Quel turismo esperienziale che dà valore alla genovesità

Presentato a Tursi il volume “Libro bianco del turismo esperienziale e food & crafts”. Cambia il paradigma dell’offerta turistica. Da statica a dinamica. In grado di creare emozioni e partecipazione reciproca. Dal prossimo anno nasce una rete di micro realtà turistiche in grado di far rivivere le nostre tradizioni e i nostri gusti

Testo Alternativo
Nel settore turismo, oggi in netta crescita, oltre a natura, cultura, arte, artigianato ed enogastronomia, si fa strada l'offerta esperienziale: rendere i viaggiatori protagonisti degli aspetti peculiari del territorio. Se ne è parlato questa mattina a Palazzo Tursi nel corso della presentazione del volume di Umberto Curti "Libro Bianco del turismo esperienziale e food & crafts", con alcuni brevi ma significativi interventi tra i quali quelli degli assessori al turismo di regione e comune Giovanni Berrino e Paola Bordilli.

Si tratta di un libro di ricerca ed esperienza, che mette al centro il territorio, le imprese e le istituzioni, con lo scopo di fare chiarezza sul concetto di turismo esperienziale, a partire da casi concreti dai quali Genova e la Liguria possono trarre ispirazione.

Punto di partenza è la ricerca di un sistema in cui soggetti pubblici e privati possano dialogare, creando un network in grado di fare squadra e rete, in base alle reciproche esperienze.

"Molti turismi si definiscono esperienziali - ha detto l'autore - ma non è esattamente così. La visita a un caseificio, ad esempio, con l'assaggio di una formaggetta è decisamente un momento delizioso, ma rimane fine a se stesso. Il turismo esperienziale implica l'ingaggio dell'ospite italiano o straniero, per renderlo protagonista all'interno di un intreccio narrativo".

Il turista, che viene reso partecipe di un racconto o storyboard, potrà, caso per caso, concorrere a realizzare un prodotto o un oggetto, diventando così, attraverso racconti, foto e contenuti multimediali da postare sui social media, un potenziale ambasciatore del nostro territorio nel mondo.
 
"Sempre di più l'ospite - conclude Umberto Curti - chiede un'esperienza sensoriale, immersiva che lo renda partecipe di un racconto reale, vivo e vissuto di cui vuole essere parte".

Il turismo esperienziale si rivolge in primo luogo a turisti interessati ai patrimoni storico-culturali, ma con il desiderio di curiosare ed esplorare nelle tradizioni e nei gusti di un determinato territorio, scoprendone le radici ed entrando in sintonia con i suoi interpreti.

Ma, per interfacciarsi a questo tipo di domanda, è necessaria un'offerta che vada oltre agli attuali standard di accoglienza, superandone i limiti con una formazione mirata, a partire dall’ uso dell'Inglese, intesa come lingua del mercato, sapendo praticare lo storytelling, cioè la capacità di schiudere, attraverso il racconto, le nostre eccellenze e nostri patrimoni. 

"Stiamo lavorando molto sul tema del turismo esperienziale - ha detto l'assessore Paola Bordilli - con l'obiettivo di renderlo operativo. Dal libro di Umberto Curti cogliamo la conferma che per regalare emozioni ai turisti è necessario rinnovare le basi della nostra genovesità. A partire dal prossimo anno, lavoreremo per creare una rete di micro realtà economiche in grado di offrire agli ospiti non solo un servizio ma una partecipazione reciproca".
14 dicembre 2018
Ultimo aggiornamento: 14/12/2018
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