Un protocollo d'intesa per fare emergere la violenza contro donne e minori

Più di 400 donne all'anno si presentano presso i centri antiviolenza. Nasce una rete per aiutare la segnalazione di abusi e percosse. Consentire alle vittime di sentirsi protette e non giudicate. Accoglienza e colloqui in locali riservati. L'assessore Fracassi: costruire dei percorsi di aiuto e presa in carico della vittima di violenza a partire dal Pronto Soccorso

Palazzo Tursi
Il primo minore a essere salvato dalla violenza degli adulti, ameno secondo la mitologia greca, fu Giove quando, minacciato dal padre Saturno, fu allevato dalle Ninfe presso il monte Ida col miele e col latte della capra Amaltea.

Sotto il nome "Amaltea" è nato un Tavolo Inter-istituzionale per la prevenzione e contrasto alla violenza su donne e minori, ma anche disabili, che oggi ha concluso i lavori per la sottoscrizione di un protocollo d'intesa denominato “Percorso di presa in carico sanitaria ed assistenziale in Pronto Soccorso per le vittime di violenza relazionale intra-famigliare ed extra-famigliare”. In pratica, è stata creata una rete di interventi comune tra Servizi Sociali, Servizi Sanitari ed Ospedalieri, Autorità Giudiziaria e Questura di Genova a tutela e cura dei minorenni vittime di abuso e maltrattamento e delle loro famiglie naturali, affidatarie e adottive.

"Nasce - ha detto l'assessore ai servizi sociosanitari del Comune di Genova Emanuela Fracassi - per la prevenzione e il contrasto del maltrattamento ai minori. In realtà, nel corso degli anni ha esteso il suo campo incrociando altri percorsi, come la violenza di genere e contro altri cittadini fragili come i disabili e gli anziani. Il suo scopo è quello di riconoscere in maniera precoce i segni del maltrattamento".

Verrà allestita una banca dati condivisa, con informazioni indispensabili per i soggetti della rete (pronto soccorso ospedalieri, servizi sociali, pediatri di famiglia, medici di medicina generale), per accelerare tempi e operatività degli interventi sanitari, sociali ed educativi con attenzione alla normativa sulla privacy e alla stesura dello schema di presa in carico sanitaria ed assistenziale in Pronto Soccorso per le vittime di violenza relazionale intra-famigliare ed extra-famigliare in collaborazione con Pronto Soccorso Gaslini, Ospedali Galliera, Ospedale S. Martino, Ospedale Evangelico Internazionale, ASL 3 Genovese, Procura Ordinaria, Procura Minori, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri.

"Aiutare le vittime di violenza - ha proseguito Fracassi - è molto complicato. Il più delle volte si presentano al pronto soccorso negando l'evidenza delle percosse. Spesso ritrattano le dichiarazioni rese al personale medico e alle stesse Forze dell'Ordine. Le denunce vanno fatte in sicurezza altrimenti molto spesso non servono".

A questo scopo sono stati costruiti dei percorsi e attivati gruppi di sostegno, spazi di consulenza, momenti di formazione per operatori dei consultori e rafforzata la collaborazione tra le istituzioni per meglio tutelare e curare la vittima.

"Quello concluso oggi è il primo di questi percorsi, il principale, quello che si mette in moto quando la vittima si presenta al Triage. Inizia da subito una verifica, con colloqui, approfondimenti e prove fotografiche delle percosse subite, per proseguire nelle denunce all'Autorità Giudiziaria. E' stato notato - ha concluso l'assessore - che le vittime di violenza cambiano spesso pronto soccorso, medico di medicina generale o, peggio, pediatra perché non vogliono che si capisca la violenza subita. Solo lo scambio di dati tra operatori dei vari enti, e il confronto periodico tra organizzazioni, può dare sicurezza alle vittime e offrire loro interventi coordinati di protezione".

Al Tavolo di rete, promosso dal Comune di Genova e coordinato dalla Direzione Politiche Sociali, partecipano le istituzioni pubbliche coinvolte nelle funzioni e azioni per il contrasto alla violenza e la tutela e cura delle vittime e cioè: il Comune di Genova (Direzione Politiche Sociali, Municipi, Direzione Scuola e Politiche Giovanili, Direzione Servizi Civici, Legalità e Diritti), l’ASL 3 Genovese (Struttura Complessa Assistenza Consultoriale - Centro Sovradistrettuale sul maltrattamento e l’abuso, Ospedale Villa Scassi, Ospedale Gallino, Ospedale Antero Micone), l’Istituto pediatrico di ricerca e cura a carattere scientifico Giannina Gaslini, l’Ospedale Galliera, l’”I.R.C.C.S.- S. Martino-I.S.T.”, l’Ospedale Evangelico Internazionale, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova, il Tribunale per i Minorenni di Genova, la Questura di Genova, il Comando Provinciale Carabinieri il Garante per l’Infanzia - Regione Liguria, il Comitato UNICEF di Genova, l’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) Sez. genovese, la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Sez. genovese, l’Associazione Pediatri Extraospedalieri Liguri (APEL), il Collegio Provinciale IPASVI l’Ordine degli Psicologi della Liguria, l’Ordine degli Avvocati di Genova, gli Enti del Patto di sussidiarietà contro la violenza alle donne –rappresentati da “Il Cerchio delle Relazioni” Società Cooperativa Sociale Onlus,il Centro Psicoanalitico di Genova - sez. Società Psicoanalitica Italiana.
30 marzo 2016
Ultimo aggiornamento: 30/03/2016
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