Prende il via la città metropolitana: insediato il Consiglio

La redazione dello statuto coinvolgendo il territorio, il confronto sulle funzioni del nuovo ente e i problemi del dissesto idrogeologico, del trasporto pubblico, dei servizi minimi essenziali sono fin d’ora nel programma dei lavori del Consiglio Metropolitano annunciato dal sindaco. Introdotte su proposta del sindaco alcune modifiche al regolamento del Consiglio. Presentata a tutti consiglieri metropolitani la documentazione sui danni subiti da strade e scuole provinciali e gli interventi dell’ente

Testo Alternativo
Lo Statuto che dovrà essere pronto entro dicembre sarà anche “occasione per coinvolgere nei lavori anche gli amministratori di tutti i 67 Comuni del territorio, i cittadini, organizzazioni sindacali, imprenditorie e categorie” è il primo dei punti fermi su cui si impegnerà il Consiglio Metropolitano, aperto oggi per la prima volta da Marco Doria che presiede, come sindaco metropolitano, l’organismo composto da diciotto consiglieri e sindaci eletti da tutti i loro colleghi sul territorio. Ma i compiti “costituenti” di questo organismo, già ora e non solo dal 1^ gennaio 2015 quando la Città Metropolitana subentrerà pienamente alla Provincia, dovranno essere anche altri ha anticipato il sindaco. “Con grande sensibilità istituzionale - dice - perché in questi mesi la Provincia continua ad esistere, noi però non possiamo dire che fino al 1^ gennaio non ci occuperemo di tutto il resto.” Marco Doria ha espresso “gratitudine profonda e sincera per il commissario Piero Fossati, ottimo amministratore pubblico, che pur avendo attraversato anche una serie di problemi personali di salute, si è fatto carico di tenere sempre ferma la barra, restando fedele all’istituzione della Provincia nella sua trasformazione verso la Città Metropolitana. Lo considero invitato permanente al Consiglio Metropolitano, sapendo di poter contare sulla sua piena e generosa collaborazione”. Poi il sindaco ha elencato gli altri compiti, oltre allo Statuto, sui quali sarà chiamato a confrontarsi il Consiglio: le funzioni perché “in questi mesi si svolge la discussione vivace sulle competenze delle Città metropolitane rispetto a Regioni e Comuni. Sappiamo che la partita è delicata ma vogliamo che questo ente parta bene, con il riconoscimento pieno del diritto di poter svolgere le proprie funzioni”. E poi il tema cruciale del dissesto idrogeologico “causa degli eventi alluvionali che hanno colpito Genova e tutta l’area metropolitana, ma anche tante altre zone dell’Italia perché il problema riguarda tutto il Paese” e poi il trasporto pubblico locale, i servizi minimi essenziali, l’idea stessa di territorio, del suo sviluppo e del lavoro. Per Marco Doria la Città Metropolitana “un evento storico nella modifica degli assetti istituzionali” è soprattutto “un’occasione di esprimere potenzialità da utilizzare al meglio, dal coordinamento delle reti dei servizi pubblici allo sviluppo della digitalizzazione e che restituisce protagonismo ai Comuni.” Il sindaco non nasconde le difficoltà che attendono anche il nuovo ente, a partire ancora dai pesantissimi problemi del dissesto idrogeologico, dalla situazione molto sofferta e complessa della finanza locale nel quadro di una crisi economica “di una parte del mondo che impone alle nostre aree di ripensarsi e riposizionarsi, di un debito pubblico pesantissimo, di una pressione fiscale elevata e dello sforzo di mantenere in piedi un sistema di servizi.” Serve dunque “un rigoroso realismo perché la credibilità del sistema politico è ai minimi termini, ma non esiste futuro in un paese senza un sistema politico e istituzionale che funzionino. Per noi è un obbligo etico”.

Dopo la convalida dei diciotto eletti il Consiglio Metropolitano presieduto da Marco Doria ha approvato, su proposta del sindaco, tre emendamenti al regolamento dello stesso Consiglio (che resterà in vigore sino al nuovo Statuto). Il primo prevede la possibilità della convocazione di una seduta anche su richiesta di un terzo dei consiglieri. Il secondo introduce gruppi di lavoro tematici dei consiglieri per lo Statuto e il terzo la possibilità di modificare con il voto favorevole della maggioranza anche il testo del regolamento “per migliorare in corso d'opera l’efficacia e la funzionalità del nostro lavoro” ha detto Marco Doria che questa mattina aveva anche raggiunto la Valle Stura per verificare i danni alluvionali. E sui danni provocati dall'alluvione a strade e scuole provinciali e sugli interventi della Provincia è stata consegnata al sindaco Doria e ai consiglieri metropolitani un fascicolo che il segretario generale della Provincia Piero Araldo ha illustrato in aula. In particolare ci sono ancora sette strade provinciali chiuse: la 3 di Crocetta d'Orero, nel Comune di Serra Riccò, la 85 di Verzi nel Comune di Cicagna, la 62 ‘Franco Rolandi’ a Torriglia, la 15 del Brugneto a Conio Aveno nel Comune di Rondanina, la 21 di Neirone la 586 della Val d’Aveto nel Comune di Borzonasca e la 20 di San Marco d'Urri e servono 2,5 milioni per poterle riaprire con gli interventi di somma urgenza, mentre altri 7 milioni sono necessari per ripristinare tutti gli altri danni stradali provocati dall’alluvione. Meno gravi, ma numerosi i problemi alle strutture delle scuole superiori del territorio: al Montale-Baliano riguardano la caldaia, al Doria la rete delle acque bianche, al Firpo-Buonarroti infiltrazioni, che però non pregiudicano lo svolgimento delle attività scolastiche, al Majorana problemi legati al complesso in cui si trova la sede, al Marco Polo di San Colombano Certenoli l’esondazione del Lavagna ha allagato la centrale termica, al liceo King problemi alla palestra (ma, ha spiegato Piero Araldo, è stato avviato un accordo per gestire questa situazione). L’alluvione ha colpito anche altri edifici provinciali: quello di via Cesarea, sede dei servizi per la formazione e il lavoro dove si sono allagati i fondi e non funziona l’ascensore e la Questura dove l’acqua ha invaso molti locali ai piani più bassi. Oltre agli interventi sulle strade e a quelli nelle scuole la Provincia ha svolto finora 52 sopralluoghi su tutto il territorio, perimetrando le zone colpite dagli eventi alluvionali. I risultati di queste attività, elaborati d’intesa con la Regione, potranno avere effetti anche su eventuali modifiche dei piani di bacino e per una più esatta delimitazione delle aree colpite, anche ai fini del riconoscimento dei risarcimenti dei danni.

Ufficio Stampa Provincia di Genova
18 ottobre 2014
Ultimo aggiornamento: 18/10/2014
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