolista, vicina alla cultura figurativa nordeuropea, di un maestro della pittura italiana di primo Novecento ricordato come il novello “Tiepolo” per i riferimenti di grazia e cromia alla settecentesca pittura veneta; mentre la GAM (Galleria d’Arte Moderna), ha scelto per la rassegna il Ritratto di Mirette Tanska di Santo Bertelli (1840-1892), volto di un’affascinante dama di origini franco-polacche, ricca ed eccentrica, vissuta tra conformismo e ribellione nella benpensante Genova della Belle Époque. Da non mancare, infine, la visita all’ultima dimora degli splendidi Parchi di Nervi: il Museo Giannettino Luxoro, affacciato sul mare, che presenta il Pittor pitocco di Alessandro Magnasco (1667-1748)
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Al Porto Antico, il Galata Museo del Mare presenta come sua opera “simbolo” per la rassegna il dipinto di primo Cinquecento Allegoria di un convegno navale in occasione della Sacra Lega del 1538, una raffigurazione allegorica della Crociata del 1538 della Sacra Lega - Spagna, Venezia e il Papato – contro i Turchi; e infine, dalla storia di Genova alla preistoria, con il percorso proposto dal Museo di Archeologia Ligure, una speciale occasione per viaggiare nel tempo in luoghi vicini e lontani: dall’incontro con un protagonista della preistoria ligure, il Principe delle Arene Candide, un giovane cacciatore  vissuto più di 23.000 anni fa con il suo straordinario corredo, passando attraverso gli avventurosi viaggi del sarcofago, della mummia e della statuina di Pasherienaset sacerdote egizio di 2700 anni fa, per tornare a Genova dove, alcuni secoli prima di Cristo, i primi abitanti della città deponevano vasi dipinti e altre ricchezze nelle tombe sotto l’attuale via XX Settembre.

“Meraviglie da collezione”  è stata realizzata con il sostegno di Rotary, LabLaw e Azimut

"Siamo lieti di partecipare a questo importante ciclo 'Meraviglie da collezione' - ha detto Giorgio Groppo, Governatore Rotary Distretto 2032 del Rotary- che conferma l'attenzione del Rotary per la cultura e per il territorio, ma che vede anche l'intervento diretto di rotariani, con i propri talenti, la propria professionalità e le proprie intelligenze, a favore della valorizzazione del nostro patrimonio culturale".
20 novembre 2014
Ultimo aggiornamento: 20/11/2014
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