Un ingiustificato silenzio - Poeti liguri dimenticati. Conferenza di Francesca Corvi su Ettore Serra venerdì 27 marzo alle 17.30 al Teatro della Corte

Con la conferenza su Ettore Serra (1890-1980) si chiude il ciclo “Un ingiustificato silenzio - Poeti liguri dimenticati”, organizzato dalla Fondazione Mario Novaro in collaborazione con l’Università di Genova e inserito nella più ampia rassegna “Hellzapoppin” del Teatro Stabile di Genova.

Dell’autore spezzino parlerà Francesca Corvi, venerdì 27 marzo alle 17.30, nel foyer del Teatro della Corte.

Serra, noto soprattutto per avere dato alle stampe Il porto sepolto di Giuseppe Ungaretti, va riconciliato con una fama ingiustamente aneddotica, per comprendere invece la sensibilità poetica che anima un imprenditore, quale è stato, capace non solo di riconoscere il profumo della poesia negli scritti altrui, ma anche di produrne egli stesso. 

Ettore Serra nasce alla Spezia in un ambiente marinaio. Suo nonno e suo padre Antonio erano palombari. Nel poemetto Il babbo palombaro ricorda l’ansia del bambino che vedeva il padre forte e gentile sparire dentro il mare, la madre che lo consola spiegandogli che è il “medico delle navi ammalate”. La famiglia si trasferisce presto a Livorno dove il genitore crea una “stazione” per salvataggi marittimi. Primo coraggio imprenditoriale che sarà ereditato dal figlio. Nel 1912 Ettore si laurea in Legge, poi si sposa e presto nascono tre figli. Nel 1915 è in guerra sull’Isonzo. È lì, in trincea, che conosce Ungaretti. Quest’ultimo dentro il suo tascapane teneva foglietti alla rinfusa, dove scriveva versi finiti poi su tutte le antologie, ma allora «destinati a nessun pubblico». Nessuno li avrebbe mai conosciuti se il giovane tenente Serra non avesse portato con sé il tascapane e ordinato i rimasugli di carta salvati al fango e al sangue come erano sopravvissuti questi due amici. Dopo qualche tempo portò le bozze dell’opera a Ungaretti e a Udine, nel 1916, furono pubblicate le ottanta copie de Il porto sepolto. 

L'incontro sarà completato dalla proiezione di immagini e da letture di testi.

L’ingresso è libero.